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In morte di Giorgio Bocca: le ragioni di chi non lo compiange

(umt) Ho sempre avuto un giudizio articolato riguardo Giorgio Bocca, consapevole delle sue grandezze come delle sue miserie. Un giudizio inasprito negli ultimi anni dalle sempre più esplicite venature razziste del suo odio antimeridionale. Che, per uno nato a Cuneo, può sicuramente avere il segno di certo antisemitismo che ce l'ha con gli Ebrei perché li riconosce come "Razza eletta". Mi ha comunque profondamente colpito la scelta di chi, profondamente pagano, ha deciso di festeggiare finalmente il Natale perché poteva brindare al defunto (alla faccia sua, verrebbe da dire). Un segnale emblematico di un odio insanabile che lacera il Paese e che vede i fascisti accanirsi particolarmente con i voltagabbana anche sessantacinque anni dopo. Poi ho trovato in bacheca di Facebook un intervento del mio amico Antonio Tisci, segretario provinciale potentino del Pdl, un quadro di stretta osservanza alemanniana, con le argomentazioni di un ragionamento che continuo a non condividere nelle sue conclusioni ma che almeno restituisce il senso di un gesto forte di rottura.

Giorgio Bocca mi faceva schifo con tutto il cuore di Antonio Tisci
Mors omnia solvit, dicevano i Latini. Questo detto non mi è mai piaciuto. Non mi è mai piaciuto, soprattutto, per la traduzione tristemente italiota di questa massima. Per le prefiche italiote non basta che con la morte da tutto si venga assolti ma è necessario che il morto diventi un punto di riferimento, si vadano a trovare le pagine belle, le belle frasi, le azioni forti, tutto ciò che può trappare l'ultima lacrima. 
A me questa retorica mi ha sempre fatto un po' schifo. Se e quando morirò, vorrei tanto che chi mi ha disprezzato in vita continui a farlo anche dopo la morte, risparmiandosi chiacchiere e lacrime. 
Giorgio Bocca mi faceva schifo con tutto il cuore. Nessun odio, solo disprezzo. 
Non era l'antifascismo di comodo, il suo trasformismo, a questo sono abituato, anche portato a giustificarlo. 
Molti fra intellettuali ed esseri umani che scelsero di vivere due volte lo fecero in buona fede, cambiarono idea, erano stati fascisti in una delle sue mille sfaccettature, molti continuarono a vivere delle stesse idee nell'antifascismo. Mi sono sempre chiesto cosa avrebbe fatto Gentile se fosse sopravvissuto a Salò. 
In Bocca c'era anche qualcosa di peggio dellì'abuitudine delle elites italiane di essere banderuole, servitori di due padroni, franza o spagna purchè si magna, servitori e lacchè, sciuscà e federali. Anche a questo siamo allenati, lo vediamo nelle tragedie della storia e anche nelle farse della quotidianità.
Del fascismo incarna quello che più disprezzo. Il servilismo, l'eccesso di zelo. Antisemita fino alla recensione dei protocolli dei Savi Anziani di Sion e la sottoscrizione del "Manifesto della Razza", arrivò a teorizzare la guerra come strumento per difendere la razza ariana dall'aggressione giudaica, giustificò successivamente questa sua posizione dicendo che glielo aveva ordinato il federale di Cuneo e dicendo che nelle stesse condizioni lo riscriverebbe.
Disgustose le idee antisemite, disgustosa la sua servilistica giustificazione. Neanche il coraggio di dire lo pensavo, non lo penso più. Difendendosi con il dire che lo aveva scritto perchè glielo aveva ordinato il federale di Cuneo ha cercato una giustificazione, se possibile, peggiore del male. Si è definito, qualificato, attacca il ciuccio dove vuole il padrone, si dice dalle mie parti. 
E' stato in questo veramente il modello del giornalismo italiano. Il paradigma di ciò che è la stampa italiana. 
Servile da Fascista, vigliacco da antifascista, anche lì per eccesso di zelo. Entra nella resistenza dopo l'8 settembre e per farsi proclamare eroe fa condannare a morte uomini e donne a guerra finita. Serviva una medaglia, se l'è stampata sul petto. 
Presidente del Tribunale del Popolo condannò a morte, fra gli altri Adriano Adami, era il 27 Aprile del 1945, la guerra era finita. Adriano Adami era un sottufficiale Repubblicano, aveva 23 anni, la stessa età che aveva Bocca quando scriveva che la guerra era giusta perchè gli ebrei volevano dominare il mondo e gli ariani dovevano difendersi. Non applicò a lui la stessa giustificazione con cui si autoassolse "ero troppo giovane". 
Il resto è il paradigma del trasformismo. Mentre le Br gambizzavano Montanelli, per Bocca non esistevano. Forse i suoi colleghi si erano sparati da soli. Socialista, amico di Craxi lo linciò quando cadde, insultando la sua Milano da Bere. Profeta dell'antifascismo come categoria non tollerò mai nessuna giustificazione di quanti aderirono al fascismo, ovviamente escluso se stesso. 
 Razzista fino allo spasimo arrivò a definire i meridionali una umanità repellente. Di repellente io ho trovato sempre e soltanto lui, non tanto nel suo trasformismo e nel suo servilismo con cui ha infettato la stampa, il giornalismo e la cultura italiota, quanto per la sua spocchia. 
Cambiare idea è lecito, per gli uomini per bene spesso è un travaglio interiore. Chi ha cambiato tante volte idee dovrebbe avere almeno il decoro di tollerare (non dico di comprendere) chi ha idee diverse dalle sue. No, un voltagabbana con la presunzione di essere il portatore assoluto in pianta stabile della verità. Di quelli convinti che ciò che pensa lui in un dato momento è la verità permanente. 
Disgustoso, forse anche nel 1942 mentre gridava tutto il suo antisemitismo, accusava di antifascismo latente tutti quei fascisti che non furono mai antisemiti con la stessa forza con cui accusò ci filonazismo tutti quelli che hanno avuto l'ardire di riaprire alcune pagine di storia cercando di comprendere le ragioni dei vinti. Perchè l'opinione di quelli come lui è sempre stata la verità.
E' morto Bocca, ce ne faremo una ragione. Ha avuto il tempo di contaminare la cultura e le menti italiane. La speranza è che insieme a lui scompai il Bocchismo e tutti i Bocchiani, ovvero gli odiologhi a tempo pieno, i portatori assoluti di verità mutanti, gli intolleranti spocchiosi di quanti credono in quello in cui loro stessi hanno creduto. Forse l'Italia sarebbe una Nazione migliore.

