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28 febbraio/2: l'altra piazza nera, il ricordo di Mantakas e le ragioni di una contrapposizione di fondo

Saluti romani, fiaccole  il grido "Boia chi molla". Da piazza Cola di Rienzo,a Roma, alle 18 è partito il corteo dell'estrema destra per il 40esimo anniversario dalla morte di Mikis Mantakas. Lo studente in medicina iscritto al Fuan (Fronte universitario di azione nazionale) è morto il 28 febbraio del 1975 nel corso di un'aggressione armata alla storica sede del Movimento sociale italiano di via Ottaviano da parte dei movimenti antagonisti dell'epoca. Il corteo, organizzato dai militanti di via Ottaviano 9 (che non hanno preso parte al comizio di Salvini in piazza del Popolo), ha sfilato nel silenzio più assoluto lungo via Cola di Rienzo fino a piazza Risorgimento. In testa il ritratto del giovane ucciso, dietro la bandiera greca e quella dell'Mse, l'organizzazione neofascista europea. "Il tuo ricordo non permette resa", recitava lo striscione di apertura. Sul luogo dell'omicidio, all'angolo tra via Ottaviano e piazza Risorgimento, saluti romani e "boia chi molla", gridato a più riprese prima del "presente". Al termine della commemorazione, in piazza è stato affisso uno striscione in ricordo del giovane missino: "L'Europa che lotta non dimentica i suoi martiri".
Così Repubblica.it racconta l'altra "piazza nera", i militanti neofascisti che non hanno ceduto alle sirene leghiste, in quello che passerà alle cronache come il Salvini-day. Certo, fa sorridere che il giovane autore della fotonotizia parli di "movimenti antagonisti dell'epoca". Evidentemente, mancandogli le parole giuste (antifascisti militanti, militanti della sinistra rivoluzionaria, guerriglieri rossi) ricorre a quelle di oggi, finendo per cadere nell'anacronismo. Ma questa è una pinzillacchera.
La questione più interessante è un'altra. E cioè il tentativo, nei giorni scorsi, in cui la stampa mainstream convergeva nel montare l'allarme per la "marcetta su Roma", di accreditare il memorial Mantakas come un'iniziativa anti-leghista. Una contrapposizione frontale che non era nelle intenzioni degli organizzatori. Dal suo profilo facebook, una militante forzanovista, Chiara, 
l'ha spiegata così:
C'è gente che scrive che noi di FN e altri camerati domani faremo un sit-in contro Salvini e codazzo ... E piantatela de scrive cazzate no ,capisco che non sapete neanche chi è Mantakas ,ma almeno informatevi che domani saranno 40 anni dalla sua morte e Noi saremo lì per fare il presente!
In effetti la manifestazione per commemorare Mantakas è stata l'occasione per suggellare la nuova alleanza catto-fascista:
In occasione del Presente per Miki Mantakas - ha dichiarato Roberto Fiore - a 40 anni dalla sua morte, Forza Nuova e la storica sezione di Prati, capitanata da Alfredo Iorio (protagonista nel passato anche de Il Trifoglio), stringeranno ufficialmente un’alleanza politico-militante sia a Roma che nelle altre città in cui le due realtà sono entrambe presenti. L’alleanza si può descrivere come un patto di Fede e dottrina e un chiaro segnale di unità che intende dare certezze in un momento di grave confusione politico-morale e di vero pericolo per la Patria, visto l’ incedere sotto le insegne dell’ Islam fondamentalista (ma protetto dai poteri forti internazionali) della più grave minaccia all’Italia degli ultimi 70 anni. A suggello di questo patto, nel prossimo mese, si terrà una manifestazione a Roma a cui parteciperanno, insieme alle due realtà, vari esponenti di quel tipo di politica che non si adegua più ai vecchi schemi, né è interessata ad ennesime riedizioni di progetti falliti da tempo.
Non c'erano solo loro ieri, in piazza, ma anche la rete di sigle movimentiste che ruotano intorno al "vitalismo stradaiolo" di Giuliano Castellino e i vecchi militanti, da Avanguardia a Militia, che la testimonianza della "memoria nera" non la incasellano solo nei "giorni dei morti".  
Eppure, per una volta, la stampa mainstream l'aveva ingarrata, per altro senza coglierne il senso profondo. E a capire le ragioni radicali di questa contrapposizione ci aiuta un'antica militante della fascisteria di Roma Nord, Flavia Perina, che dai giorni di piazza Risorgimento e della Balduina ne ha fatta di strada:
Le coincidenze che fanno pensare, come quella dei quarant'anni di Miki il greco, lo straniero ammazzato a via Ottaviano quando si diceva "Dove è la nostra idea, là è la nostra patria", che sono oggi, 28 febbraio, e ci sarà gente che andrà a ricordarlo tornando da una piazza che non vuole stranieri e che la Patria la pensa come una riga sulla carta geografica, un confine difeso da un muro. Senza giudizi su nessuno, solo sui tempi incattiviti della crisi e il ripetersi della storia in farsa. (So che è criptico, ma va bene così).





2 commenti:

  1. Per l'amor di Dio, eliminate le maiuscole dalle parole dei titoli. Avete copiato dagli americani?

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  2. Ma Flavia Perina che se fumata ultimamente ?

    Mantakas era uno studente greco, che studiava medicina in Italia , quindi europeissimo ,
    che peraltro aveva i genitori che non parteggiavano certo per il regime dei colonelli in Grecia,
    quelli appoggiati invece da Rauti e Almirante per capirci ....

    In Italia militava nelle file del FUAN ed è stato ammazzato da antifascisti convinti che l'antifascismo era il motore della storia democratica di questo paese , quello stesso antifascismo riconosciuto a piene mani da Fini da Granata da Alemanno ecc. ecc.
    Non passate per favore da cripto-eretici sostenitori di un improbabile pensiero non conforme , fascio-libertari,
    perché siete tutto tranne che non-conformisti.

    E' più non-conformista il cognato di Fini, fratello eletto della Tulliani, che almeno ha saputo fare l'agente immobiliare.

    Piuttosto volevo domandare ai post-missini dal pensiero libertario e non-conformista che fine faranno
    gli € 200.000.000 di valore del patrimonio immobiliare della fondazione ?

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