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Il partito fascista e i fucili partigiani: è un Fatto satirico


A lanciare l'allarme è vivamafarka, per un post su uno dei tanti blog di "Il Fatto Quotidiano", che racconta in maniera impeccabile gli scontri di Palermo alla presentazione di "Nessun dolore" per poi arrivare a una minacciosa conclusione: "Se torna il partito fascista, tornano i fucili partigiani". E così "Last Thule" si interroga basito, chiedendogli
di 
spiegare per quali circostanze gli sia venuto il "rigurgito fascista", dopo aver raccontato -bontà sua- i fatti per come si sono svolti esattamente. 
Ha detto che era la presentazione di un libro (e non una marcia su Roma o una messa nera) 
ha detto che gli antifascisti volevano impedirla
ha detto che si sono scontrati con la polizia (che era lì a "proteggere i fasci e la sede della Mondadori"... come se fosse un crimine intollerabile tutelare dai violenti l'incolumità dei cittadini e gli esercizi commerciali)
...ha effettivamente detto tutto questo senza nascondere o travisare nulla...
...e poi se la prende coi fascisti?
Ma come caspita funziona???


Probabilmente gli sarebbe bastato guardare la testata del blog e la biografia degli autori. Eccola:

Blog di Massimo Merighi & Tony Troja
Musicisti e cantautori satirici
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BIOGRAFIA
Tony Troja: palermitano nativo di Como, passa da precario, con 23 lavori in tre anni, a disoccupato. Rocker dall’animo romantico, quando possibile, imbraccia la sua chitarra e diventa la “colonna sonora” dei locali palermitani, cantando le canzoni pop degli anni ‘80. Vegetariano, da anni ha sempre legato il suo nome alle battaglie in difesa degli animali.
 www.tonytroja.it
Massimo Merighi: palermitano dall’animo nomade, jazzista ma di indole gospel, blogger, fondatore di Bispensiero.it e presidente dell’omonima associazione per la difesa dei diritti civili. Negli anni ha fatto parte di diverse formazioni musicali, sia come pianista che come organista Hammond, ma si è dedicato anche alla propria città, seguendone da vicino le vicende politiche.
 www.massimomerighi.it
Dall’incontro fra i due, nasce un sodalizio artistico e una ricca amicizia. Le parodie musicali consentono ad entrambi di dare libero sfogo all’indole satirica, allo humour sarcastico, allo spirito ironico, pungente. Normalmente acido. Perché nessuno è buono per davvero!

A questo punto è tutto chiaro: stavano scherzando, come Grillo. E' il bello della satira. E non ci resta che leggere per intero l'articolo contestato.

Se tornano i fascisti, tornano i partigiani di Tony Troja
Qualcuno dirà che già siamo sotto il nuovo regime fascista grazie alle xenofobie e omofobie della Lega Nord. E ci può anche stare visti i suggerimenti di Borghezio in Francia. Ma senza andare tanto lontano da casa mia (Palermo), qualche settimana fa è successo qualcosa che mi ha lasciato l’ennesimo disgusto fascista.
23 marzo 2011, ore 15:30: alla Mondadori Multicenter di Palermo, la presentazione del libroNessun dolore di Domenico Di Tullio, militante di CasaPound, organizzazione che si è sempre professata come apartitica e apolitica. In piazza Verdi (quella del Teatro Massimo), la polizia in assetto antisommossa è già schierata con scudi e manganelli. Svariati cordoni di poliziotti proteggono via Ruggero Settimo (dove ha sede la Mondadori) e le sue vie laterali, per evitare il contatto tra antifascisti e militanti di CasaPound. I primi antifascisti accorsi sono alcuni cittadini curiosi, rappresentanti del sindacato Slai Cobas e i militanti dei Collettivi Studenteschi delle scuole superiori. Una quarantina tra ragazzi e ragazze e anche qualche non più giovanissimo.
Dall’altra parte sono almeno un centinaio le “teste nere” accorse. Molti sono militanti arrivati per l’occasione da Roma e da Catania, secondo le voci che girano in strada. Cosa molto probabile, visto che a Palermo (grazie ad un tessuto antifascista ben radicato) i militanti di CasaPound sono pochissimi e capeggiati da Francesco Vozza, studente presso la facoltà di Lettere e Filosofia. Iniziano i primi cori contro CasaPound, Francesco Vozza e il consigliere comunale Raoul Russo (Pdl) che ha appoggiato, con la sua influenza politica, la presentazione del libro. La tensione ormai sta per esplodere: sono le 16:00 e ci si aspetta che da un momento all’altro arrivino i “rinforzi” dallo Studentato Occupato Anomalia di via Archirafi.
Tra un coro e l’altro, gli antifascisti cercano di evitare il più possibile lo scontro con la polizia. Ad un certo punto, un coro inequivocabile: “Siamo tutti antifascisti!”. I rinforzi sono arrivati. Sono circa una cinquantina e tutti facenti parte dell’Assemblea Autonoma Palermitana. Schierati come i legionari romani (paradosso), si attestano innanzi ai cordoni di polizia all’entrata di via Ruggero Settimo. Pochi secondi, il lancio di qualche oggetto e la polizia li carica. Momenti di adrenalina pura, scudi infranti e caschi rotti. Arriva anche il momento dei lacrimogeni. La polizia avanza svariate volte con le camionette blindate con copertura di lacrimogeni sparati ad altezza uomo per disperdere gli antifascisti. Tra le forze dell’ordine, anche chi lancia un sasso e viene allontanato verbalmente ma “solo” dopo averlo tirato. Sono almeno cinque le cariche della polizia, poi quasi tutti vengono dispersi per le vie del centro città.
È di qualche giorno fa la notizia che un pugno di politicanti del Pdl (più uno di Fli) vogliono abolire il reato di apologia del fascismo, definito come “reato d’opinione” (dagli stessi sostenitori del Ddl sulla riorganizzazione fascista). Però, come scrive Maurizio Aversa, “la rinascita di un partito chiamato fascista non appartiene al campo delle opinioni”. In conclusione, se davvero CasaPound si professa apartitica e apolitica, liberi di fare tutte le presentazioni ed eventi. Ma visto che l’antifascismo è militante (e non da rivoluzionari da tastiera), se torna il partito fascista, torneranno anche i fucili partigiani.

7 commenti:

  1. " A Palermo la tradizione antifascista è radicatissima " dice il buffone ...aggiungo io : è radicatissima perché la mafia è stata una delle istituzioni più meritorie nel combattere il fascismo , anzi non sò perché l' ANPI non l' abbia mai proposta per la medaglia d' oro alla "Resisistensa "

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  2. Io non ho letto nessun tipo di satira nè di umorismo. Ciò che è stato scritto è gravissimo e quel Tony Troja (nomen omen?) mi sembra il classico tizio che lancia il sasso e nasconde la mano.

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  3. se tornano i fascisti tornano i fucili partigiani
    micio che canta

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  4. Torneranno, questi fucili partigiani, anche senza i carri armati americani e britannici a precederli o dobbiamo attenderci anche quelli?

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  5. La cosa interessante è che se torneranno i "fucili partigiani" non saranno né i Ciccio e Franco qua sopra né quel nerd di micio che canta a imbracciarli... Questo linguaggio guerrigliero è solo un trasfert virileggiante da sfigati...

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