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Omaggio a Priebke, così i camerati hanno aggirato il controllo della Digos pronta a reprimere il saluto fascista

Sabato sera a Roma a Piazza Irnerio, nelle vicinanze dell'ultima residenza del capitano Priebke, una quarantina di fascisti hanno ricordato l'anniversario della morte del capitano "con un saluto romano dal centro della piazza, deponendo un mazzo di fiori e un cartello, al saluto hanno partecipato alla distanza di due metri dai fascisti, una ventina di poliziotti con un commissario in borghese, il quale ci ha lasciato salutare, il gruppo poi si è disperso pacificamente senza provocazioni da parte di nessun antifascista di cui non si è vista l'ombra".

Questa la testimonianza di uno dei partecipanti:

Alle 19 di sabato sera e a Piazza Irnerio vedo i primi camerati giunti all'appuntamento, parlo con Bruno Di Luia il quale mi indica una strada attigua e mi dice che è stato identificato dalla polizia giunta numerosa, lui del resto non aveva fatto nulla per non apparire, indossava una maglietta nera con una vistosa scritta inneggiante al capitano Priebke, che era un suo amico, quella sera non ci avrebbero consentito di entrare nella vietta sotto al condominio, così il presente si sarebbe fatto al centro della piazza, ad un momento stabilito da un passaparola immediato, tutti attraversiamo la strada e ci ritroviamo al centro della piazza, un mazzo di fiori, un cartello, Bruno da l'attenti, e in un secondo ci siamo ritrovati tutti i poliziotti con a capo quel dirigente ci sono venuti sotto il naso, sotto perché noi eravamo su un rialzo di circa mezzo metro al centro della piazza, a quel punto, sono secondi eterni, presi dalla concitazione del momento sembra stia per accadere qualcosa, un loro intervento, aspettavano forse che facessimo il saluto fascista per intervenire, ma l'organizzazione di Bruno aveva pensato anche a questo, così', prima del saluto c'è stato il passaparola generale dove tutti siamo stati informati di fare il saluto romano e non quello fascista, in questo modo abbiamo spiazzato la polizia che non è potuta intervenire, quando dopo l'attenti c'è stato l'urlo: camerata Erik Priebke!! PRESENTE!! all'unisono, per tre volte, ma quel saluto romano, avanguardista, geniale, ha trasformato una serata da commissariato, in una serata cameratesca. Il saluto romano o avanguardista è quando sull'attenti, il braccio destro viene portato al cuore col pugno chiuso. Bruno Di Luia, si conferma un organizzatore pragmatico e intuitivo, come sempre in piazza il posto migliore dove trovarsi è vicino a lui.

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