19 commenti:

  1. un personaggio di uno squallore simile è meglio che sia morto. In un'epoca buia come quella che sta arrivando la sua penna avrebbe provocato solo danni. È arrivato a 91 anni. Tanti, troppi. È morto serenamente 91 anni e come si vede in un film di De Crescenzo "vulev vedè pure che faceva storie"

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  2. Condivido totalmente lo scritto e aggiungo che ricordo ancora i suoi deliranti articoli inneggianti all'odio durante gli anni di piombo e anche negli anni a seguire quando oramai erano solo ragli di un asino fini a se stesso...Bye.Bye...

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  3. Almeno, Bocca sapeva scrivere. Tisci, no.
    Al contrario del primo, non ci da neppure il piacere di leggere le sue idee sbagliate.

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  4. Insopportabile la sua spocchia antifascista. Uno che aveva scritto una recensione favorevole ai Protocolli dei Savi anziani di Sion negli anni quaranta,che poi per il tutto il resto della sua vita, non ha fatto altro che lanciare anatemi sui nazifascisti, rivendicando il suo essere stato partigiano, lo rendeva repellente. Napolitano gli ha dato del coerente; fu fascista antisemita,poi partigiano, poi leghista, poi pentitosi rimase sempre con la stessa odiosa spocchia. Nessun dolore, nessun rimpianto, è vissuto assai, dimentichiamolo al più presto possibile! TV

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  5. L'articolo lo ritengo schietto e convincente , privo di retorica. Direi sano.
    Solo che non capisco i dati del giornalista ?
    Alemanniano di ferro ? Del pdl ?
    A proposito di voltagabbana e trasformisti ...A proposito di duri e puri riconvertiti alla partigianeria ed al sionismo ultra' ?
    Ma l'articolista, tanto convivente sulle vicende e le contraddizioni biografiche di Bocca, sa' con chi e per chi lavora ?

