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Aquila nera/10 Confederatio: i due accusati non erano nostri militanti, mai avuto a che fare con Manni e C.

Confederatio-Comunità di Popolo, tirata dentro l'inchiesta "Aquila nera" replica con sarcasmo.

Alcune gocce fanno traboccare il vaso...”

Una di queste, per gli uomini e le donne che direttamente o indirettamente, in linea continuativa o alternata hanno partecipato dal 2010 alla esperienza intellettuale di Confederatio è stata l’inchiesta in corso denominata forse un pò immeritatamente “Aquila nera” e intendiamo il “Blitz” della procura dell’Aquila, a cavallo del periodo Natalizio contro un gruppo di atipici terroristi Abruzzesi pare “In Vitro”.
Il nome di Confederatio, nelle more dell’inchiesta o quantomeno nella performance circense di alcuni organi di stampa nei primi giorni, è saltato fuori in modo forse marginale ma evidente.
Il Corpo investigativo dei ROS (Ricordiamo che si tratta di una elite) e una procura generalmente cauta, devono avere circoscritto con attenzione il margine che divide il gruppo incriminato dall’arcipelago con il quale lo stesso può essere entrato in contatto nel corso di due anni di indagini. Si tratta di una ipotesi credibile il cui contrario avrebbe portato a delle vere e proprie incriminazioni di massa.
Chiunque conosca infatti anche perifericamente l’ambiente della Destra terminale, del Bricofascismo pernicioso, della Nostalgia chiassosa decerebrata e Predappiana, del Neonazismo da curva sud, del Fascismo futuribile è consapevole che si tratta di una palude vasta eppure talmente stretta che costringe i suoi abitanti a strusciarsi di continuo per assenza di spazio.
Spazio reso ancora più claustrofobico dalle cicliche operazioni elettorali che anche da quella palude attingono una manciata di voti aggiuntivi e di transiti opportunistici oltre che una sponda propagandistica che passa dal subliminale alla pennellata di colla sui manifesti.
Un ambiente dove tutti conoscono tutti. Dove tutti hanno incontrato quasi tutti . dove l’accademico Tradizionalista del circolo culturale “di nicchia” ha discettato con altri selezionatissimi addetti ai lavori il Pensiero Nicciano al cospetto di platee da 30 persone, composte in misura quasi uguale da intellettuali arruffati, da detentori di busti del Duce in simil gesso, da osservatori del PD, da inviati speciali della Digos e a volte da una pattuglia ristretta di intellettualmente promiscui .
Come l’accademico o chiunque altro, possa difendersi da un cinguettio incauto o da una foto ricordo che lo ritrae spalla a spalla con uno squilibrato che a casa passa le notti a giocare a “Taxi Driver” davanti allo specchio in divisa della Totenkopf, non è ancora chiaro....
Tutto il bestiario poi confluisce con pochissime eccezioni all’interno di un Social Network e così, in una babele di Nick Names improbabili, l’accademico, il fuori di testa, lo psicopatico, lo studente imberbe e disorientato, sua zia, il presunto fiancheggiatore Golpista ottuagenario e il tifoso rasato dell’Empoli, cliccano un bel “Mi piace” sulla affermazione che i “Parlamentari andrebbero tutti fucilati” e con questo, diventano passibili di indagine se peggio perché di fatto, quel contatto pare spasmodicamente tangibile e potrebbe essere incriminante in un contesto nel quale, i mali del paese devono essere attribuibili a qualcosa e a qualcuno che vive nelle suburre e non nel Palazzo.
La Procura dell’Aquila giustamente potrà dire : “Calma...questa fauna si incontrava e si conosceva per nome e per cognome e cospirava e tale cospirazione è provabile attraverso le affermazioni registrate...” tuttavia (Riflettiamo noi), se tali affermazioni risultano come pare essere, dei vaneggiamenti deliranti di disadattati ultracinquantenni sovrappeso e semi illitterati, con seri problemi di salute, incazzati per le cartelle di Equitalia, un certo beneficio di inventario pare quantomeno saggio se non deontologicamente esigibile.
Invece, l’Italia rimane una Nazione che anche Aldo Moro definì “Scombinata” e dove, dalle monetine lanciate a Craxi al Raphael e l’agonia di Tortora si è passati per secoli di carcere “Preventivo” comminato a centinaia di indagati ai quali, le Cassazioni hanno riconosciuto spesso in modo postumo la beffa dell’estraneità ai fatti, credendo forse che le vite distrutte, la paura, le reputazioni disintegrate, spettassero a creature minori, prive quasi di valore antropologico e di diritti basilari.
L’Italia è un paese dove la legge su la Privacy impedisce di chiedere se tua moglie è su un volo in ritardo ma che consente tuttavia che un presunto indiziato lontano anni da un improbabile “Ultimo grado di giudizio”, possa essere sbattuto impunemente in prima pagina con tanto di foto “Sospette” e quindi, trasformato in una delle molte streghe da ardere nella pubblica piazza allo scopo di sedare un vero e proprio bisogno di linciaggio, di giustizia sommaria, di gioco al massacro che non costa nulla.
