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Io, un cattivo medico

dal blog di Gastaldi Anellidifumo
In uno dei blog di "Il Fatto quotidiano", Sciltian Gastaldi riflette sulla matrice cristiano-sionista delle idee-forza che hanno armato Breivik. 
I pensatori citati nel manifesto sono però responsabili da un punto di vista morale, e di questo rispondono alle proprie coscienze: quegli autori hanno, infatti, contribuito a creare un’ideologia. Si tratta di un’ideologia fondamentalista cristiano-sionista, più che cristiano-nazista come ha scritto Carlo Bonini su Repubblica affidandosi allo studioso Ugo Maria Tassinari. E’ un’ideologia che si basa sul concetto di “Eurabia“, creato nell’accezione usata da Breivik dalla scrittrice Gisele Littman, che con lo pseudonimo di Bat Ye’Or ha scritto vari saggi sul tema e ha riassunto il concetto così in un’intervista a Il Foglio: “Eurabia esiste, viviamo nell’Eurabia, non è il domani, ma oggi, qui. Eurabia rappresenta un’ideologia che, per raggiungere i suoi obiettivi, fa leva su numerosi strumenti strategici, politici e culturali. [...] Eurabia è un’entità culturalmente ibrida, fondata sull’antioccidentalismo e sulla giudeofobia.” Un concetto che è stato usato alla grande da tutti i modelli di Breivik, a cominciare da Oriana Fallaci.

 E qui nasce il mio imbarazzo. Perché uno dei commentatori kz si prende la briga di spiegare agli altri lettori chi sono.
Per la cronaca, tassinari è un ex-potop che ha dedicato anni a studiare il neofascismo, peccato che soffra della “sindrome di de felice”: da studioso della materia è diventato tifoso in chiave terzoposizionista e fautore di un antico quanto ciclico “superamento delle idologie in chiave anti-sistema” sommamente deleterio.
Comunque vedo con simpatia il nascere di un estremismo “occidentalista” tutto volto contro l’occidente stesso, se non altro perché scompagina parecchio gli schemi delle nirenstein e dei ferrara di turno, ma anche degli “eurasiatici”.
Questo tizio norvegese rimette in discussione 20 anni di dibattiti sulle politiche della destra radicale semplicemente mettendo in atto quello che predicano da anni le varie leghe nord ed i vari partiti identitari europei e non solo (tea party), non è tecnicamente un neofascista, non è propriamente reazionario, non fa parte della “tradizione” (è massone), è una sorta di ur-fascista post-postmoderno (prendendo in prestito una definizione di Eco).
La grande confusione ideologica e una certa voglia di menare le mani trasformarono i neofascisti italiani in docili marionette nelle mani delle trame atlantiche degli anni ’60 e ’70, cosa ne sarà di questi loro emuli contemporanei? Chi ne tirerà i fili?
Vi spiego la mia perplessità. Io condivido in pieno gran parte del commento. Nello specifico del tutto gli ultimi due capoversi, nel merito il secondo (mi sono imposto un atteggiamento asettico e quindi non esprimo simpatia) e dissento dal primo. Profondamente: perché ritengo di non essere affatto un tifoso o un fautore del superamento delle ideologie ma semplicemente uno in grado di argomentare l'inadeguatezza delle categorie politiche del secolo breve per interpretare i movimenti radicali del terzo millennio dentro l'Occidente globalizzato. E poiché mi pare che il filo di questo ragionamento è condiviso da kz - e in genere non si è mai buoni giudici di se stessi - non mi resta che chiedermi: dove ho sbagliato?
PS: Del resto kz svela anche l'arcano del criterio selettivo del primo "Fascisteria": la ricerca dei tratti diffusi di ur-fascismo (come elemento costitutivo dello spirito nazionale) ispirandomi a un breve saggio in materia di Eco, saggio per altro che non riesco a trovare...

2 commenti:

  1. Ciò che sconcerta maggiormente non sono i giudizi che vengono date da certe persone ad altre persone. Si sa che, spesso, determinati pareri nascono più dal radicalismo del proprio credo politico e/o religioso o, più semplicemente, dal modo personalista di vedere e giudicare persone e fatti che non da una visione asettica. Ma è la presenza costante del sionismo che sconcerta. Una presenza inquietante perché oltre ad essere ovunque si manifesta a volte in maniera chiara e spregiudicata, e altre volte con sottigliezza, nell'ombra, con quel tipico modo del "vedo e non vedo" adatto più alla lingerie di una bella donna che ad una attrattiva politico-religiosa. Ma pare che l'attivissimo proselitismo sionista abbia saputo sfruttare bene anche questo lato psicoloogico dell'uomo.

    La confusione, su quanto è stato riportato, è totale. Si citano persone che fanno parte in maniera sfacciata del sionsimo (Nirenstein) collocandole dall'altra parte della barricata. E la stessa cosa viene fatta per la Fallaci che di certo non è mai stata, nè antisionista, né antisemita, (a tal proposito va ricordato un'articolo della scomparsa giornalista pubblicato sul "Corriere della Sera del 12-4-2002 con il quale diceva di provare vergogna per quelli della sinistra che si erano schierato contro Israele)

    Follia pura, poi, l'esistenza di un connubio cristiano sionista, l'antitesi l'uno dell'altro. Così come pazzia è anche il tentativo di collocare forzatamente e pervicacemente il gesto di un folle nello scenario politico e sociale negli ambienti fascisti o nazisti. Ma varrebbe lo stesso giudizio anche se gli ambienti politici fossero diametralmente opposti.

    La verità è una sola ed è quella che vede la strumentalizzazione dell'azione di un folle a svantaggio di una sola categoria politica (la solita!), con l'aggravante che, coloro che tentano di dare un colore e un'anima ideologica alle azioni di un pazzo manipolano fatti e persone sapendo di commettere un illecito.

    L'ennesimo che segue ben altri e più importanti capitoli della storia umana.

    G. Martorana

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  2. Forse quella sul saggio che non riesci a ritrovare è semplicemente una battuta...

    Comunque, nel caso ti dovesse davvero servire...

    Umberto Eco, Cinque scritti morali, Bompiani, Milano 1997, pp. 25-48 ("Il fascismo eterno").
    Dopo opportune cautele wittgensteiniane in tema di definizione, elenca 14 possibili categorie di definizione di un "Ur-Fascismo" (o "Fascismo eterno") alle pagg. 38 segg.


    Una noticina rispetto a kz: effettivamente il commento di kz trasmette abbastanza bene l'impressione che ci si fa leggendo alcuni dei tuoi post.

    Immagino che uno studio approfondito, "ossessivo" come il tuo, ti faccia apparire come non particolarmente problematiche alcune tue affermazioni, che invece possono lasciare estremamente perplesso chi, pur avendo sì un certo interesse critico per i fenomeni sociali che studi, sia ben lontano dal trovare particolamente rilevanti i vari, spesso minimali contorcimenti ideologico-politico-esistenziali della "fascisteria" italiana.

    Ciao

    Giuseppe

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