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De Eccher, la legge Scelba, una sapiente falsificazione 2a edizione


Un senatore: Cristiano De Eccher, PDL [in realtà si chiama Cristano, senza la i: nella foto, a destra, ovviamente]. "Cristiano De Eccher è il responsabile triveneto di Avanguardia Nazionale. Iscritto all’Università di Padova frequenta la libreria di Freda e ne diventa amico. Lo invita a tenere conferenze a Trento, lo ospita nel castello di famiglia (..) e partecipa al primo comitato pro-Freda. In seguito si sparge la voce,smentita dallo stesso Freda che era lui il depositario dei timer per cui Freda è accusato della strage di Piazza Fontana... De Eccher è indicato come componente di una rete di potere occulta composta da Delle Chiaie, Merlino, Signorelli, Freda e Ventura, la cellula veneta, e gli ufficiali dei carabinieri Santoro, Pignatelli e Molino. È arrestato per il fallito attentato a Gardolo del giugno 1973 contro l'auto di uno studente di Lotta continua e scarcerato dopo un mese..." così scrive Tassinari in uno dei suoi libri sulla storia dei movimenti fascisti. Dunque la proposta del senatore non è uno scherzo: è un rigurgito fascista.
Così, in maniera un po' sconnessa il giornale on line "we-news" annuncia l'ennesima proposta di abolizione della legge Scelba, sottoscritta dallo stesso senatore e da altri 5 colleghi tra cui il finiano lucano Egidio Digilio, che tra l'altro è un fedelissimo del presidente della Camera e non un ex rautiano né ha mai avuto trascorsi extraparlamentari. Numerosi ieri gli interventi polemici tra social network e testate di giornalismo partecipativo. Nessuno, a quel che leggo, ha colto l'aspetto ironico della vicenda: e cioè che De Eccher (oggi coordinatore regionale del Trentino per il Pdl) è stato tra i pochi condannati per la legge Scelba (sostanzialmente tre gruppi di imputati: i militanti del Movimento politico Ordine Nuovo, di Avanguardia nazionale, del Fronte nazionale di Freda). Dopo le leggi ad personam, quindi, una "vendetta postuma" contro l'istituto giuridico in cui è incappato. Ma se ho scelto di citare un pezzo scritto male è per un'altra, più sottile ragione. E cioè che è un ottimo esempio di come un sapiente taglia e cuci possa falsificare un testo rimasto fedele persino nell'errore ortografico (quella i di troppo nel nome). Nella citazione, infatti, mi si fa dire in tono asseverativo che "De Eccher è indicato come componente di una rete di potere occulta". Ma vediamo che cosa nascondono i tre puntini. Il testo integrale è ancora disponibile in rete
La voce compare nel memoriale Pomar, un ingegnere nucleare, riparato in Spagna dopo il mandato di cattura per il golpe Borghese, ed è rilanciata senza successo dai pentiti Izzo e Calore nel processo di Bari per la strage di Milano. Le nuove inchieste su piazza Fontana e gli attentati ai treni in Calabria di AN ripropongono l’ipotesi che De Eccher li avrebbe maliziosamente fatti scomparire proprio per incastrare Freda su mandato di Delle Chiaie. Nel memoriale Pomar (del 1977)
Ci sono ben tre elementi semantici, in rapida sequenza, che screditano la qualità informativa della fonte: "la voce", "rilanciata senza successo" "l'ipotesi". Non c'è "notizia" né "fatto" eppure il taglio chirurgico, escludendo tutti gli elementi di relativizzazione, riesce a operare un completo rovesciamento di senso. Complimenti agli autori.
PS. Leggo oggi, martedì 5 aprile,  sul Corriere.it: "A quanto si apprende da ambienti vicini alla presidenza di Palazzo Madama, il presidente del Senato, Renato Schifani, è rimasto sorpreso ed esterrefatto, auspicando, pur nel rispetto delle prerogative costituzionali dei senatori, che i firmatari del Ddl possano rivedere la loro iniziativa".  

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