L’Italia è l’unico paese al mondo d’altronde nel quale gli atti di una istruttoria vengono consegnati alla stampa insieme ai rapporti di Polizia alla magistratura e quindi, scaraventati sotto gli occhi di miliardi di usufruitori Internet.
Esisterebbero gli estremi veri per una accusa di violazione della etica più elementare, tuttavia, innervosire in Italia un magistrato, indispettire un corpo investigativo, attirare l’attenzione malevola di un organo di Stampa, significa rischiare un possibile accanimento, una... deriva inaspettata. Meglio attendere, assumendo un basso profilo, preferibile lasciare che questa Nazione smemorata, distratta, brutale, vigliacca, creda che finalmente Giustizia sia fatta, fosse anche per 72 ore.
Quando poi arriverà lo stralcio delle posizioni, la prova della estraneità, la sentenza di assoluzione, nessuno si degnerà di scrivere fosse anche un trafiletto in sesta ai piedi di una colonna laterale.
E’ in questa logica di fatto “Illegale” che Confederatio, una minuscola associazione culturale attiva sul web insieme ad altre, viene indicata qua e là come una delle sponde alle quali il gruppo di Abruzzesi si rivolgeva per tessere la... micidiale rete eversiva. Eppure, che si voglia crederlo o meno (e poco ci preme) Confederatio di questo gruppo di disadattati, non ha mai sentito parlare e mai nessuno di loro ha appartenuto in qualche modo a Confederatio (agevole affermarlo vista l’esiguità della associazione)
Esiste per quanto può valere, la assoluta certezza che gli investigatori non abbiano individuato fosse anche un solo episodio di comunicazione diretta, incriminabile o meno con il gruppo in questione.
Sappiamo ora a distanza di due anni che al Forum tenuto da Confederatio a Fara Filiorium in provincia di Pescara, nell’Ottobre del 2012 alcuni degli indagati pescaresi erano presenti . Nessuno si è scomodato per ovvie ragioni mediatiche ad osservare che il Forum è stato PUBBLICO e annunciato con tanto di locandine informatiche diffuse massivamente in rete.
Rammentiamo peraltro che nonostante il tema pomposamente concesso al Forum (Nazionalismo d’Assalto, una realtà Europea), vista l’esiguità e la qualità del pubblico in sala, si decise di discutere come soggetto il Progetto Perseo e quindi il principio metapolitico delle Comunità Organiche Agricole di Popolo. Insomma se qualcuno nella sala del tristissimo ristorante si attendeva discettazioni su tencniche Nicaraguegne di guerriglia, deve essere rimasto assai deluso e così gli infiltrati circa la cui presenza all’evento, pare esistano ammissioni tout cour da attendibili fonti . Se quello che si legge in rete è vero e se il vero non è ideologicamente orientato una volta tanto... Insomma queste presenze di Intelligence devono avere pure registrato in qualche modo il contenuto del dibattito e la sua incontestabile legittimità! Perché fare apparire un evento essenzialmente culturale e pubblico come un “Incontro” dalle tinte cospiratrici ?
E’ su questa linea di approccio che si arriva a Confederatio che organizza qualche tempo dopo, la presentazione di un libro di Merlino a Bari con la partecipazione di Adinolfi nella sede della libreria Thule. In verità la presentazione è stata organizzata dal gestore della Libreria Pugliese e Confederatio non era presente fosse anche in termini di rappresentanza o di elementare partecipazione tra il pubblico invitato attraverso i soliti mezzi informatici ad alta diffusione e allo scopo di vendere un testo disponibile a chiunque sul mercato. Dunque l’equazione di una fase del linciaggio è semplice : “A Pescara i congiurati erano presenti ad un Forum Confederatio. Per fabbricare un contatto tra Merlino e Adinolfi con i Tupamaros della Maiella, è sufficiente affermare che è sempre Confederatio ad organizzare la presentazione del libro di Merlino in Puglia e voilà... l’asse criminoso appare nella sua ...evidenza!
Insomma, questo manipolo di Abruzzesi imbufaliti, non può essere lasciato da solo, servono delle sponde, una struttura credibile, una inter-regionalità e cosi’ Bari dove nessuno di loro ha mai messo piede, oppure Grosseto dove si “Sarebbe” dovuta tenere un atto cospirativo, malauguratamente saltato (?) e nel quale pare....Confederatio non c’entrasse nulla (Che sollievo!)
Dulcis in fundo... le affermazioni di un Confederato che in modo palesemente retorico, chiede al guerriero di cartapesta di turno se si sia pronti a “Fomentare sistematicamente una ribellione di massa e “Probabilmente” passare attraverso l’opzione del sangue...”
