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Caso Azzollini, contro Pisapia il Giornale cavalca la tigre del risentimento

(umt) Il "Giornale", per mettere in difficoltà la giunta Pisapia, cavalca la tigre del rancore e del risentimento sul caso Azzollini, (è questo il cognome esatto: due l, così come per decenni il poliziotto ucciso è stato chiamato Custrà, con un accento di troppo) parlando di un perdono negato e dell'indignazione dei milanesi, sulla falsariga della campagna aperta dall'ex vicesindaco De Corato. In realtà la vedova Custra esprime un concetto molto più disinteressato rispetto alla bagarre politica: "È arrivato il tempo che ognuno faccia i conti con la propria coscienza, da solo - ha concluso la donna - solo la giustizia divina potrà dire chi ha torto e chi ha ragione, da quella terrena non mi aspetto più niente". E ne ha ben ragione, visto che i principali responsabili della morte del marito (Marco Barbone che organizzò gli scontri armati a cui presenziò imbracciando un cannemozze, Mario Ferrando che materialmente uccise il poliziotto) in quanto pentiti hanno scontato meno carcere del giovane Azzolini. A sua volta la figlia nata orfana, Antonia Custra, dopo un lungo percorso di dolore e di elaborazione del lutto, ha deciso di riconciliarsi con l'assassino di suo padre. Cosa che ha fatto l'anno scorso. Ecco comunque il testo dell'articolo di "Il Giornale" e il link con l'intervista al Corriere del "ragazzo del '77" (all'epoca aveva poco più di 16 anni)
E' una vera e propria bufera quella che si sta abbattendo in questi giorni su Palazzo Marino. Una bufera che ha scatenato l'indignazione dei milanesi e dell'opinione pubblica. Il sindaco Giuliano Pisapia difende a spada tratta la decisione di nominare Maurizio Azzolini, condannato per coinvolgimento nell’omicidio del vicebrigadiere Antonio Custra nel 1977, a capo gabinetto del vicesindaco di Milano. Sono in molto però che, dopo i primi mal di pancia, adesso fanno sentire il proprio disappunto. A iniziare da Anna Sito, vedova del vicebrigadiere che perse la vita negli scontri in via De Amicis nel 1977. Una ferita che non si è ancora rimarginata come conferma al Giornale la vedova del vicebrigadiere. 
Ma non ci sarà alcun gesto di riconciliazione. Non ci sarà perdono, sebbene sia stato lo stesso Azzollini a richiederlo. Al Corriere della Sera, il nuovo capo di gabinetto del vicesindaco spiega che è nelle sue intenzioni restituire qualcosa attraverso il proprio impegno in Comune: "È quel che ho cercato di fare scegliendo di lavorare nella pubblica amministrazione occupandomi di sociale". E ancora: "Ho pagato tutto il mio debito con la giustizia. Dopo una prima scarcerazione per l’assoluzione nel processo di appello, ho deciso di non fuggire, ma di presentarmi al nuovo processo ordinato dalla Cassazione". Ma tutto questo, alla vedova Custra, non interessa. Lei, i conti col proprio passato, deve farli ogni giorno. Il danno fatto non può essere riparato. E il perdono è un gesto dell'altro mondo."È arrivato il tempo che ognuno faccia i conti con la propria coscienza, da solo - ha concluso la donna - solo la giustizia divina potrà dire chi ha torto e chi ha ragione, da quella terrena non mi aspetto più niente". (Luca Romano - Il Giornale)

6 commenti:

  1. Alessandro Sallusti e Barbara d'Urso in televisione, durante una trasmissione dedicata al comandante Schettino,hanno difeso l'indifendibile cioè il comandante(?)Schettino stesso; citando Auschwitz e la recente sentenza della Alta Corte di Giustizia dell'Aja, che ha negato giustamente all'Italia, i risarcimenti chiesti per le rappresaglie di guerra germaniche, durante il secondo conflitto mondiale.La d'Urso poi meglio farebbe a pensare alla sua Napoli, ricolma di immondizia e alla camorra che impera; impari a rispettare un grande popolo civile come quello tedesco!Stesso metodo ora il Giornale, usa con Azzolini.Io reputo il caso di chiudere questa speculazione politica, in atto da parte del Giornale, per attaccare Pisapia; per Azzolini deve valere la massima indulgenza, era un sedicenne, che all'epoca,nel pieno degli "anni di piombo", credeva ingenuamente di emulare i gappisti durante la resistenza.Temistocle Vaccarella.

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  2. Strano che Azzollini sia a capo del gabinetto del vice sindaco di milano, e Zippo in galera e poi agli arresti. Così come Ramelli nella tomba e i suoi assassini medici e avvocati. Ma non vi preoccupate compagni, che giustizia verrà fatta in questa o nell' altra vita.

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  3. La stranezza di Azzolini acapo di gabinetto non esiste. E se si vogliono trovare degli equivalenti tocca fare i nomi di Ponzio e Andrini, ex detenuti per reati di violenza, che hanno avuti incarichi manageriali da controllate del Comune di Roma. Azzollini ha fatto 9 anni di galera da minorenne non avendo ucciso nessuno (praticamente quanto Erika e Omar)

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  4. Benissimo! Se Azzollini è uguale a Andrini perchè non si dimette come quest'ultimo è stato costretto a fare dalla canea dei giornalisti sinistrorsi?

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  5. Perché Andrini si è dimesso per lo scandalo Di Girolamo mentre Ponzio che non ha fatto inguacchi è rimasto "tranquillamente" al suo posto...

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  6. Si nasce piromani e si finisce pompieri, la storia che è maestra di vita, ce lo insegna!Ecco cosa scriveva Benito Mussolini da giovane socialista rivoluzionario,il 9 luglio 1910, in occasione dell'attentato dinamitardo al teatro Colon di Buenos Aires:"...quando si tratta di qualche fottuto borghese che va repentinamente al diavolo, quando si tratta della pelle fine e profumata delle donnine aristocratiche, molti socialisti spremono le loro riserve di liquido lacrimale ...è il cristianesimo che ci ha dato questo pietismo morboso da femminette isteriche, guai ai pietosi!". Da vecchio Mussolini, scese a patto con i preti,firmando i patti lateranensi con il Vaticano, lui che da giovane bestemmiava pubblicamente e prendeva a sassate le processioni,senza tralasciare che fece l'elogio pubblico delle manette, affermando che il ruolo sociale dello sbirro, era più importante che di quello dell'insegnante! Dedicato ai sepolcri imbiancati e ai farisei di destra e di sinistra!Azzolini all'epoca aveva sedici anni,piantatela! Temistocle Vaccarella.

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