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Aquila nera/8 Molti indagati devono rispondere della disponibilità annunciata o della sola adesione ideologica

Non c'era solo il progetto di omicidio ai danni di Marco Affatigato nei piani della "banda Manni", l'aggregato di varia umanità colpito nel blitz della magistratura aquilana. Tra le vittime potenziali c'era anche una camerata romana, Loredana Bianconi, entrata nel mirino dell'ex carabiniere per futili motivi e poi sospettata (a torto) di essere un sottufficiale della Digos. L'episodio lo racconta il Mattino di Padova, ricostruendo anche il traffico di armi con la Slovenia:
Uno degli «spalloni» sarebbe stato, secondo l’ordinanza di custodia cautelare, proprio il padovano Marco Pavan, poco più che trentenne, agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Piombino Dese. Ma dalle intercettazione emerge poco più che una solida fede di estrema destra: tutta da dimostrare la sua capacità organizzativa. Il capo Stefano Manni tuttavia, si fida di lui e ci parla al telefono diverse volte e lo invita alle riunioni organizzative. È proprio il leader dell’organizzazione che gli chiede di fare da tramite con il friulano Franco Grespi, incaricato di procurare i contatti per le armi, perchè teme di essere intercettato. L’impressione è che il giovane di Piombino Dese sia caduto dentro a un gioco molto più grande di lui. Un ruolo da staffetta, insomma, reclutato per scopi esecutivi e al quale il leader chiese anche di partecipare a una spedizione punitiva nei confronti di Loredana Bianconi, considerata una spia: «Andiamo io tu e Loris» dice Stefano Manni durante una conversazione telefonica con Marco Pavan. Il quale avrebbe però avuto solo il compito di filmare «l’avvertimento». Un ruolo marginale, insomma, che tuttavia non gli ha evitato gli arresti domiciliari.
Questo comunque l'organigramma completo (con ruoli assunti) della banda, nella ricostruzione del gip aquilano: 
  • Stefano MANNI è il soggetto capo indiscusso dell’organizzazione. Nato ad Ascoli Piceno, ma residente in Abruzzo (Montesilvano), è un ex sottufficiale dei carabinieri, congedato per infermità dopo oltre un decennio di servizio attivo. Tale elemento è utilizzato dal MANNI per accreditarsi quale conoscitore di dinamiche investigative, di addestramenti militari. MANNI vanta, a suo dire, una parentela con il terrorista Gianni NARDI. I due potrebbero avere una parentela alla lontana considerando che le rispettive famiglie sono originarie di Venarotta, piccolo comune dell’ascolano. Peraltro, i Carabinieri hanno rilevato come il MANNI, dopo essere stato congedato dall’Arma dei Carabinieri, sia stato assunto dalla “S.E.I. Servizi Elicotteristici Italiani” S.P.A., realtà industriale riconducibile alla famiglia NARDI. La storia di Gianni NARDI (e, di conseguenza, il fatto che MANNI “vanti” parentela e condivisione d’ideali) è quella di un terrorista neofascista che negli anni '70, insieme a Stefano DELLE CHIAIE, Giancarlo ESPOSTI e Salvatore VIVIRITO, rappresentava uno dei maggiori esponenti di Ordine Nuovo. Indiziato per l’omicidio del Commissario di Polizia Luigi CALABRESI (che stava indagando su di lui in ordine ad un traffico d’armi tra Svizzera e Italia), morì in un incidente d’auto che, all’epoca, destò particolari sospetti circa l’accidentalità dell’evento. Molti anni dopo la morte, fu accertato che il suo nome era ricompreso nell’elenco degli appartenenti alla formazione paramilitare clandestina Gladio. 
  • la convivente Marina PELLATI, effettua proselitismo utilizzando principalmente Facebook, ove è registrata con numerosi profili ove assume anche identità fittizie, compresa quella di un fantomatico “generale dei Carabinieri di 71 anni” che garantirebbe sostegno ideologico al suo gruppo tramite una pagina Facebook denominata “Nuovo Centrostudi Ordine Nuovo”. In tal senso, oltre alle ampie manifestazioni di riconoscimento della leadership che gli pervengono quotidianamente da convinti seguaci, MANNI interagisce con il proprio profilo ufficiale utilizzando falsi nomi o false entità per amplificare l’effetto delle proprie idee, elevandosi a guida di quanti manifestino l’intenzione – o lascino subodorare di essere pronti – a entrare in azione. 
