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Marco Forconi ricasca sull'accusa di razzismo: un suo commento su facebook fa il giro del web

(umt) Marco Forconi, capolista di Forza Nuova in Abruzzo, ce l'ha per difetto. Non riesce proprio a tenere a bada lingua e dita e continua a dire e scrivere quello che pensa, non preoccupandosi proprio dei problemi di opportunità e di correttezza politica neanche in campagna elettorale. 
Sull'ultima uscita su Facebook (vedi foto Huffington post) "pizzicare un negro che ti stacca un manifesto alla Stella Maris (zona di Pescara n.d.r.) è il massimo. Pizzicarlo in faccia, è godimento" è stato "pizzicato" dall'Huffington post, che ha colto l'occasione per rinverdire i fasti di una militanza politica volutamente sopra le righe, ricordando tra l'altro «i commenti compiaciuti tra i "camerati" di Forconi: da "Colpirne uno e poi altri cento", a "Mira bene e colpisci con un colpo secco", fino ad arrivare al rammarico: "Tutte a te capitano ste fortune!"...». 
Ma dietro iniziative clamorose come il presidio contro il mercatino etnico di Pescara, organizzato l'altra domenica da Forconi con la richiesta di distruggere la mercanzia illegale, c'è una lunga storia di battaglie identitarie, contro l'immigrazione clandestina, contro la presenza degli zingari (i nomadi Rom ma anche gli stanziali Sinti) che lo hanno visto spesso imputato, talvolta assolto, sia per specifici episodi di violenza (ma anche vittima) sia per reati di opinione. E c'è anche una lunga pratica di assoluta strafottenza nell'uso della bacheca di Facebook, strafottenza che l'ha visto bersaglio di perquisizione personale e domiciliare per uno status decisamente fuori tono: «il prossimo che mi viene a dire che gli antifascisti hanno le palle gli strappo il cuore con le mani e me lo mangio crudo ed ancora pulsante» ... Caso ripreso anche da Vittorio Zambardino nel suo blog "Scene digitali". 

1 commento:

  1. più che a quelli che li staccano FN dovrebbe riflettere sulle cooperative che glieli buttano in blocco nella differenziata, ed a Roma. Visto e considerato che la cooperativa cui affidano le affisioni usa operai neri e slavi.

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