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L'"oro di Mosca" per l'Internazionale nera: così Putin supporta le forze anti-euro

Oggi, spiega un recentissimo rapporto di Political Capital Research  -  un think-tank ungherese che già nel 2009 raccontava dei rapporti tra Putin e l'estrema destra europea  -  il "soccorso rosso" a Le Pen & C. arriva anche in forme più immateriali: assistenza tecnica nell'organizzazione di manifestazioni, aiuti professionali con personale specializzato, accesso ai network media e internazionali sfruttando le liaison del Cremlino. Partite di giro che si chiudono spesso attraverso Ong e associazioni di amicizia bilaterali sostenute dai rubli di Putin. La lista dei possibili beneficiari, aggiornata quotidianamente dai consiglieri ultra-conservatori che hanno conquistato la leadership nell'ufficio del Presidente, vede la Lega ormai stabilmente ai primi posti dopo l'irraggiungibile Marine Le Pen. E insieme ad altri partiti e movimenti che sembrano formare una vera e propria "Internazionale Nera". Ci sono gli austriaci del Partito Popolare, i tedeschi di Afd e gli olandesi del Partito della Libertà, xenofobi e antieuro; i Tea party statunitensi, più a destra dei repubblicani; l'Ukip del pittoresco alleato di Beppe Grillo, Nigel Farage; gli antisemiti ungheresi di Jobbik; i "fratelli slavi" dei movimenti nazionalistici bulgari e serbi e polacchi; e in coda, per il momento, perfino i neonazisti dichiarati greci di Alba Dorata. "Una miscela letale che mira a far esplodere l'Unione europea dall'interno", dice Mitchell Orenstein, docente alla Boston University e collaboratore della rivista Foreign Affairs lanciando un allarme molto sentito negli Stati Uniti. 
Nel carnevale della Storia il rovesciamento descritto in questo articolo di La Repubblica è veramente interessante...


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