  • Rutilio SERMONTI è l’ideologo del gruppo. Già appartenente al disciolto movimento politico “Ordine Nuovo”, scrittore e artista è considerato una delle figure più importanti nel panorama degli intellettuali di destra. A conoscenza, tramite il MANNI, dell’esistenza dell’associazione e della progettualità della stessa fornisce sostegno ideologico riconoscendo la legittimità secondo il proprio pensiero dei fini perseguiti, incitandone l’operatività. É autore di un documento denominato “Statuto della Repubblica dell’Italia Unita” che, fatto circolare clandestinamente dagli associati ed intercettato dai Carabinieri, rappresenta una nuova Costituzione della Repubblica, composta da 85 articoli e 10 disposizioni transitorie, nella quale viene tracciato il nuovo ordine costituzionale della nazione ispirato all’epoca fascista. Tale documento costituisce per l’associazione, unitamente ad altri saggi e scritti ideologicamente riconosciuti, il manuale al quale fare riferimento. SERMONTI si avvale della collaborazione di Mario MERCURI che organizza incontri con MANNI e altri operativi ed è, a sua volta, promotore di una fondazione. 
  • Luca INFANTINO è il co-promotore dell’organizzazione ed è da considerarsi al medesimo livello del MANNI. Condivide ogni aspetto strategico dalle condotte volte al proselitismo, le verifiche di nuovi associati, la programmazione di azioni violente, la realizzazione di un disegno politico formale parallelo. MANNI ipotizza la creazione di una dimensione politica ufficiale e legittimata da far crescere parallelamente al progetto eversivo, INFANTINO compie i primi passi per la costituzione di tale contesto ufficiale, fondando il “Centro Studi Progetto Olimpo” e la “Scuola Politica Triskele” di cui si parlerà in seguito. Tali realtà sono da ritenersi regolari, dotate di pubblicità (INFANTINO registra il dominio internet www.progettolimpo.wordpress.com nonché una dedicata pagina Facebook) e sono strumentali all’attività di proselitismo. In accordo con il MANNI, INFANTINO partecipa attivamente e pubblicamente alla formazione di una lista civica da presentare alle elezioni amministrative tenutesi nel maggio 2014 nel comune di San Vittore Olona (Mi). 
  • Maria Grazia CALLEGARI è strettissima collaboratrice del MANNI. Componente della ristretta cerchia di soggetti che, nell’ambito dell’associazione, ha diritto di espressione in ordine ad ogni tematica, compresa la valutazione delle azioni da compiere e delle modalità esecutive. MANNI le ha affidato il compito di verifica dei profili facebook di simpatizzanti, nonché della verifica di secondo livello incontrando personalmente potenziali nuovi “operativi” da arruolare. Ha espresso più volte disponibilità all’azione in prima persona.
  • Katia DE RITIS è altro importantissimo punto di riferimento del MANNI. Come INFANTINO, attua l’esposizione ad una vita politica pubblica parallelamente all’esecuzione di un disegno eversivo e clandestino. In tal senso, è presente nei quadri del partito politico “Fascismo e Libertà – Socialismo Nazionale” di cui è vice segretario nazionale; in tale veste, è stata eletta consigliere comunale d’opposizione nelle ultime consultazioni amministrative nel comune di Poggiofiorito (Ch). Alla dimensione politica pubblica affianca una parallela attività clandestina eversiva, e rappresenta per MANNI un punto di riferimento sia per la promozione di incontri programmatici tra affiliati, che per l’individuazione di strategie e obiettivi. Vanta contatti con militanti dell’organizzazione semiclandestina di estrema destra “Militia” operante a Roma. Nell’ultimo periodo d’indagine si è spesa per individuare obiettivi fisici da colpire e canali per il reperimenti di armi da fuoco e per i contatti con altri gruppi operativi. 
  • Manuele PANDOLFINA DEL VASTO, vicino al MANNI. Ha espresso disponibilità a compiere azioni anche da solo, vista la lentezza alla messa in atto di azioni violente da parte del MANNI, considerato persona troppo riflessiva. Ha dato dimostrazione della sua determinatezza mettendo in atto le fasi prodromiche alla rapina ai danni di PROTINO Arturo, suo amico. La dimostrazione dell’amicizia tra i due la si evince non soltanto dalle informazioni che il Pandolfina aveva del possesso delle armi da parte del PROTINO, ma soprattutto da una telefonata avvenuta dopo il sequestro amministrativo della armi operato al PROTINO; in essa, il PROTINO, dubitando del fratello quale mandante del controllo subito, ha confidato al PANDOLFINA i suoi timori. 
