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Grecia, siamo quasi tutti Tsipras. Così la destra anti-euro, da Salvini a Meloni, fa festa con Siryza

Visto che oramai siamo quasi tutti Tsipras tocca ragionare su quello che è successo nelle ultime ore in Grecia e che ha generato grandissime aspettative in Italia, nella sinistra orfana da tempo di successi ma anche in una destra del terzo millennio che ragiona oltre gli steccati. Non a caso con le stesse parole si sono congratulati la Le Pen, Salvini, la Meloni.
La presidente del Fronte Nazionale Francese ha salutato "l'apertura del processo all'euro-austerità" con la vittoria del partito Syriza in Grecia ed ha rinnovato la sua convinzione sull'opportunità per la Francia di uscire dall'Unione Europea e dall'area Schengen. "Sono lieta per lo schiaffo democratico mostruoso che il popolo greco ha rifilato all'unione europea", ha dichiarato Le Pen.
Per il leader della Lega Nord Matteo Salvini "le elezioni in Grecia, un bello schiaffone all'Unione Sovietica Europea dell'Euro, della disoccupazione e delle banche. Adesso tocca a noi! Purtroppoper colpa di Monti, Letta e Renzi, se Tsipras non pagherà una parte del debito, a rimetterci saranno gli italiani"
Per la leader dei Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni “quando i cittadini scelgono hanno sempre ragione. Tsipras è distante da noi anni luce, ma il risultato delle elezioni in Grecia racconta il fallimento delle politiche della Troika e la voglia di libertà che arriva dai popoli europei. Noi, in Italia, lavoriamo per costruire una risposta credibile a quella domanda, che abbia come stella polare l’interesse nazionale. Perché la risposta non è l’internazionale dei popoli, ma la riscoperta delle patrie”.
Per quello che mi riguarda intendo arrendermi all'evidenza. Tsipras sul piano del realismo politico non ha nulla da invidiare a Matteo Renzi. Mentre la "vecchia sinistra" italiana si trastulla sui ludi quirinalizi e l'estrema sinistra antifa litiga se fosse o meno il caso di mettere a ferro e a fuoco Cremona, il vincitore delle elezioni greche non perde tempo e si allea con la destra anti-austerity per costruire quella maggioranza assoluta che ha soltanto sfiorato alle urne. Certo, le assonanze con l'asse Renzi-Alfano sono inquietanti, ma il programma di governo mi sembra decisamente più interessante.

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