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Laboratorio Latina: Cardini si schiera con Pennacchi


Nei giorni scorsi abbiamo segnalato l'importanza della posta politica del laboratorio Pennacchi, cioè del vincitore dell'ultimo premio Strega a candidarsi sindaco nella sua Latina per unire finiani e sinistra contro i Berluscones. Ieri al suo fianco si è schierato con una notevole articolessa Franco Cardini.
IO STO CON PENNACCHI 
di Franco Cardini
Questo paese ha bisogno di tante cose. Forse di toccare sul serio il fondo. Ci siamo vicini: con al governo un pagliaccio  affetto da turbe sessuali senili che si compra i deputati un tanto al chilo e un’opinione pubblica che non ha più la forza di scandalizzarsi di nulla. Quel che le servirebbe, sarebbe solo un evidente e magari drammatico ribaltone economico: uno di quelli che aprisse sul serio gli occhi agli italiani e mostrasse loro in che mondo vivono.

Ho anch’io, come altri, sperato per un istante – qualche mese fa – che dall’impennata d’orgoglio di Gianfranco Fini potesse uscire qualcosa di nuovo. E qualche segnale c’era. Lo so che i “manifesti”, in questo paese di firmaioli velleitari e un pochino anche vigliacchi, lasciano il tempo che trovano. Ma qui, finalmente e vivaddio, qualcosa di nuovo c’era. Un appello redatto da alcuni giovani intellettuali di destra e sottoscritto, tra gli altri, da personaggi come Giulio Giorello, Giacomo Marramao, Nadia Fusini: che accidenti se sono “di sinistra”, e se sono rappresentativi. E la voglia di buttar tutto per aria, di abbattere gli steccati, di far circolare aria nuova.
Credevamo – ed eravamo pochi, ma non pochissimi, a crederlo – che l’abiezione in cui Berlusconi ha gettato il parlamento e il paese avesse alla fine provocato una sferzata di disperato orgoglio in questo popolo di abulici, d’ignoranti, di voltagabbana e di quacquaracquà. Bastava vergognarci, bastava parare il sacco al sexypaperone e alle sue manìe, alla sua ridicola corte di riciclati, di ricattati, di venduti, di magnaccia, di puttanone e di puttanelle travestiti e travestite da ministri, da sottosegretari e da “onorevoli” (?!).
Eravamo convinti che un bello scossone davvero trasversale sarebbe servito anche a svegliare le persone nonostante tutto per bene (e ce ne sono, anche nel pdl) che perseverano a restar al fianco del Berlusca, un po’ tornaconto forse, ma soprattutto per paura del peggio che potrebbe venire, ad esempio del vuoto politico. Ma ci voleva “caso” da creare, un’occasione, un laboratorio concreto.
E dopo mesi di perdite di tempo, di giri di walzer, di “faccio-politica-ma-non-mi-schiodo-dalle-poltrone”, di appelli generici e di nessuna concreta scelta coraggiosa, ecco che alla fine era uscito fuori qualcosa. E avrebbe potuto essere una bomba.
Lui, Pennaccia Antonio. Umbrolaziale per nascita e per dialetto, arcipontino di Latina  e quindi con ascendenti venetopadani, baffi bianchi e occhiali  tondi da professore ma berretto “alla spartachista” e sciarpa rossa, una laurea strappata sul serio sgobbando duro la sera e la notte e portandosi sul groppone  con scanzonata dignità una vita da operaio che ha visto sul serio la catena di montaggio in faccia. Uno che ha lavorato e ha studiato, uno che la vita la conosce in tutto il suo peso, che si è guadagnato le idee che ha e il coraggio di portarle avanti: non un compagnuccio della parrocchietta né un fighetto da salotto e da terrazza, e  tantomeno un intellettuale dagauche-caviar. Era dai tempi di Romano Bilenchi, sissignori, che non si vedeva uno come lui.
Pennacchi ha vinto lo Strega nel 2010: e l’ha vinto alla grande, con Canale Mussolini: una saga dei Forsyte e unPlacido Don giocato tra il Po e la Palude Pontina, l’epopea di tutto un popolo di contadini  rissosi e violenti, aspri e duri come la terra. Pennacchi ci parla di fascismo e di comunismo perché questa è la nostra storia, la storia della nostra gente, la storia delle nostre illusioni e dei nostri fallimenti, del nostro cadere e del nostro risorgere.