  • Franco LA VALLE, appartenente a CONDEFERATIO, un’organizzazione autonoma e radicata in tutta Italia, ha ritenuto di dover agganciare il MANNI e il suo nuovo gruppo per la commissione di azioni violente. LA VALLE e il MANNI si conoscono almeno dal novembre 2001, data in cui hanno partecipato a un Forum a Fara Filorum Petri in provincia di Chieti. 
  • Franco MONTANARO, appartenente anch’esso a CONDEFERATIO, ha ritenuto di dover agganciare il MANNI e il suo nuovo gruppo per la commissione di azioni violente. LA VALLE e il MANNI lo stesso si conoscono almeno dal novembre 2001, data in cui hanno partecipato a un Forum a Fara Filorum Petri in provincia di Chieti. 
  • Luigi DI MENNO DI BUCCHIANICO, conoscente della DE RITIS e in possesso di porto d’armi per uso sportivo. Nei suoi ideali vede un intervento violento contro personalità dello Stato (sia esse nazionali che locali) finalizzato alla dimostrazione di una strategia della tensione e alla dimostrazione della loro esistenza. Ha messo a disposizione del gruppo le sue idee e i suoi obiettivi in una riunione tenuta nell’ottobre 2014 presso l’abitazione della De RITIS e ha mostrato insofferenza per la lentezza della messa in azioni da parte del MANNI. 
  • Franco GRESPI, si è occupato di reperimento di fondi per l’acquisto di armi, fornendo disponibilità per azioni violente (rapine, omicidi, acquisto di armi tramite canali illegali stranieri). In particolare, il GRESPI si é occupato del reperimento di esplosivi e armi da fuoco, per le quali ha intessuto contatti con fornitori stranieri; ha dato la disponibilità per essere l’esecutore materiale dell’attentato a Marco AFFATIGATO e per rapine presso supermercati e abitazioni private. 
  • Ornella GAROLI, compagna di GRESPI ha dato la sua disponibilità alla commissione di azioni violente; oltre a commentare sulla chat la sua posizione ideologica, ha operato sopralluoghi presso supermercati abruzzesi finalizzati alle rapine e si è prestata a essere una delle persone che dovevano compiere la rapina presso l’abitazione del PROTINO Arturo. 

  • Valerio RONCHI, si è reso disponibile all’azione violenta. Anch’egli su sia su facebook che in conversazioni telefoniche ha affermato che l’unica soluzione per le problematiche italiane è l’attuazione di azioni violente atte a destabilizzare lo Stato. Ha partecipato unitamente alla convivente, Giuseppa CALTAGIRONE, al primo incontro della Scuola Politica Triskele organizzato da Luca INFANTINO con il beneplacito di Stefano MANNI, tenutosi a Milano l’8 febbraio 2014. Dall’intercettazione ambientale effettuata dal R.O.S dei Carabinieri, Valerio RONCHI ha ribadito, anche in quell’occasione, la necessità dell’attuazione di azioni violente indirizzate “non solo contro le strutture” (ergo contro…). 
  • Giuseppina CALTAGIRONE, Fabrizio D’ALOISIO, Gianni LISETTO, Barbara BOTTINELLI, Marco PAVAN, Tiziana Agnese MORI, Piero MASTRANTONIO, Monica MALANDRA, Cristian MASULLO, Monica COPES, sono gli affiliati operativi, cioè quelli che, con condivisione ideologica degli obiettivi individuati dal MANNI nonché estendendo all’esterno il pensiero a fini di propaganda, hanno fornito disponibilità alle fasi operative di realizzazione del progetto. La COPES, che per un periodo è stata la compagna di INFANTINO e ha condiviso con lui i rapporti con il MANNI, non aveva però piena adesione alle idee di azioni violente del MANNI credendo in maniera particolare al lavoro che stavano facendo a livello ideologico politico con la scuola TRISKELE. 
  • Marco CIRRONIS, Francesco GALLERANI, Luigi NANNI, Piercarla VESPA, Annamaria SANTORO, Daniela BUGATTI, Serena VECCHIATINI, Roberta BARONI, Mario Giovanni PILO, Marianna MUZZARELLI, Federico IUSSIG ZULIANI, Antonio ESPOSITO e numerosi altri soggetti non identificati rappresentano la rete di consenso di coloro che condividono l’ideologia del gruppo del MANNI, mediante l’apologia di condotte eversive, razziste e, più in generale, delittuose promosse dal MANNI. Rappresentano la cerchia più esterna che ruota intorno al MANNI. Non sono intranei al gruppo, benché ne favoriscono l’esistenza e la crescita criminale.  (8-continua)

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