Il tutto, suggerisce la presenza di un punto interrogativo da qualche parte che pare sia stato” Inavvertitamente” tralasciato... ma cosa più grave, non si spiega quando, in che circostanza, in che contesto tali affermazioni sono state trasmesse ? Ha qualche importanza dopotutto? L’autore è stato trasformato con Nome e Cognome in uno dei mostri dei quali oggi si ha grande bisogno perché alla folla inferocita si getti qualche brandello di carne !
Ma non basta! Serve di più e subito, a una velocità tale che le inesattezze si auto disintegrano anche agli occhi di una informazione cattiva, in reiterata malafede, tanto che dopo lo scoop delle prime ore, la tendenza a defilarsi appare chiara anche all’uomo della strada. Un improvviso silenzio stampa cade su la vicenda a sole 48 ore dallo “Scoop” e in fondo, in questo circo indegno, chi ne esce con più dignità è proprio ed incredibilmente la magistratura che è evidentemente convinta di una teoria ma che si rende altresì conto che è veramente circoscritta e forse fragile e che dovrà essere contesa con le difese le quali, visto l’agio fornito, combatteranno centimetro dopo centimetro lungo tutta la lunghezza degli avvisi di garanzia.
Nell’ambiente si sussurra peraltro che alcune azioni legali reattive partiranno da elementi estranei al filone principale delle indagini e come dare torto a chi si è visto pubblicato il proprio nome ad imperitura memoria un po' ovunque su una stampa che copre di vergogna planetaria la categoria?
In centinaia oggi sono pronti d’altronde a contribuire con più di un Nichelino a testa per finanziare per esempio la difesa del “Grande Vecchio” Sermonti che, evidentemente, è stato ritenuto talmente senile da dare retta a un gruppo di imbecilli e incapace di reagire ad un incauto atto di repressione .
E’ prevedibile che se mai arriverà in un’aula di tribunale, il grande vecchio sarà schermato da un collegio di difesa degno di J. O. Simpson e che userà il banco degli imputati volentieri per un possibilissimo “Canto del cigno” e che forse, egli stesso si auspica un cedimento coronarico in corso d’opera, allo scopo di passare meritatamente alla storia quale martire del libero pensiero Nazional rivoluzionario. Che splendido epilogo sarebbe !
Cosa accadrà quando il collegio di difesa scoverà un centinaio delle ipotetiche “Costituzioni” alternative a quella Repubblicana diffuse ovunque nel corso di 69 anni da sinistre a destre più o meno estreme con identica foga visionaria ? Chi, provvisto di sufficiente cultura e disgusto, non ha accennato in Italia ad un documento “Pindarico” che mostrasse una alternativa all’orrore ?
Si sa, quando la realtà fa male, il reame della fantasia prende piede e oltre i 90 anni di età, come diceva Guccini, i vecchi non distinguono più “Il vero dai sogni”.... ma sopratutto, non hanno più nulla da perdere... Oggi Rutilio Sermonti viene dipinto o come un vecchio pazzo o come l’improbabile eminenza grigia dietro un neo terrorismo alla pizzaiola, tanto grigia questa Eminenza da vivere in in uno stato di povertà vera, conclamata, incontestabile, ingiusta, con la dignità intellettuale che a nostro parere, e sopratutto di questi tempi, appartiene tout cour alla leggenda .
Registriamo inoltre la presunta affermazione dell’altrettanto presunto leader della banda di attempati (sarà vero?) circa una delle stragi italiane che viene descritta (Pare) in termini lusinghieri ed immaginiamo noi stessi, chiamati a giudicare la sorprendente (se vera) dimostrazione di idiozia di un individuo in pieno marasma psichico. Si, lo ammettiamo....lo riempiremmo di legnate e lo spediremmo per un paio d’anni al servizio di qualche anziano parente delle vittime di una delle stragi Italiane bisognosa di assistenza oppure... a indagare incatenato in qualche archivio semmai per una decina d’anni alla ricerca di uno straccio di verità in questo enorme circo Barnum della menzogna e della deformazione! Poi riflettiamo, leggendo che lo stesso, delineava la possibilità di compiere 6-700 attentati dinamitardi in simultanea allo scopo di destabilizzare lo Stato Repubblicano ed è a questo punto che abbiamo immaginato Al Queda e l’intero quartier generale dell’Isis appizzare le orecchie deliziati alla prospettiva di avere finalmente scovato gli uomini giusti lungo l’asse Aleppo-Teramo !
La voglia di scherzare è poca ma un sorriso può forse farci dimenticare brevemente di vivere in un luogo disgraziato e malinconico nel quale associarsi fuori dal coro è una condanna, dove l’instabilità psichiatrica può fare comodo, dove il massacro sociale conta meno evidentemente degli equilibrismi complottistici, dove la Trama Nera non ha stagioni ed è un pezza senza tempo e dove infine, il “Dovere di cronaca” si copre di vergogna.
CONFEDERATIO
Comunità di popolo













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