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Grillo vuole scassare tutto e le sue sirene tentano anche la destra radicale

foto La Repubblica
(umt) Casaleggio ha confermato di essere un grande pubblicitario. La scelta dei mezzi per la campagna di Grillo è stata strepitosa, giocata tra futuro (l'uso pervasivo della Rete come accumulo di energie) e passato (il ritorno alla Piazza) scansando le forche caudine del barnum contemporaneo del dominio della tv, ma comunque alla fine imponendo la presenza a costo zero (cioè senza pagare il dazio di dare rispose). E in qualche modo la pretesa, sconfitta autoritariamente dall'intervento della polizia, di selezionare ieri gli accessi al palco della stampa conferma che la logica era di una realtà che non si percepisce dentro la cronaca ma nella società dello spettacolo. Sostanzialmente senza la rete di protezione di una rete organizzativa Grillo ha sfidato e vinto il tabù della politica italiana del terzo millennio: il rapporto diretto con la ggggente. Se ce ne fosse bisogno un altro indicatore del suo tasso assai elevato di cesarismo populista. Ho in più occasione tributato il debito omaggio alle approfondite analisi dei Wu Ming sulla natura profondamente di destra (anche se l'ispirazione politica della maggior parte dei candidati credo che sia piuttosto di sinistra) in cui mi riconosco sostanzialmente: a differenza loro, però, non mi ritraggo inorridito. In questi giorni ci hanno offerto un altro contributo importante, materiali per riconoscere la destra dovunque si nasconde. Sono contento, e non avevo dubbi, che dalla cartina di tornasole che offrono, io risulto ancora, indefettibilmente, "di sinistra":

Tagliando con l’accetta, «di sinistra» è chi pensa che la società sia costitutivamente divisa, perché al suo interno giocano sempre interessi contrapposti, prodotti da contraddizioni intrinseche. Ci sono i ricchi e i poveri, gli sfruttatori e gli sfruttati, gli uomini e le donne. Da questa premessa generale, che vale per tutta la sinistra, discendono tante visioni macrostrategiche, anche molto lontane tra loro: socialdemocratica, comunista, anarchica, ma tutte si basano sulla convinzione che la società sia in partenza divisa e diseguale e che le cause della diseguaglianza siano profonde e, soprattutto, endogene.
«Di destra», invece, è chi pensa che la nazione sarebbe – e un tempo era – unita, armoniosa, concorde, e se non lo è (più) la colpa è di forze estranee, intrusi, nemici che si sono infilati e confusi in mezzo a noi e ora vanno ri-isolati e, se possibile, espulsi, così la comunità tornerà unita. Tutte le destre partono da questa premessa, che può essere ritrovata a monte di discorsi e movimenti in apparenza molto diversi, da Breivik al Tea Party, dalla Lega Nord ai Tory inglesi, da Casapound agli «anarcocapitalisti» alla Ayn Rand. Per capire se un movimento è di destra o di sinistra, basta vedere come descrive la provenienza dei nemici. Invariabilmente, i nemici vengono «da fuori», o almeno vengono da fuori le idee dei nemici.
A seconda dei momenti e delle fasi storiche, ce la si prende col musulmano o con l’ebreo, con il negro o con lo slavo, con lo zingaro o col comunista che «tifa» per potenze straniere, con i liberal di una «East Coast» americana più mitica che reale, con Obama che «in realtà è nato in Kenya e quindi la sua presidenza è illegale» etc. Rientrano in questo schema anche la «Casta» descritta come altro rispetto al popolo che l’ha votata ed eletta, «Roma ladrona», la finanza ridotta alle manovre di «speculatori stranieri», «l’Europa»…
Non c’è dubbio che nell’Italia di oggi il discorso egemone, anche tra persone che si pensano e dichiarano di sinistra, sia quello di destra. Che attecchisce facilmente, perché è più semplicistico e consolatorio, e asseconda la spinta a pensare con le viscere. Per questo molte persone con un background di sinistra si precipiteranno a frotte alle urne per votare un movimento che non abbiamo remore a definire fondamentalmente di destra, cioè il grillismo. D’altronde, la colpa di questo è delle sinistre, che fanno di tutto per risultare invotabili.
Di questa deriva è un buon esempio un'icona della sinistra radicale come Dario Fo, involuto su posizioni giustizialiste a partire da una triste vicenda personale (una truffa subita in cui ha bruciato parte dei soldi del premio Nobel), tant'è che sua moglie (il cervello politico della coppia) è stata candidata ed eletta in un'altra lista populista di destra per poi rompere con il caudillo di turno. 
Non ci saranno soltanto elettori di sinistra (e militanti di estrema sinistra, come i Carc, che hanno lanciato un esplicito appello) a votare  Grillo. Scorrendo gli status della mia bacheca di facebook scopro che è in buona compagnia il grande vecchio Tomaso Staiti nella scelta antisistema: penso agli espliciti endorsement di Giuseppe Pieristé, coinvolto nel blitz contro Militia in posizione marginale e recentemente approdato a posizioni atipiche che evocano una sorta di francescanesimo ("con tanta umile umanità"), di Giuseppe De Simone, uno dei fuoriusciti napoletani di CasaPound ancora impegnato nella campagna di sostegno a tutti gli imputati di quell'inchiesta grottesca, di Andrea Urso, che con la sua Area destra invita a "non fare prigionieri" (ma in Emilia Romagna invita a votare Massimiliano Mazzanti). Ma ci sono anche tanti che sono tentati ma in cui alla fine prevarrà lo spirito di appartenenza. Ci fosse ancora, sono sicuro che a puntare sulle 5 stelle, come aveva fatto in sede locale votando De Magistris per "scassare il sistema bassoliniano", ci sarebbe anche Tonino Torre. E di uno stato d'animo diffuso nella destra radicale e postfascista testimonia la dichiarazione di voto (alla Montanelli) di Gianfranco De Turris che, vedendo un pericolo in Grillo, voterà turandosi il naso a destra. Le ragioni del voto le spiega su Barbadillo, il giornale on line che offre un interessante panoramica delle tendenze più dinamiche della destra. Tra un'intervista alla Capotosti sullo "scandalo" della croce celtica e la riesumazione di un bel pezzo del professor D'Anna che racconta il valore di quel simbolo per la giovane comunità dei cattofascisti fiorentini cresciuti intorno a Mordini, spunta un'intervista assai sofisticata con Pierangelo Buttafuoco. E qui, tra riferimenti geopolitici e citazioni di Gadamer, arriva l'atteso endorsement del geniale scrittore e giornalista sulla "candidatura di CasaPound":
Questa invece è una storia interessante e ha la possibilità di evolversi in un’altra prospettiva. Riguarda ragazzi, e i ragazzi hanno necessità di essere raccontati e descritti al di fuori di certi schemi. Hanno modo di costruirsi un bell’avvenire e poi Casa Pound non ha le banalità elettoralistiche di altre sigle. E’ una cosa raffinata e persino chic rispetto alle volgarità di altri tipi di destra occidentalista. 