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  6. France', i dati biografici sono rigorosi. E' il segretario provinciale del Pdl. E' un quadro storico, nonostante la giovane età, della componente alemanniana. Che vuoi da me?

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  7. quindi anche lui un convertito al sionismo come il suo capo corrente Alemanno.. o sbaglio caro Tassinari?
    Pino Prestipino

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  8. Non capisco l'ultima domanda.
    Quanto alla penultima, posso testimoniare sulla sua (malsana) fede calcistica: azzurra e non biancoazzurra...

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  9. scusa,mi sembra che non esista la parola scompai

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  10. Un errore di battitura: scompaia. Non mi sembra che il senso non fosse chiaro...

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  11. No Ugo, da Te non voglio niente, e che mi viene tanto da ridere ....
    Un Alemanniano di ferro, rassomiglia molto a Bocca che e' stato in tempi non sospetti insieme all'amico Scalfari un ultra nazifascista duro e puro!
    Sai io Alemanno l'ho conosciuto bene, per cui scusa ma mi viene tanto da ridere .... Hi Hi Hi ....

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  12. ok scusa :))
    cancella tutto,era chiaramente riferito al fatto che l'italiano di tutto l'articolo,come da te suggerito,fosse assai zoppicante.

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  13. L'autore dello scritto sono io. Non sono un giornalista, per rispondere a Mancinelli(forse per questo non so scrivere, come mi è stato rimproverato, sono un ragazzo di campagna non eccessivamente colto). Non lavoro per nessuno, se non per me stesso, nel senso letterale del termine. Vivo del mio lavoro, da sempre e (tranne una brevissima parentesi da consigliere regionale per sbaglio) non ho mai tratto proventi dalla politica.

    Sono nel PDL e sto con Alemanno da sempre. Praticamente da prima che votassi per la prima volta.

    Trovo incoerente questa mia posizione? Dico di no, ma ciascuno è libero di pensarla come crede.

    Dico a Pino Prestipipino che non sono un convertito al sionismo. Non sono antisemita se è questo che mi si chiede, non sono neanche larvatamente razzista e non ho forme di torcicollo di nessun tipo.

    In politica cerco di vivere il presente e di fare il possibile. Quello che di volta in volta scrivo su fb o ovunque mi diano ospitalità è ciò che penso.

    Non ho capito esattamente come si faccia a fare uscire il nome, siccome non mi piace essere anonimo specifico che sono l'autore della nota. Tisci.

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  14. Dunque.........il fascista ( che aizzava contro i fascisti moderati NON propriamente filonazionalsocialisti come lui...!), il partigiano antifascista, il socialista craxiano, il leghista, il repubblicano lamalfiano e infine il diessino e democratico Bocca............Manca solo il democristiano e rifondarolo e poi li abbiamo proprio tutti. E Napolitano e giornalisti di regime che parlano della "coerenza" del nostro Bocca......
    Non voglio e non posso per dignita' essere cattivo anche con chi Non c'e' piu'.........ma veramente quanto a coerenza, lasciamo stare che forse e' meglio( anche per lui........)



    Ago

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  15. Caro Tisci,
    Ribadisco quanto detto sull' articolo , lo ritengo schietto, documentato e per nulla retorico. Solo che quello che rimproveri a Bocca lo dovresti moltiplicare per l' ennesima potenza e rigirarlo alle persone con le quali condividi il tuo attuale destino politico. I trasformisti di ieri non sono peggiori di quelli di oggi.
    E questo non riguarda la tua posizione personale, ci mancherebbe altro ....
    Ognuno di noi cerca di cambiare le cose nel limite del possibile. Tuttavia
    Di Bocca di destra, ne e' pieno il mondo ...

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  16. Condivido le precisazioni di Francesco sul trasformista Alemanno, a mio avviso ben peggio di Bocca al quale bisogna dare atto - anche senza condividerne la scelta - che, dopo l'8 settembre, fece una scelta che prevedeva dei rischi e non come Alemanno, per un piatto di lenticchie. Mario Galletti

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