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Strage di Bologna, Paradisi replica al suo "contrario": Occorre sempre “rigore, pertinenza e precisione”

di Gabriele Paradisi 
Il signor Lucifero ha evidenziato una serie di incongruenze, a detta sua, nell’impianto della pista palestinese per la strage del 2 agosto 1980 e negli articoli che abbiamo pubblicato in merito. Corre l’obbligo di rispondere perché troppo spesso chi interviene sbandierando la certezza di aver smascherato falsità o errori, mostra di non conoscere adeguatamente la materia e di essere mosso esclusivamente da impeto ideologico.
Vediamo di mettere in chiaro i fatti riportati da Lucifero punto per punto.

1) “Kram era in un albergo, non è mai stato visto in stazione quella mattina del 2 agosto”.
Come si fa ad affermare che Kram era in albergo alle 10.25? Come si fa a sostenere che nessuno ha mai visto Kram in stazione? Se è per questo nessuno ha mai visto nemmeno Fioravanti e la Mambro che peraltro dovevano dare nell’occhio, essendo il primo un divo televisivo noto al grande pubblico per di più in abiti tirolesi in agosto. Bisogna attenersi ai dati certi. Di Kram sappiamo per certo che si registrò all’hotel Centrale il 1° agosto 1980 (così scrive il portiere di notte sul registro). E’ il primo cliente nella pagina del registro e l’ultimo in ingresso il 1° (viene registrato in uscita il 2 agosto). Qualcuno ha scritto sulla fotocopia della pagina del registro “dopo mezzanotte”, ma verificando i successivi avventori e la pignoleria del portiere di notte, ci sembra improbabile che sia entrato nell’hotel già il giorno 2. Questa registrazione è l’unico dato certo avvalorato da un documento inconfutabile. Tutte le altre sono solo ipotesi. Lucifero ne fa una inedita (“era in un albergo”), infatti Carlos in diverse occasioni lo colloca in stazione, sfuggito per un soffio all’esplosione, mentre lo stesso Kram (con problemi di udito poiché nell’unica intervista rilasciata non fa nessun cenno al botto pur trovandosi a detta sua a poche decine di metri dalla stazione) si colloca tra l’hotel Centrale (via della Zecca) e il fondo di via dell’Indipendenza (all’altezza dell’Autostazione). Ripeto la mia domanda signor Lucifero, da dove deduce, lei normalmente così rigoroso, pertinente e preciso, che Kram fosse in albergo?

2) “Era stato controllato e segnalato la sera prima alla frontiera di Chiasso, praticamente è arrivato a Bologna scortato dalla polizia”.
Vedo purtroppo che nonostante le buone intenzioni la precisione le fa difetto. Kram era stato “perquisito sotto aspetto doganale” alla frontiera di Chiasso non la sera del 1° agosto, ma la mattina di quel giorno. Era arrivato a Chiasso alle 10.30 del mattino col treno 201 “Holland-Italien Express” proveniente da Karlsruhe. Fu fatto scendere, perquisito, gli furono fotocopiati biglietto ferroviario (Karlsruhe-Milano), carta d’identità e una lettera. Quindi fu messo, dopo un’ora e mezza, sul primo treno utile per Milano (il diretto 307 che partiva da Chiasso alle 12.08 e arrivava a Milano alle 14.00 per via dell’ora legale). Da dove deduce signor Lucifero che fu scortato dalla polizia? Sembra che lei faccia sua la tesi di Carlos il quale però commette un errore oggettivo facendo giungere Kram a Bologna non da Milano bensì da Roma. Eventualità materialmente impossibile, orari ferroviari alla mano.

3) Per quanto riguarda il nostro coinvolgimento di Kram nella strage, noi abbiamo semplicemente messo in fila uno dopo l’altro una serie di fatti. Dopo il sequestro dei missili di Ortona e l’arresto del responsabile dell’Fplp, inizia una serie preoccupante di minacce e di avvertimenti. Poi il garante del lodo Moro a Beirut, il colonnello del Sismi Stefano Giovannone, comunica che l’Fplp ha preso contatto con Carlos avvallando le minacce e guarda caso un uomo di Carlos si trova a Bologna proprio il giorno della strage e tre giorni dopo, ci sono documenti a riguardo, lo stesso uomo si reca a Berlino est (quartier generale di Carlos). Occorre anche ricordare, en passant, che Kram ha dichiarato, sempre nella già citata intervista, che da Bologna il 2 agosto si era spostato a Firenze dove si era fermato 4-5 giorni… Dunque ha detto una bugia. Il problema, sig. Lucifero, non è tanto nel fatto se noi coinvolgiamo qualcuno in qualcosa, semmai è chiedersi perché per 25 anni questi elementi (a partire dal nome di Kram, terrorista esperto di esplosivi) siano rimasti sepolti e inesplorati.

