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Freda e Gheddafi: il tradizionalista rivoluzionario e il nazionalista panarabo

(umt)E' inutile fare programmazioni coscienziose per il blog, ché il flusso della quotidianietà le spazza via puntualmente.

Giusto l'altro giorno presentavamo la nuova collana della casa editrice di Mutti, "Gladio e Martello", con due volumi dedicati ai leader laici del nazionalismo panarabo, Nasser e Gheddafi. E oggi ci arriva la segnalazione di un articolo del "Fatto quotidiano", esperto di "nazismo esoterico", sulla passione tra Freda e Gheddafi negli anni Settanta. In realtà il volume citato, del 1975, è sempre opera di Mutti, convertito all'Islam, appassionato divulgatore della "rivoluzione verde", mentre sarà un altro discepolo di Freda, il pagano Carlo Terracciano a divulgare l'epopea della teocrazia khomeinista. E toccherà comunque raccontare come spesso i legami con la Libia siano stati frutto di clamorose millanterie e di galoppanti fantasie di mitomani...
PS: Per leggere l'articolo di Dolcetta basta cliccare sulla foto (e i prebiti devono inforcare gli occhiali :-) )

1 commento:

  1. Il socialismo libico è quanto di più dottrinariamente distante rispetto all'omonimo occidentale. Innanzitutto alla base del primo è posto il primato di un popolo e della sua cultura, un primato religioso in senso eminentemente diverso dalla pratica dei culti di massa... Anche la figura di Gheddafì non è quella di un dittatore nè di un capopopolo: egli assume i connotati della 'guida', che trae il suo diritto nella spersonalizzazione di una funzione alla quale è chiamato, ma che ha sempre come centro il popolo. Gheddafì è un po' la coscienza fatta materia della secolare lotta araba per essere popolo e nazione... Dal punto di vista militare è encomiabile l'aiuto concesso alla causa per la liberazione della Palestina... Questo Paese potrebbe costituire un aggregante per tutto il movimento nazionale arabo ed offrire a questo la potenza necessaria nella lotta contro Israele. Gheddafì ha concepito questo socialismo dei 'fratelli' tradizionale e beduino e come fratelli noi che lottiamo per liberare la nostra terra ci rivolgiamo a lui:
    soltanto con la lotta dei popoli si ottiene l'affrancamento dalla schiavitù del capitale, non con nuove alleanze, non con capitali dal volto diverso".

    Tratto da:"Per il fronte unito", in "Costruiamo l'azione", n.4 novembre 1978 http://www.francocenerelli.com/antologia/antolo.htm -RGC-

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