E finalmente il miracolo. Da questo mondo di politici cresciuti nel portaborsismo e nel cabotaggio trasformistico spunta fuori – hai visto mai? – un’idea nuova, qualcosa da rovesciare  la nostra vita civile come un calzino vecchio.  Un gruppo di “finiani”, affezionati al comunista Pennacchi perché lui, sessantenne, è memore della sua giovanile militanza neofascista e non ne ha mai rinnegato l’originaria buona fede, la pulizia dei suoi intenti, gli   propone  di scendere in campo nella sua Latina, candidato sindaco d’una lista di coraggiosa,  in apparenza paradossale convergenza: una lista che sia il risultato dell’alleanza di un po’ del “popolo della sinistra” con alcuni postneofascisti più e più volte pentiti, quelli del fli, insomma i “finiani” – che avranno pur conservato da qualche parte un po’ del loro senso dello stato, della loro vocazione sociale, di quel che insomma nel MSI (si dica e si pensa quel che si vuole) c’era eccome.
Gli esponenti più intelligenti e coraggiosi del fli – Granata, Croppi, la Perina: ma pare, almeno sulle prime, lo stesso Urso – incoraggiano il romanziere, che alla fine sembra starci. E’ un combattente, il Pennacchi: viene da una famiglia di militanti socialisti di quelli duri, poi di legionari fiumani e di squadristi. E’ una pellaccia, ma è anche uno con una parola sola e un cuore grande così. Uno capace ancora, a sessant’anni, con i capelli bianchi e la cervicale,  di entusiasmarsi. E’ quello che, col suo romanzo, ha ridato voce e orgoglio ai vecchi bonificatori della palude e ai loro discendenti. Vuol mettere insieme “fascisti” e “comunisti”? Ma sì: chi se ne frega! La posta è alta: bisogna cominciar da qualche parte a liberar l’Italia dalla berlusconite, a spazzar via ipocrisie, disonestà e privilegi. E’ ora di svegliarsi: e una bella scossa è proprio quel che ci vuole.
Ma era troppo bello per esser vero. Sono subito arrivate le Maestrine dalla Penna Rossa,  le suffragette del veteroantifascismo e quelle del veteroanticomunismo, i sacerdoti del “non-si-fa-non-si-può-non-si-deve”, le cariatidi che credono ancora che in questo porco paese, e in pieno marasma senile della globalizzazione, abbia ancora un senso appellarsi a categorie di Destra e di sinistra già morte e sepolte da decenni.
Mancanza di coraggio, mancanza d’onestà, mancanza di cultura. Che cosa volete mai dire alle Signorinelle Pallide nostalgiche della Prima Repubblica, che cianciano di fascismo e di comunismo ma non hanno mai letto né il Manifesto di Marx ed Engels, né la Carta del Quarnaro, né la Carta del Lavoro, né la Lettera ai fratelli in camicia nera? L’ultranovantenne Ajmone Finestra, guru storico dei veterofascisti pontini, sentenzia: “Mai con i traditori (Fini, traditore due volte: del fascismo e di Berlusconi) e i comunisti”. Certo: meglio restare con i ladri, i ruffiani e le nipotine di Mubarak.  Gli fa eco, dall’altra parte della barricata, il pd Moscardelli, che si trincera dietro un tanto originale quanto articolato “inaccettabile”: Continuate così, Compagni e Camerati: continuate a fare del male a voi e al paese. Continuate a non capire che se le persone oneste e di buona volontà perseverano nella politica dello struzzo o si ostinano a giocare ai guelfi e ai ghibellini l’estate resterà nelle mani dei gangsters che la stanno facendo a pezzi con la loro maggioranza parlamentare di venduti e di comprati.
Ma tu, Antonio, tieni duro: perdinci, ora sì che è il caso di dirlo sul serio, Boiachimolla. E se ti fai una lista nella tua Latina, se mi ci vuoi mi candido anch’io. Le conosco bene codeste parti: ci ho fatto il militare, amo Casamari e Fossanova,  i feudi dei Caetani e dei Colonna li conosco da bravo medievista. Bisogna bene che qualcuno comincia sul serio a dir basta. Anche agli schemi decrepiti, ai manicheismi di cartapesta, alle risse tra vecchi gallinacci. La battaglia, ora, è una sola. Bisogna buttar fuori Berlusconi e chi gli regge il sacco. Con ogni mezzo. A Latina, se ci fosse chi ha il coraggio di farla, anche con una lista “fasciocomunista”.
Fonte: Europa (ma io l'ho ripreso dal Fondo di Miro Renzaglia che alla questione sta dedicando numerosi post)
Franco Cardini

16 commenti:

  1. Va bene "buttiamo a mare" Berlusconi (mi ci metto, per quel che vale, pure io) e poi? Il massimo che si può pensare per il poi è che: chi vivrà, vedrà. Passi per Pennacchi (non credo possa essere più che sindaco di Latina), passi per Cardini (bellissimo articolo ma come la mettiamo con l'elogio per Granata, Croppi, Perina e magari il non citato Filippo Rossi?) ma si pensa davvero che la "salvezza" dell'Italia possa passare per Fini, Bocchino (questi sono quelli che contano in Fli e non quelli citati da Cardini), Bersani, Vendola, Di Pietro e tutto il resto della compagnia?
    Facciamo un grande listone per togliere di mezzo quel che resta del Pdl e della Lega e poi mettiamo come ministro degli Interni Beppe Grillo e ai Beni Culturali Nanni Moretti o Sabina Guzzanti?
    Meglio mettere delle pezze o aiutare la "discesa all'inferno"? Se dovessimo propendere per la seconda ipotesi, quelli che ci governano ora dovrebbero essere più efficaci!

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  2. @ Stefano...

    macché Stefano, macché... la salvezza dell'Italia passa per la lega... e per Ghedini...

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  3. Da sinistra dico che è ora davvero. Andare oltre è l'unica possibilità. Senza rinnegare nulla, nessuno lo chiede. Ma qualcosa di nuovo deve nascere.

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  4. Secondo me è il momento di rischiare, così non si può andare avanti. Chi vivrà vedrà certo, ma continuare così no, ci fosse pure un governo di transizione con a capo un rappresentante della "Federazione unita dei pianeti"...

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  5. Per miro.
    A parte che con gli "scemi" non dovresti interloquire (questo dovrebbe essere il simbolo del sorriso :-) e qui ci vuole proprio), voglio sperare che tu non pensi che io sia favorevole alla lega e/o a Ghedini.
    Non l'ho scritto, non lo penso e inorridisco al solo pensarlo (ma questo vale anche per Filippo Rossi e compagnia cantante!).

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  6. @ Stefano

    no, Stefano, non lo penso di te quelle cose che ho detto a proposito della lega e di ghedini... era solo un modo per radicalizzare sinteticamente le prospettive...

    però, se la lega non va bene, berlusconi nemmeno, Fli manco a parlarne, la sinistra no, d pietro neanche... a chi cazzo ci attacchiamo? a scilipoti?

    o aspettiamo che all'immancabile fine del kaly juga arrivi la nuova età dell'oro sul cavallo del nuovo duce?

    ripeto: le critiche siamo tutti capaci a farle e a dire no a tutto, pure...

    ma fare una proposta politica concreta, chi si azzarda?

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  7. se i sospetti di croppi sono giusti il primo a temere l'esperimento latina è proprio il cav. che si vedrebbe forse spogliato per qualche ora dalle cronache nazionali,scherzi a parte non mi sembra che chi ha seguito più o meno espilicitamente il cavaliere ha poi ottenuto qualcosa di reale,non solo certo avventurismo politico sta facendo più bene che male a questo paese,per due o tre risultati parziali in politica estera ,adesso andiamo incontro alla debacle totale ,invece sul delirio in politica interna ed il massacro dello stato sociale dei distinguo qua e là sempre attenti a non disturbare il signore di arcore,se no addio prebende e posticini,si perchè quello che offre sono posticini ed una lenta agonia ,nessuna prospettiva di entrismo od altro.
    A me fini non piace ,ma in fli se ci fossero dei politici abili tra di noi,ed onestamente non mi sembra ,sarebbe un occasione ed un esperimento,ma come al solito qui si preferisce gridare alla chatam house circoli sionisticomassonici ecc..
    il problema è che un movimento politico nasce nell'idea di rappresentare un gruppo umano, mussolini ha rappresentato le istanze della piccola e media borghesia spaventata dal bienno rosso e le aspirazioni dei reduci di vittotio veneto,berlingue si era fatto garrante di determinati ceti sociali e nel 76 andò vicino elettoramente ad un risultato clamorosoe su questo per venti anni ha costituito una base di potere condiviso in italia, berlusconi si è fatto garante del popolo delle partite iva e via discorrendo,noi oggi chi rappresentiamo? nessuno tant'è che a livello elettorale tutti prendono mazzate fli con alcune operazioni è una possibilità poi la scelta diprovarci è dei singoli ma qui mi sembra tanto la storia del marito che per far dispetto alla moglie...
    paolo

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  8. Cardini ha preso una sonora cantonata; da Fini e dal suo minuscolo partitino di rinnegati, nulla mai di buono, può venire. Ricordiamoci la definizione che dette di Fini, il compianto Pino Romualdi:"Dietro gli occhiali il nulla".Egli ha distrutto in ordine, prima il Fronte della Gioventù, poi il MSI, poi AN, poi il Popolo delle libertà; eterno secondo prima con Almirante poi con Berlusconi. Ma da un personaggio simile, capace di distruggere sempre tutto ciò che altri hanno fatto, cosa mai aspettarsi? Che genere di politicanti può mai seguirlo?Fini è finito, ancora qualche tempo poi si dedicherà a tempo pieno, a fare il papà alle due bimbe, ma anche a tenere a bada la giovane mogliettina, ma soprattutto il cognato! T.V.

