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Lo storaciano Musumeci candidato governatore del centrodestra siciliano: ritorno all'antico

La vasta coalizione di centrodestra che si sta costituendo in Sicilia intorno alla figura del carismatico leader della Destra di Storace, Nello Musumeci, sottosegretario dell'ultimo governo Berlusconi, non deve destare scandalo: i diversi veti incrociati favoriscono l'esponente di una forza minore che così non lascia morti sul campo ma solo feriti tra i sicilianisti di Lombardo, quel che resta del Pdl intorno alla leadership dimezzata di Alfano, il grande Sud di Micciche'.
E del resto nella tradizione missina al Sud c'è sempre stata la grande capacita' di combinare un forte radicamento popolare e sottoproletario con la presenza di un robusto ceto politico di sottogoverno e di notabili. Un ritorno alle origini, quindi, che sempre dare ragione a quanti, tra gli ex missini malcontenti nel Pdl, ipotizzano il vantaggio di differenziare centro forzista e destra post fascista per allargare l'appeal politico.

6 commenti:

  1. complimenti a Musumeci unico respinte de la destra detentore di un cospicuo pacchetto di voti consensi e simpatie che approfitta del caos in casa centro destra e riesce ad ottenere una candidatura vincente e che unisce la coalizione..ora tocca sistemare gli alti dirigenti del partito laziali e campani anche il segretario campani che alle ultime elezioni amministrative non ha presentato nessuna lista di partito..

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  2. Il nuovo che avanza...proprio nu babà..
    Poi ci si stupisce che crescano i seguaci di Paolo Sizzi.

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  3. Musumeci fu l'ultimo missino eletto alla presidenza della Provincia di Catania (grandi elogi di Buttafuoco sul Secolo)con il simbolo del MSI-DN mentre già manovravano gli infami ideatori di AN.
    Ebbe l'appoggio esplicito di Claudio Fava contro il candfidato DC...
    Ed oggi ritroviamo Musumeci e Claudio Fava, a dimostrazione (o, comunque, indice) di quanto siano stati inutili questi 17 anni.
    L'alternativa vera, manifestatasi nel 1993, era fra fascisti ex-comunisti del Pds e Lega.
    Berlusconi ha intorpidato le acque e ci ha fatto perdere 17 anni, ridando fiato ai democristiani....

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  4. Nello Musumeci è un vero galantuomo d'altri tempi, persona colta ed autentico nazionalpopolare, storico dirigente missino ed ora esponente de La Destra di Francesco Storace. Sulla sua candidatura alla presidenza della regione Sicilia converge unito tutto il centro-destra. Si tratta di un dato politico interessante che potrebbe essere esportato a livello nazionale.

    Come da me ipotizzato ed auspicato, si profila, per le prossime elezioni politiche, una "lista civica nazionale" che riunirà la destra popolare e sociale con i movimenti identitari locali e regionali.

    La Sicilia è il primo importante passo ma anche al nord (in Piemonte, Lombardia, Veneto e Trentino Alto Adige) sono in corso incontri e trattative fra rappresentanti della "Destra-Fiamma" e liste civiche, movimenti tematici ed identitari, per fare "blocco comune" alle prossime elezioni politiche.

    Si tratta non solo di motivi meramente strategici, per superare il previsto sbarramento del 5%, ma di una vera e propria convergenza politica e programmatica, in netta contrapposizione a questo governo mondialista, per la costruzione di un fronte nazionalpopolare ed identitario, presidenzialista e federalista.

    Roberto Jonghi Lavarini
    Scusate il ritardo con il quale rispondo ma ero "felicemente isolato" sulle mie montagne, ad oltre duemila metri di quota, in esclusiva compagnia della mia famiglia e della natura alpina.

    Ad Ago, che ringrazio per il sereno intervento, rispondo che sono convinto che si possa pragmaticamente costruire una lista civica di forze eterogenee (ma non omolagate al sistema) per far eleggere, al suo interno, dei "nostri" rappresentanti e, per nostri, intendo, "di destra" nazionale, popolare, sociale, radicale, identitaria ed antimondialista.

