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Giardini Cecchin vietato criticare

Caso Cecchin, manifesti intimidatori "I cattivi maestri non muoiono mai"Caso Cecchin, manifesti intimidatori
"I cattivi maestri non muoiono mai"

Sono spuntati nella zona di piazza Vescovio. Lugubri, con le croci celtiche, elencano i nomi di chi ha firmato l'appello perchè il giardino fosse intitolato "a tutte le vittime dell'odio politico" e non soltanto al giovane del Fronte della Gioventù. "Lui è morto, altri no"

Manifesti con la grande scritta "Senza vergogna" e parole intimidatorie. Sono spuntati in queste ore nella zona di piazza Vescovio. Con le croci celtiche, lugubri, elencano i nomi di chi ha firmato l'appello perchè il giardino fosse intitolato "a tutte le vittime dell'odio politico" e non soltanto al giovane del Fronte della Gioventù.
Nel mirino, dunque, e stampati nel manifesto, i nomi tra gli altri di Ettore Scola, Paola Comencini, Piero Larizza, Giorgio Manacorda, Fausto Bertinotti, Raffaele Ranucci, Edo Ronchi, Vincenzo Visco, Luigi Manconi. "Muoiono giovani per mano anti-fascista ma i cattivi maestri non muoiono mai, sempre pronti a spargere odio sulla vita e sulla politica". E la firma del gruppo Giustizia per Cecchin. 
  fonte: la Repubblica Roma

6 commenti:

  1. non ci leggo nulla di intimidatorio.

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  2. non mi pare ci sia nulla di intimidatorio. le firme in quanto firme erano pubbliche. e non ci trovo neppure nulla di lugubre. ugo a sto giro mi stupisci un pò...

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  3. Era un appello di sinistra, fatto da uomini di sinistra: come si fa a non essere d'accordo e, addirittura, osare di avere qualche obiezione nel merito?

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  4. in tutti gli anni 70 firmavano qualsiasi cosa contro di noi. "Uccidere un fascista non è reato" era la loro parola d'ordine,hanno costruito le loro carriere pubbliche su di noi e oggi si sentono intimiditi...piazza igea è dedicata a tutte le vittime?????.Povere anime belle!!!Rispetto per i morti ma ognuno ricorda i suoi

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  5. Arrivo un po' in ritardo sull'argomento........Specifico sin da subito che sono assolutamente per il ricordo di Francesco intitolandogli i giardini ma distinguerei le posizioni di Ugo e Miro da quelle degli altri.
    Infatti si tratta di posizioni che pur arrivando ad un unica conclusione e cioe' quella dell'intitolazione a tutti i martiri dell'odio muovono da motivazioni ben distinte.
    Gli intelletuali che hanno firmato quel ridicolo e assai poco credibile manifesto ovviamente lo fanno unicamente per impedire il ricordo di Francesco. Null'altro li muove che non l'odio politico e a riprova di questo voglio ricordare che nessuno di questi "intellettuali" si e' sollevato per parlare di TUTTI i morti quando vi e' stata via, un gardino una piazza dedicata ad unragazzo di sinistra ucciso in quegli anni. NO, dicono, in questo caso e' giusto cosi...Piazza, via, Giardini sono a ricordo individuale. I morti invece diventano poi ed improvvisamente da ricordare collettivamente quando si pensa di ricordare uno dell'altra parte. Un vero e roprio di caso di razzismo strisciante, manifesto e neanche tanto mascherato a ben vedere.
    Per Miro e Ugo il caso e' diverso. I morti li rispettano e fanno altre considerazion ed entrambe condivisibili.
    Miro ha ragione quando parla di "culto del Martilogo" attuato dal MSi per motivazioni elettoralistiche, perche' purtroppo quella era la verita e Ugo giustamente NON puo' rinnegare la sua militanza nell'estrema sinistra, ma nei confronti dei morti dell'altra parte ha sempre portato mi sembra il massimo rispetto. Io credo che la sua sia una reazione semplicemente istintiva, dettata dal ricordo. Tutto qua.
    Sono dunque ragioni che comprendo anche se resto convinto che rimanga giustissimo dedicare quei giardini al ricordo di Francesco. Insomma li capisco e li comprendo, ma NON li giustifico.
    Negli estensori di quel manifesto vedo invece solo tanta ipocrisia e tanto odio da renderli veramernte disgustosi, perfidi nel loo tentativo di raggiro, ignari che tutti possono dimostrare che non dissero e non diranno mai nulla per le vie dedicate (anche giusamente, per carita')agli altri. Siamo alle solite: morti di serie a e morti di serie b. Ma cari miei intelletuali della malora tornatevene un po' tutti nei vostri salotti bene a predicare le vostre belle favolette da filantropi bugiardi. Ma la vita' e' cosa seria e sopratutto....... e' una sola!



    Ago

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  6. Partigiani alla carica !!!
    http://roma.repubblica.it/cronaca/2011/06/27/news/cecchin-18272872/

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