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Quei Bravi Ragazzi bianconeri: assaltano i campi rom poi fanno affari con i romeni

Dalla condivisione della curva calcistica, all’interesse nella gestione occulta dei biglietti, fino al traffico di droga. La maxi-inchiesta dei carabinieri che ha portato a 22 arresti fa emergere nuovi dettagli sugli affari del mondo degli ultrà della Juve. Tra gli indagati ci sono almeno nove tifosi dei Bravi ragazzi, uno dei gruppi organizzati bianconeri. Per sette di questi il gip Daniela Rispoli ha ordinato la custodia cautelare in carcere. Il personaggio centrale sarebbe Andrea Puntorno, considerato dagli inquirenti uno dei referenti principali del traffico internazionale di droga a Torino e provincia. Siciliano di 37 anni, è considerato dalla Digos il leader della formazione dei Bravi ragazzi. Arrestato per l’ultima volta nel 2012 per fatti di droga, era finito ai domiciliari e aveva terminato di scontare la pena un mese fa. Nella notte per lui sono scattate le manette anche per detenzione di armi. Aveva con sé una pistola a tamburo.

Assoldati rumeni per le risse negli stadi

Puntorno avrebbe coinvolto criminali sia italiani che rumeni sia nello spaccio di stupefacenti, sia nella «gestione» della curva, «assoldandoli» allo stadio in varie occasioni, pronti a intervenire in caso di risse. Sarebbe lui, come c’è scritto nell’ordinanza di custodia cautelare, la «figura centrale dell’indagine, il quale gestisce con ruolo di vertice il commercio, da Torino ed in Torino». E sarebbe stato lui a smistare enormi quantitativi di droga – in una occasione 36 chili di marijuana, in altre analoghe quantità di altre sostanze, tra cui l’eroina – usando come base un’autorimessa del quartiere Barriera di Milano e comunicando direttamente con i suoi «colleghi» siciliani, tra cui il fratello Alessandro. Ma oltre al traffico su scala nazionale e internazionale di sostanze stupefacenti, spunta nelle carte dell’inchiesta l’ombra della vendita in nero dei biglietti delle partite di calcio. Forse a prezzi maggiorati. Si sospetta che Puntorno, come altri membri dei Bravi ragazzi, stesse in curva non tanto per fede calcistica ma per fare soldi.

Il business della gestione degli abbonamenti

Il gip fa cenno a rapporti che Puntorno avrebbe intrattenuto con altri «per lo più finalizzati alla gestione di abbonamenti per l’ingresso allo stadio». Tra i «sottoposti» del leader ultrà negli affari di droga, ci sarebbe anche Davide Moscatiello. Tifoso dei Bravi ragazzi, 37enne, era stato arrestato l’ultima volta dalla Digos di Torino dopo Juve- Copenaghen per inottemperanza del Daspo, durante una rissa insorta tra Drughi e Bravi ragazzi. Non solo.

L’assalto al campo rom

Era stato fermato anche per il rogo che venne appiccato nel dicembre del 2011 alla cascina della Continassa, dove abitavano alcuni rom, struttura che si trova a fianco del nuovo stadio della Juve. Un assalto a cui parteciparono centinaia di persone, tra cui molti residenti del quartiere periferico delle Vallette. Altri cinque arrestati appartengono alla tifoseria dei Bravi ragazzi, anche se non con ruoli di spicco. Sono Marco Ierardo, Loredana Di Donato, Antonio Mingolelli, Fabrizio Angotti e Lorenzo Vetrano. Tra gli indagati per cui il pm ha chiesto il carcere senza ottenerlo figurano Luigi Facchino, fratello di Rocco Facchino (che non è indagato), storico riferimento della curva bianconera. E Vasile Vrinceanu, dei cosiddetti Templari. Non solo gli ultrà della Juve sarebbero protagonisti del traffico di droga. Nella notte è stato arrestato anche Massimo Giuliani, della tifoseria del Toro, recentemente fermato dai carabinieri per inosservanza del Daspo. A Torino- Helsinki, partita disputata nell’ottobre scorso, era stato bloccato perché inottemperante al Daspo.

FONTE: Corriere della Sera

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