    Personalmente auspico, come già più volte pubblicamente ripetuto, la formazione di un grande "fronte nazionale" sul modello di quello francese. Ma bisogna partire da quello che c'è oggi, dai dati politici oggettivi e dai numeri elettorali reali.

    Infine, condivido pienamente l'intervento di Andrea Insabato, perchè il servire la propria comunità, locale e nazionale, deve essere, innanzitutto, un preciso dovere ed un chiaro onore, e questo corrisponde esattamente alla mia concezione cavalleresca ed aristocratica (nel senso etimologico e tradizionale del termine) della militanza politica.

    Roberto Jonghi Lavarini
    robertojonghi@gmail.com

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  5. Caro Jonghi Lavarini,sulla candidatura di Nello Musumeci, alla presidenza della Regione Sicilia, nulla quaestio, siamo di fronte ad un galantuomo, un autentico nazional popolare, una persona di cultura e di spessore.
    Che possano esserci contatti tra la Destra, la Fiamma Tricolore ed altre singole realtà territoriali al fine di presentare liste alle elezioni politiche lo trovo un fatto nuovo, piacevole, che cerca di ridurre l'eccessivo frazionamento della "destra italiana". Questa eventuale lista civica nazionale di destra, per intenderci, dovrebbe essere creata unicamente per superare lo sbarramento del 5% e consentire a qualche suo esponente di essere senatore e deputato, ma sono due i problemi seri politici ai quali spero tu voglia rispondere :
    1)relativo alle alleanze, come può la lista civica nazionale sostenere il candidato premier Berlusconi ed il centro destra composto da partiti come il popolo delle libertà, il nuovo psi, il pri,popolo e territorio, i responsabili, i democristiani di rotondi, che in questi mesi hanno sostenuto il governo delle banche Monti che ha fatto esclusivamente macelleria sociale. Ti ricordo inoltre che il premier Berlusconi ha più volte parlato di un golpe ordito nei suoi confronti in virtù del quale è stato estromesso dal ruolo di presidente del consiglio, salvo poi votare tutti gli emendamenti del governo Monti, che lo ha estromesso....
    2) relativo alla compisizione di questa lista civica nazionale che dovrebbe essere composta, da la Destra di Storace, da Fiamma Tricolore, ad alternativa ai partiti del colonnello Pappalardo, uomo buono per tutte le stagioni, e del principe Ruspoli, al movimento Io amo l'Italia dell'ex musulmano Magdi, ora Cristiano, Allam,al Partito della rivoluzione, di Vittorio Sgarbi, rivoluzione che terminerà nel giorno in cui il cavaliere darà un seggio sicuro al critico. Stendiamo un velo pietoso sul tentativo di riuscire a coalizzare No Euro, con il movimento liberale, liberista, di Giannino.
    Concordo sulla necessità ed urgenza di creare un movimento come il Fronte Nazionale francese, ma ricordo a me stesso ed ai lettori due cose : 1) il Fronte nazionale francese non si allea con il centro destra francese, liberale, liberista, mondialista, atlantista, 2) il fronte nazionale alle elezioni corre da solo e le sue idee sono entrate ormai nel contesto della società francese.

    Ugo Nocella

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  6. Rispondendo ad Ugo Nocella, posso solo dire che il Fronte Nazionale francese ha una sua autonoma storia politica trentennale, dei veri capi fortemente carismatici ed un consenso medio del 10% mentre la destra post-missina italiana è divisa in tanti gruppetti che tutti sommati non arrivano nemmeno al 3%. Per costruire un "fronte nazionale" in Italia, bisogna partire da questa realtà politica e numerica e, per ottenere, qualche nostro degno rappresentante in parlamento, superare la soglia del 5%, bisogna essere pragmatici e fare alleanze politiche ed accordi elettorali. Sarebbe meglio andare da soli? Teoricamene sono assolutamente d'accordo, sarebbe giusto, coerente ed anche esaltante ma, razionalmente, non abbiamo i numeri per farlo, mentre abbiamo il dovere di salvare il nostro patrimonio culturale e di dare rappresentanza politica alla nostra tradizione, identità e visione del mondo.

    Roberto Jonghi Lavarini
    robertojonghi@gmail.com

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