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Militia, un indagato si difende: non milito da più di dieci anni

Da uno degli indagati nel blitz contro Militia ricevo e volentieri pubblico una lettera di chiarimento. Francesco Covino rivendica la sua appartenza ideale alla fascisteria ma precisa che da dieci anni, per vicende personali, non milita in nessun gruppo. Nel pomeriggio dedicherò un post  informativo sull'inchiesta giudiziaria.
Carissimo Ugo Tassinari, carissimi lettori del blog www.fascinazione.info,
nella prima mattinata di martedì 13 dicembre, mentre ancora ero al lavoro in qualità di lavoratore nel settore della vigilanza privata, vengo avvisato che i Ros di Salerno della Sezione Anti crimine con mandato del pubblico ministero Luca Testaroli voglio perquisire la mia abitazione, sita nel comune di Battipaglia, in quanto indagato per istigazione all’odio razziale, e di partecipazione ad associazione a delinquere come da verbale della procura della Repubblica di Roma, che precedentemente vi ho allegato. Mi chiamo Francesco Covino, non nego la mia militanza all’interno della destra sociale italiana, tanto è vero che nel 1995 sono stato uno dei fondatori del Movimento Sociale Fiamma Tricolore di Pino Rauti a Salerno ed in provincia, dopo la vergognosa abiura di Fini e la conseguente nascita del movimento della desta liberale e liberista di Alleanza Nazionale, e sono stato candidato per il MS Fiamma Tricolore alle elezioni provinciale conquistando nel collegio di Battipaglia un discreto successo elettorale con oltre 430 preferenze.
Da diversi anni, più di dieci, non sono più un militante politico di nessun partito e di nessuna organizzazione.
Infatti ho lasciato l’attività politica per una serie di vicissitudini che hanno colpito la mia esistenza, non ultima la morte di mia madre oltre alla quale si è aggiunta una condizione di lavoratore sempre più precario che mi costringe ad una vita sacrificata piena di lavoro occasionale, per lo più svolto nelle ore notturne, che accompagno di giorno, con il trasporto di una persona disabile al fine di arrotondare il magro vitalizio.
Il 13 dicembre 2011 mi ritrovo i Ros di Salerno a casa, con un mandato di perquisizione, pur non avendo nel corso della mia vita, anche nel periodo dedicato all’impegno politico, utilizzato la violenza come fine per imporre le mie scelte o la mia fede politica.
L’esperienza della perquisizione mi lascia molto perplesso in quanto mi ritengo un innocente messo sul patibolo da presunte accuse infondate, degno di uno stato bulgaro o sovietico e da innocente voglio difendermi anche grazie allo spazio che mi concedi dalla accuse infamanti lanciate sul mio conto subito riprese dalla stampa nazionale e locale.
Preciso inoltre che non ho mai fatto parte di alcun movimento politico denominato Militia, conosco per nome Maurizio Boccacci, perchè persona molto conosciuta nel variegato mondo della destra sociale e/o radicale italiana, ho sempre accettato il confronto politico con chi la pensava diversamente da me cercando di comprendere le sue ragioni, non ho mai imbrattato i muri della mia città, non ho posseduto armi, quando ho fatto politica attiva ho agito nel rispetto delle regole e del buon gusto.
Nel corso della perquisizione, mi è stato sequestrato unicamente il mio personal computer, unico strumento di svago che utilizzavo nelle lunghe notti di lavoro, nel quale avevo una foto del magistrato Paolo Borsellino, uomo che ho sempre ammirato per il suo coraggio e per il modo con il quale combatteva l’illegalità diffusa di natura mafiosa nella sua Sicilia, e che in passato è stato considerato simpatizzante del Movimento Sociale Italiano, partito al quale ho dato anche il mio primo voto da diciottenne.
Per non avere mai, nella mia vita, cambiato opinione sul fascismo, per aver chiacchierato in via telematica con qualche camerata, di cui non ricordo il nome, viste le tante amici sul noto social forum di face book, sono stato messo sul patibolo dei mostri, alcuni giornali nazionali e locali hanno fatto il mio nome, e meno male che  i Ros di Roma non sono venuti a prendermi al lavoro, sarei stato pure licenziato.
Dalla data della morte di mia madre, caro Ugo, carissimi lettori del blog sto cercando di sopravvivere da persona per bene nella nostra amata Italia, nonostante i governi che si sono succeduti negli ultimi 15 anni abbiamo prodotto per le giovani generazioni unicamente disoccupazione e precariato.
Caro Ugo, ti ringrazio per l’ospitalità, cari lettori vi ringrazio per l’attenzione che mi avete prestato.
Francesco Covino

6 commenti:

  1. Giustizia a orologeria (guarda caso, the day after il fattaccio di Firenze!), sparando nel mucchio alla ndò coglio ndò coglio ed edificando castelli accusatori davvero surreali.
    Questa la metodologia "democratica" adoperata dallo Stato, frutto di un vasto disegno repressivo mirato a colpire il pensiero dissidente.
    Il corollario mediatico gestito dai professionisti della calunnia, ha poi pensato a fare tutto il resto.
    Chi risarcirà Francesco del danno di immagine subìto per tutto ciò?

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  2. Ma queste perquisizioni, queste indagini altro non sono che una sorta di pesca a strascico. Sono fatte nella speranza che resti qualcosa nella rete: la trascini per chilometri, qualcosa resterà impigliato. Le indagini vengono dopo, quando si trova una cartuccia appartenuta al nonno e di cui nessuno si ricordava più l'esistenza, o un foglietto di carta con su scritto: "Napolitano è un pirla. W il Duce".

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  3. E' negata pure la libertà di espressione su internet... con tutti i misfatti che ci sono in Italia c'è chi si occupa di reati d'opinione... mhà

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  4. probabilemnte qualche voce senza riscontri e senza prove e si arriva a questi provvedimenti. ....Auguriamoci che tutto si chiarisca al piu' presto. Per il momento la mia solidarieta' , fino a prova contraria, a Francesco Covinoe e mi auguro che al piu' presto possa trovare uno sbocco professionale stabile che gli garantisca come merita un'esistenza dignitosa.



    Ago

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  5. ci rendiamo conto che su tutti i maggiori quotidiani si è scritto senza battere ciglio che tra gli obiettivi di questo gruppo c'era George Bush?

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  6. Per alcuni aspetti è una storia uguale alla mia.
    Non conosco personalmente Francesco, ma traspare da quel che scrive la tempra di un Camerata di Buon Gene.
    Un Abbraccio & un Avambraccio.
    Bruno- Bergamo
    Associazione Culturale MILES 2.11

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