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E a Modena il questore autorizza il banchetto di Forza nuova 2a edizione

(umt) Qualche giorno fa il quotidiano "Libero" lanciava una provocazione mica male: vuoi vedere che, a "rota" del nemico principale, l'odiato Berlusconi, la sinistra con i suoi organi di battaglia (La Repubblica, l'Unità, il Fatto, a cui si è aggregato anche l'ultramontiano Corriere della sera) si è scatenata con la "caccia al fascista", tanto per non sbagliarsi? Intanto, quasi a confermare l'assunto del ruolo giocato da Berlusconi nella legittimazione della destra radicale, arriva l'ex sottosegretario medenese Carlo Giovanardi, un fedelissimo alla linea, che scende in campo contro il sindaco Pighi e il divieto di manifestare che si vorrebbe imporre a Forza Nuova: ''Purtroppo la mentalita' fascista o comunista in Italia e a Modena non e' ancora superata – afferma – e troppi politici sono ancora totalitari nella testa, non avendo pienamente aderito ai principi di liberta' e democrazia sanciti dalla nostra costituzione''. Rilevando che Forza Nuova ''non e' fuorilegge'', Giovanardi ammette il rispetto per piazza Grande, ma allora – esorta – ''si consenta a chiunque di esporre in qualsiasi altro luogo pubblico le proprie opinioni sulla politica urbanistica a Modena'', senza soggiacere all'arroganza di chi ''vuole cancellare quella liberta' di manifestare pubblicamente il proprio pensiero che la Costituzione garantisce a tutti i cittadini''.
E alla fine il banchetto di Forza Nuova si farà. Il questore Giovanni Pinto non ha tenuto conto delle proteste di associazioni e partiti di sinistra e ha concesso l'autorizzazione per la mattina di sabato 11 febbraio, dalle ore 10 alle 11:30 in via Emilia Centro, sotto i portici del collegio. Daniele Baldaccini, segretario federale Forza Nuova Modena, si è detto soddisfatto: "A Modena le associazioni di sinistra non riescono a capire che per i problemi comuni bisogna lottare insieme. Loro, per il problema della cementificazione, cosa hanno fatto? Niente, si fanno sentire solamente per disturbare e ostacolare le nostre iniziative: sarebbe bello che pure loro scendessero in strada a contestare il Sindaco che ci troviamo per chiederne le dimissioni".

4 commenti:

  1. Carlo Giovanardi, ha toccato perfettamente la questione. Negare il diritto di manifestare a una forza politica solo perché non si condividono le sue idee, palesa profondamente i più elementari diritti costituzionali. Se il problema di chi non la pensa come FN, riguarda esclusivamente supposte violazioni della memoria, allora vorremmo che i signori dell'ANPI, e tutti quelli che si sforzano di impedire il legittimo esercizio di libertà di espressione, ammettessero anche loro, le proprie mancanze. Vorremmo che l'ANPI ci dicesse perché nessuno di loro, ha mai ritenuto giusto il diritto di uno dei più grandi statisti d'Italia dopo Giovanni Giolitti, di avere un equo processo, e ci piacerebbe sapere come quest'uomo fu ammazzato. Chiediamo troppo? Giovanardi più volte è stato messo in croce per le sue posizioni etiche (basti ricordare la sua posizione sul caso di Eluana Englaro) e adesso che ha fatto riferimento al sacrosanro diritto di manifestare, in favore di Forza Nuova, ecco che i partigiani tornano ad alzare le barricate. Se queste persone avessero a cuore la libertà di esperssione di cui tanto si sono riempiti la bocca in questi sessant'anni, forse saremmo un paese civile. Ma dato che neanche davanti al buonsenso di un democratico come Giovanardi riescono a sedare le contestazioni, né deduci una cosa sola: parlare con queste persone è perfettamente inutile.

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  2. L?Anpi si e' sempre espressa proditoriamente e in maniera vile contro l'intitolazione di una via o piaza ai fratelli Govoni trucidati bestialmente a colpi di machete e a bastonate a guerra finita il 11 maggio 1945 dai "bravi e buoni" partigiani comunisti della brigata Garibaldi e di cui solo uno milito' nelle file dell'RSI (l'altro era solo iscritto al partito fascista). Tra le sette vittime anche una giovanisima ragazza di venti anni, trucidata col fil di ferro e colpita ripetutamente a bastonate mentre allettava un bimbo di due mesi. Nello stesso giorno a Pieve di cento gli "eroi" trucidarono altri dieci civili, tra un ex resistente bianco che collaborava con gli alleati. E perla finale, giusto tre giorni prima ammazzarono altri dodici civili, sempre a Pieve di cento. Questo fecero gli "eroi" e coraggiosi combattenti della Repubblicata nata, e' proprio il caso di dirlo, dalla resistenza.



    Ago

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  3. Ago,

    i Govoni erano sette fratelli, esattamente come i Cervi. Tra loro un religioso. E tutti furono trucidati. Per come hai scritto chi non sa può pensare che erano solo due.

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  4. Hai ragione.....erano sette, lo so benissimo !......esattemente come i Cervi di cui nessuno, tantomeno il sottoscritto ne ha giustificato o minimizzato la feroce rappresaglia (tra l'altro pare su soffiata di un comandante stalinista). i fratelli Cervi inoltre erano piu' che altro anarchici scomodi all'ortodossia comunista e contrarissimi alla logica dello sparare nel mucchio.
    Grazie Maurizio per la lettura del mio post. Preciso comunque che altre famiglie ( e anche composte da tante persone) furono trucidate a guerra finita senza averne colpe specifiche. I fratellli Govoni forse di quegli episodi bestiali e sanguinari accaduti a guerra finita ed opportunamenti nascosti ed occultati dai vincitori ne sono solo un'emblema.



    Ago

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