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I compagni insistono: erano due gli accoltellatori. Ma cos'è è successo domenica nel metrò a Milano Centrale?

Il nostro compagno è fisicamente imponente; la sua “pellaccia” ha resistito e solo la fortuna non ha portato al peggio. Vogliamo chiarire qualche punto rispetto all’accaduto di domenica nella metro della Stazione Centrale alle ore 16.15 circa, tra i due boneheads e il militante antifascista. Senza scendere nei dettagli, lavoro che lasciamo agli inquirenti (verso cui la fiducia è limitata), riteniamo altresì fondamentale dire due parole agli amici, amiche, compagni, compagne e a tutti coloro che in questi anni abbiamo conosciuto e con cui abbiamo coltivato forti legami. I nazifascisti erano due, hanno ingaggiato un corpo a corpo sulla banchina della metro verde, accoltellando con 3 colpi d’arma bianca il nostro compagno, fendenti che hanno causato lacerazioni di fasce muscolari addominali e sfiorato per pochi millimetri l’arteria aorta. I due hanno inseguito il ferito fino alla banchina della metro gialla, sempre nella Stazione Centrale, rimostrando le armi e cercando di infliggere altri colpi, il tutto verosimilmente sotto le telecamere di videosorveglianza. Per fortuna, il nostro compagno ha trovato riparo in un bar. Lasciamo a voi altre interpretazioni legate alle documentazioni reali di medici e prove video che andranno a incidere sulla lealtà e l’azione di questi due individui. Il punto che sottolineiamo è che non ci interessa catalogare questi personaggi in una o in un’altra squadraccia milanese: restano membri della stessa servitù fascista.
(umt) I compagni del ferito, con un lungo comunicato diffuso da Milanoinmovimento, insistono: è stata un'aggressione fascista. Opposta la versione del giovanissimo che si è costituito ieri e che è tornato a casa dopo l'interrogatorio in questura con l'accusa di lesioni gravi con l'aggravante dell'uso di un'arma: è stato aggredito perché portava una spilletta nazi, ha subito colpi al volto e al corpo, si è difeso usando un coltellino, impaurito è scappato, visto il casino scatenato su consiglio dei genitori si è presentato.
Ma che cos'è successo veramente domenica pomeriggio nei corridoi della metropolitana sotto la stazione centrale? Qualsiasi sia la versione che meglio approssima la verità dei fatti sorge un dubbio colossale: possibile che non ci sia stato un solo testimone che abbia assistito all'aggressione?  Tocca quindi prendere atto come neanche uno dei presenti abbia avvertito l'esigenza di offrire un contributo di chiarezza. Quant'è avanzata la palma, però...

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