4) “Siccome alcuni testi parlano di una coppia sospetta, bisognava trovare per forza la donna di sinistra da mettere in mezzo”.
Non sappiamo chi abbia parlato di “coppia sospetta” e non è questo l’elemento che conta. La Frohlich emerge solo nel 1982 dalla testimonianza del cameriere dell’hotel Jolly. Anche qui solo i fatti. La Frohlich dal febbraio 1980 è membro effettivo del gruppo Carlos, portata dentro l’organizzazione proprio da Thomas Kram. Ha una caratteristica peculiare e particolare: gira per l’Europa con valigie di esplosivo. Oltre ad essere scoperta e arrestata a Fiumicino, sarà sospettata anche in Francia di aver trasportato l’esplosivo servito per l’attentato di Rue Marbeuf nella stagione, tra 1982 e 1983, dove il gruppo Carlos compì 4 attentati, tre dei quali a treni e stazioni, per complessivi 11 morti. Va detto comunque, che per questa vicenda francese è stata assolta nel dicembre scorso, mentre Carlos, Johannes Wienrich (numero 2 di Separat) e Al Issawi sono stati condannati all’ergastolo. Ma anche in questo caso non è importante cosa pensiamo noi né cosa pensa lei che parla di descrizioni e di caratteristiche non corrispondenti (?), semmai è chiedersi perché la Frohlich (reclusa a Rebibbia) non fu mai sottoposta ad un riconoscimento all’americana col cameriere. Il confronto avrebbe risolto in un senso o nell’altro il problema, ma non se ne fece nulla. Questo è un fatto. Nel luglio 2011 la procura di Bologna ha comunque iscritto la Frohlich (oltre a Kram) nel registro degli indagati). Anche questo è un fatto. Per quanto riguarda il cameriere, dagli atti risulta che egli riferì i suoi sospetti sulla donna con forte accento tedesco, con cui aveva parlato il 1° e il 2 agosto, anche nell’immediatezza della strage, non solo quindi nel 1982, ma a ciò, nell’agosto 1980, non fu dato alcun seguito.

5) “Secondo il cameriere la donna eccentrica avrebbe portato il suo bagaglio in stazione. Ce la vedete una donna minuta come la Frolich che porta da sola una valigia dal peso di almeno 30 kg?”.
Altra imprecisione signor Lucifero. Cominciano ad essere tante… Rodolfo Bulgini dichiarò testualmente “Venni a sapere pochi giorni dopo che questa donna si fece portare una valigia alla stazione da un facchino e questo successe sicuramente il giorno precedente alla strage”. Dunque non fu la “minuta” tedesca a portare la valigia in stazione (che è quasi di fronte all’hotel Jolly, 100 metri in linea d’aria), bensì un facchino. Per la cronaca e per la precisione, la perizia parla di una valigia di 20-25 chilogrammi, non 30.

6) Per quanto riguarda la scritta “Trieste (?)” sull’olografo di Senzani rispondo molto facilmente. La nostra spiegazione si è attenuta a quanto Senzani scrisse, pur mostrando di non capire egli stesso a cosa Abu Ayad si stesse riferendo. Da qui il punto interrogativo. Potevamo dare una spiegazione certo più attinente agli “ultimi gravi attentati”, indicando ad esempio la strage alla Oktoberfest di Monaco di Baviera, ma sarebbe stata una forzatura del testo, una nostra interpretazione e ci saremmo prestati a facili attacchi. La strage di Monaco è stata comunque da noi trattata in questo articlohttp://segretidistato.liberoreporter.eu/index.php/home/primo-piano/primo-piano/186-agosto-ottobre-1980-tre-stragi-insanguinano-leuropa.html e come vi si può leggere, non sono poche le connessioni del gruppo Hoffmann ai palestinesi di Ayad. Così come la magistratura francese ritiene di aver individuato per la strage alla sinagoga di rue Copernic l’esecutore nel palestinese dell’Fplp-OS Hassan Diab per il quale ha chiesto l’estradizione al Canada. Tre stragi ravvicinate e gravi, dunque: 2 agosto 1980, stazione di Bologna: 85 morti, 207 feriti gravi; 26 settembre 1980, Oktoberfest di Monaco di Baviera: 13 morti, oltre 219 feriti; 3 ottobre 1980, sinagoga di Parigi di rue Copernic: 4 morti, 30 feriti.

7) Il “III giocatore” evocato da Ayad sono le socialdemocrazie europee (governi o partiti influenti come quello di Mitterand) che stanno portando avanti politiche di attenzione e di recepimento delle vertenze del popolo palestinese. La dichiarazione di Venezia, che lei giustamente cita, ne è un esempio concreto. Ma lei, normalmente così acuto, sembra non aver capito il senso delle parole di Ayad. Non sono infatti i palestinesi a temere il “III giocatore”, è l’Unione sovietica che in Medio oriente ormai può contare solo sulla Siria mentre l’Europa sta intervenendo sempre con più forza cercando oltretutto di portare verso la moderazione le organizzazioni palestinesi. Cerchiamo di essere onesti e di vedere come si muoveva Al Fatah in quel periodo. Da un lato l’Olp e Arafat che avevano vestito l’abito del negoziato per essere accolti dalle cancellerie occidentali, dall’altro l’Fplp (che si oppose ufficialmente alla dichiarazione di Venezia) e altre formazioni minori che continuavano la loro guerra senza frontiera contro Israele e l’imperialismo, col tacito consenso dell’Olp.

1 commento:

  1. Lucifero paragona Piccafuoco con Kram.

    Piccafuoco si trovava alla stazione come Lucifero dice giustamente.

    ma fu indagato e solo dopo lunghi processi alla fine assolto

    invece Kram che faceva parte del gruppo del piu pericoloso terrorista prima die Bin Laden non fu mai indagato.

    http://strage80bologna.wordpress.com/2012/07/27/le-speranze-non-sono-molte/

    Se Thomas Kram fosse stato un terrorista di destra, sarebbe stato trascinato in Italia e processato gia da anni.

    Ma come “nuovo Valpreda” è gia il massimo, se la procura osa a disturbarlo in Germania con qualche domanda.

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