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  9. Per miro
    Al momento attuale, a parte i tanto vituperati movimenti di "destra radicale" (di cui io faccio parte) o terminale come a qualcuno piace dire, non si vede nulla.
    Ma la situazione è tutt'altro che immobile.
    C'è il movimento anticapitalista (www.anticapitalismo.it) e quell'idea del Libro-Manifesto "per una nuova oggettività Popolo Partecipazione Destino" (Sandro Giovannini) alla quale anche tu hai contribuito.
    A dirigere l'incontro di Roma del Libro-Manifesto ci sarà Francesco Mancinelli, per me una sicura e ottima garanzia di buona riuscita.
    Anche in questo caso e come nel mio primo commento: chi vivrà, vedrà.

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  10. sempre fermi allo stadio patologico dell'elettoralite acuta.........senza nessuna volontà di creare prima un progetto......mentre il mondo crolla e andrebbe forse organizzata sin da ora una............resistenza....all'inevitabile !

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  11. Un piccolo chiarimento: sull'iniziativa del libro-manifesto di Sandro Giovannini non sto' dirigendo alcunchè, sto soltanto collaborando alla buona riuscita dell'iniziativa.
    Tra partecipare e dirigere ce ne corre, era solo per evitare spiacevoli male-interpretazioni.

    Sul caso Latina capisco pefettamente le posizioni di Franco Cardini ma reitero tutte le mie perplessità.

    La generazione Mennitiana e terzogiochista, quella nata per capirci tra Fini e rauti nel 1990-91, sotanzialmente neo-destra sta tentanto una sortita sul piano politico.

    Il fatto è che fu Menniti alla direzione del Roma prima e a quella di Ideazione poi a spianare la strada al Berlusconismo come novità della politica italiana. Fu proprio uno dei fautori del successo organizzativo Berlusconiano nel 94'.

    Si stà quindi ripercorrendo la via Mennittiana di Proposta Italia 20 anni dopo. Questa volta con Fini come nuovo leader di furizia e trsistezza.

    Io al fasciocomunismo ci credo , a quello vero di fascio-comunismo, mentre non credo per niente a liquide simbiosi tra anti-fascisti ed anti-comunisti, in nome di una post-modernità post-ideologica ancora piu' liquida e fluttuante. di rutti democratici ed in nome della democrazia sono lastricate le vie della italica perdizione.

    Bilenchi, Gallian, Stanis Ruinas erano altro da FINI,CASINI, RUTELLI E MONTEZEMOLO.

    Un saluto a tutti

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  12. Per Mancinelli
    Hai fatto bene a precisare il tuo ruolo nell'iniziativa del Libro-Manifesto di Sandro Giovannini: con l'aria che tira dalle "nostre" parti chissà cosa potrebbero inventarsi!
    Buon lavoro.

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  13. Cardini è il più grande storico vivente, insieme a Nolte.

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  14. L'unica cosa che non capisco è come concili le Sue posizioni di critica radicale all'Occidente, guerre democratiche incluse come quella cont la LIbbia, con le posizione filo-ultra-occidentali e americane di Fini e Bocchino che vogliono mettere Montezemolo a prossimo salvatore della patria.
    Lo fecero con Berlusconi nel 92', è oggi vogliono andare in Ferrari, alla guida del potere ...

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  15. Francesco ha centrato il problema.
    Cardini è il miglior storico a giro e ho quasi tutti i suoi libri ma ha il difetto politicamente di "sventolare a destra e manca"...

    per quanto riguarda Latina...
    ma l'avete visto Pennacchi a la7 ?
    con che sguardo parlava "DE FASCI QUELLI BONI" con quel tono di superiorità da radical chic sinistro.

    ma stiamo scherzando ?
    la falce e martello con i rappresentanti del potere atlantista.

    e poi per sconfiggere un venditore di pentole dobbiamo candidare scrittori di romanzi ?

    ma vi rendete conto dove stiamo andando ?

    dal bunga bunga al governicchio fascioatlanticocomunista di unità nazionale...

    ma di cosa ragioniamo ?

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