Header Ads


Attacco alla Norvegia, per Introvigne l'autore è vicino alla fede dei miliziani americani

L'avvocato torinese Massimo Introvigne, esponente di punta di Alleanza cattolica e grande esperto di nuovi movimenti religiosi critica l'indirizzo delle indagini sull'attacco alla Norvegia, invitando a spostare l'attenzione dal fondamentalismo cristiano - da cui pure prende le distanze - all'appartenenza dell'arrestato alla massoneria, istituzione a cui ha dedicato diverse opere accademiche e che comunque non è coinvolta nella duplice strage: "Mi colpisce la fotografia che rappresenta Breivik con tanto di grembiulino massonico come un membro di una loggia di San Giovanni, cioè di una delle logge che amministrano i primi tre gradi nell’Ordine Norvegese dei Massoni, la massoneria regolare della Norvegia. 
Secondo la stampa norvegese Breivik farebbe parte della Sǿilene, una delle logge di San Giovanni di Oslo di questo Ordine, che naturalmente sarebbe altrettanto assurdo collegare all’attentato. Queste logge praticano il cosiddetto rito svedese, che richiede ai membri la fede cristiana. Ma nessun fondamentalista protestante diffonderebbe sue fotografie in tenuta massonica: il fondamentalismo, al contrario, è fortemente ostile alla massoneria. Dalla lettura dei suoi post, relativamente frequenti, su document.no, che non è un sito cristiano fondamentalista ma nazionalista e anti-islamico, Breivik emerge come molto più vicino a una delle branche (quella filo-israeliana, mentre un’altra è antisemita) del movimento dell’identità cristiana, uno strano miscuglio di razzismo, esoterismo, odio per gli immigrati e ‘cristianesimo nordico’ che non al fondamentalismo”.
Alla variante antisemita dell'Identità cristiana appartengono molti esponenti della destra radicale americana, tra cui alcuni leader del movimento delle milizie e anti-tasse. Questa corrente religiosa si ispira a un culto sorto  nell'Ottocento, l'angloisraelismo, una dottrina suprematista che identificava nei re d'Inghilterra i discendenti di Davide, nell'intero popolo anglosassone la dodicesima tribù d'Israele, quella dispersa dopo la cattività babilonese (e che invece Koestler e altri hanno identificato nei cazari) e infine liquidava gli attuali israeliti come i discendenti di un accoppiamento mostruoso tra Satana ed Eva. Ma ne parleremo più approfonditamente in un prossimo post.

7 commenti:

  1. Veramente diffamatorio per cristiani l’uso del termine “fondamentalista cristiano” per dedcrivere un pazzo assassino! Un fondamentalista crstiano potrebbe essere S.francesco! Se qualcuno avesse solo ipotizzato che fosse un fondamentalista ebreo staremmo gia a sentire le urla deliranti dei giudei gridare all’antisemitismo! Eppure d fondamentalisti ebrei che ammazzano tutti i giorni palestinesi ce ne sono a milioni!

    RispondiElimina
  2. Non credo che Timothy McVeigh - cresciuto in famiglia cattolica e poi diventato sostanzialmente agnostico - si potesse definire "angloisraelita".

    Per quanto riguarda il commento di Introvigne, sono per una volta abbastanza d'accordo, almeno per quanto riguarda il non fondamentalismo. E Introvigne è effettivamente molto informato sulla vita interna delle logge massoniche, per cui l'attribuzione è credibile. Sempre che la foto non sia un montaggio, visto che non si trova lo straccio di una fonte.

    RispondiElimina
  3. Introvigne mi pare simile ad un leguleio intento a spaccare il cappello in quattro, andando a cercare dei sottili distinguo! E' il fanatismo che è un propellente simile a quello che fa volare gli aerei, la chiave di volta per comprendere i fatti in esame e che rendono simili un neonazista ad un combattente islamico! La frase circa il valore di un solo uomo a fronte delle maggioranze umane, fatte sostanzialmente da tubi digerenti, che sanno solo mangiare, bere,defecare e riprodursi merita una profonda riflessione e fu fatta negli anni settanta da Freda.Concludo ricordando quello che dice don Giulio Tam, la differenza tra i combattenti islamici e i nostri soldati è data dal fatto che i secondi vanno in guerra, per pagarsi il mutuo della casa i primi per la fede e per il loro popolo e se muoiono combattendo vanno nel paradiso dei guerrieri. TV.

    RispondiElimina
  4. Per Anonimo

    "Introvigne mi pare simile ad un leguleio intento a spaccare il cappello in quattro"

    No, perché Introvigne - con cui per una volta sono d'accordo - parla delle idee politiche di Breivik, non della sua psicologia.

    Sul piano psicologico, e non ideologico, non hai tutti i torti, riguardo ai neonazisti e a Freda. Sono ambienti in cui è sicuramente diffusa la distinzione tra "il solo uomo" e la "massa bruta".

    Ma credo che Breivik abbia applicato questo atteggiamento a un'ideologia sostanzialmente liberale.

    In maniera moderata, però, è una caratteristica necessaria di tutti i combattenti, fosse anche l'esercito svizzero.

    Ma nel caso dei combattenti islamici, è moderata da due elementi.

    Da una parte, c'è Dio, che non ama i superuomini, e cui si deve obbedire.

    Dall'altra, c'è una visione fortemente egalitaria dell'umanità: quelli che non combattono casomai vengono accusati di non cogliere un'opportunità o di non fare il proprio dovere, ma non vengono disprezzati intrinsecamente.

    Casomai, l'islamista somiglia al bolscevico, anonimamente sospeso tra il Partito che Comanda e il Popolo da Salvare.

    RispondiElimina
  5. Per coloro che hanno un po' di discernimento tra i modelli culturali di riferimento, li metterei piuttosto in guardia dal tracciare postulati lineari. Se si prendono a riferimento ad esempio Locchi o G. Faye o Freda come discendenze ideologiche e logiche di certa estrema destra nordica, razzista , xenofoba, e ossessionata dall' invasione si rischia di fare ancora una volta di tutta un erba un unico " fascio". Le considerazioni antiegualitariste di Locchi, gli ammonimenti delle linee di crisi di Faye e anche il neo/platonismo elitario dell'ultimo Freda, vanno in ben altre direzioni rispetto a certi personaggi, e certi fenomeni di patologia sociologica. Attenzione sempre a rendere la complessita' in semplificazione logico lineare per le comode analisi democratiche e progressiste, che spesso sono le cause indirette di quello che accade " nello loro bellissima società aperta" ( come dire chi di Popper gioisce di Popper.... perisce .....).

    RispondiElimina
  6. Per colui il quale, si batte con cognizione di causa (ideologica, religiosa, poco importa) ha sicuramente una marcia in più rispetto al soldato. Fu Evola a richiamare la fondamentale distinzione tra soldato (assoldato, mercenario in poche parole) e il guerriero animato da una concezione superiore della vita e della guerra. E'inoltre la religione islamica ad operare il distinguo fondamentale tra la "grande guerra" (quella contro la natura umana decadente) e la "piccola guerra" vale a dire la guerra guereggiata.Non credo di fare una semplificazione quando richiamo simili postulati dottrinari.Diceva Nietzsche che è la buona guerra che rende buona la causa!Oppure molto laicamente ricordare Mazzini il quale sosteneva che il pensiero senza l'azione è puro delirio. TV.

    RispondiElimina

Powered by Blogger.