1 commento:


  1. Vi sono punti che condivido sulla Vostra analisi per distinguere Destra e sinistra, ma francamente quel "Obama e' nato in Kenya, quindi la sua elezione e' illegale" credo sia stata estratta esclusivamente dalla mente di qualche malato forte all'interno della corteccia cerebrale che prepone ai ragionamenti e alle analisi dei fatti piuttosto che al modo di pensare generale della "Destra radicale".
    Inoltre il modo di pensare e d'agire liberalprogressista e' e restara indissolubilmente , almeno per me, un Nemico interno.
    Come nemico interno sono quei soloni, che fanno i finti moralisti, alla Rai, facendosi paladini dei poveri, dei deboli, degli sfruttati quando loro percepiscono MILIARDI a spese nostre con il canone RAI, e ridendo sotto i baffi di quanto siamo fessi noi Italianiche non losappiamo o minimizziamo la gravita' del fatto
    Perche' molti italiani non sanno che questi "ladri della Mente altrui" percepiscono in un'ora (ripeto a spese NOSTRE..........dato sono alla RAI) e lo ripeto ancora in un'ORA quasi cento volte quello che invece perecepisce un minatore che rischia la vita o l'operaio cinquantacinque-sessantenne che ha iniziato a sgobbare a quindici anni facendo sacrifici enormi per se e la famiglia.
    Ecco questi soloni del mondo liberalprogressista italiota sono nemici INTERNi e lo sono molto ma molto di piu' dei vari ebrei, mussulmani, gay che dir si voglia.......perche' a qualsiasi ITALIANO che abbia un minimo di dignita' e saggezza dovrebbe considerarli dei nemici( e preferisco non usare altri termini....!!)



    Ago

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