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Olivier Mathieu/1: il revisionismo e l'impossibile oblio




(umt) Qualche mese, sull'onda dello scandalo Moffa e della proposta di una legge sull'intangibilità della verità storica sulla Shoa, si è svolto un aspro dibattito in questo blog, innescato da un'intervista a Gabriele Adinolfi sulle implicazioni politiche del revisionismo. Per Adinolfi, a prescindere dal merito, le posizioni radicali di contestazione finiscono per essere autolesioniste e controproducenti. La discussione ha finito per ruotare, tra le altre cose, sulla controversa figura di Olivier Mathieu, protagonista di una clamorosa bagarre televisiva, così descritta dal blog revisionista Olodogma 

Il 6 febbraio 1990, milioni di spettatori francesi assistettero alla brutale aggressione contro il revisionista Olivier Mathieu. Nel corso di una trasmissione TV, presentata dall’anchorman francese Christophe Dechavanne, Jeanne-Pierre Bloch, capo della Organizzazione per la Difesa Ebraica, si presentò alla guida di un commando sionista di una decina di persone, picchiando a sangue Mathieu. Mathieu aveva appena finito di pronunciare le parole “Faurisson ha ragione”. Il pestaggio continuò anche fuori dagli studi dell’emittente televisiva e nel corso della rissa anche la fidanzata di Mathieu rimase ferita. Uno degli aggressori fu fermato dalla polizia, ma venne subito rilasciato per intercessione di Jeanne-Pierre Bloch.
In realtà a ben vedere dal video ripreso da youtube Mathieu stava invocando un minuto di silenzio per i 14 milioni di tedeschi deportati e uccisi nel dopoguerra. Ma la precisazione è una quisquilia. Per Adinolfi l'estremismo di Mathieu era stato funzionale all'introduzione della legge Gayssot (che da vent'anni in Francia punisce penalmente gli storici revisionisti dell'Olocausto) così come quello di Moffa rischia di sortire analogo effetto in Italia. Dopo qualche mese, da una curva dello spazio tempo, spunta Olivier Mathieu con ripetuti interventi di replica e precisazione. Ecco i primi due:


Olivier Mathieu ha detto...




Signori,
Non ho capito assolutamente nulla, o non molto, di ciò che raccontate su questo sito. Forse anche perchè l'ho appena letto molto velocemente. Semplicemente, sono io Olivier Mathieu,e devo dire che la persona "Olivier Mathieu" di cui state parlando(sia in "bene" sia in "male"), non la riconosco come essendo me stesso. Non permetto, se consentite, a nessuno di parlare nel mio nome. La notizia della mia morte è stata pubblicata nel 2006 da un piccolo giornale francese. Si trattava di uno scherzo, probabilmente. Una bufala. D'altra parte, ho subito negato la veridicità della notizia (per fortuna!) in un mio libro. Lo stesso giornale, un anno fa, ha riconosciuto il suo errore. Per conto mio, posso e voglio soltanto dire che ho su Internet il mio sito ufficiale, che si chiama e che troverete cliccando su Google la parola (anzi, le tre parole senza spazio tra di esse): livrerobertpioche. Sono ovviamente disponibile per parlare con chiunque, in francese o in italiano (ne ho una padronanaza completa, in tal modo l'italiano può essere considerato la mia seconda lingua) purchè sia in modi intelligenti e garbati. Non merito né tanta infamia, né probabilmehte tante lodi. Troverete sul mio sito i numerosi libri che ho pubblicato in questi ultimi anni, in particolare i miei romanzi alle "éditions des petits bonheurs" dirette da Jean-Pierre Fleury, Dottore in Sociologia dell'Università di Nantes (Francia). Credo che piuttosto divagare chiacchierando su di me su di un blog (e dando, purtroppo, una vera infinità di notizie del tutto false), l'unico modo e serio ragionevole è di leggere i libri di uno scrittore per sapere cosa scrive, dice e pensa. Distinti saluti. Olivier Mathieu.


Olivier Mathieu ha detto...




Quindi ribadisco, scusandomi poi per due sbagli tipografici nella mia precedente letterina, che l'egregio Signor Adinolfi dà, di eventi che risalgono (insisto sul punto) a più di 20 anni fa, una versione che ha il diritto di avere ma di cui posso dire, visto che ne fui io il protagonista, che non corrisponde del tutto alla verità. Poi, alcune persone che parlan tanto di me su questo sito danno delle informazioni spesso false o comunque distorte. Ringrazio, se vogliamo, chi mi dà del genio letterario, ma noto che danno delle notizie spesso superate su di me e ribadisco soprattutto che prima di giudicare uno scrittore (parlo di me stesso), bisognerebbe averlo letto. E ribadisco che sono disposto a parlare con chiunque (robertpioche@hotmail.com), senza nessun pregiudizio ideologico, pur insistendo sul fatto che mi auguro che tali dialoghi siano all'insegna della libertà, della sincerità, della verità, quindi al di fuori di vecchi schemi ideologici (quali che siano) pesanti o superati. Intendo semmai parlare di vita, di letteratura, di arte, e proprio di superamento di ogni tipo di schieramento cieco.

4 commenti:

  1. Senza tema di smentita, posso affermare, come semplice lettore, che Olivier Mathieu, è paragonabile a Louis Ferdinand Celine, stesso scandaloso talento. Adinolfi viene semplicemente e clamorosamente smentito quando afferma che Mathuieu è riconducibile ad una manovra provocatoria sionista, il linciaggio lo ha rischiato lui e non chi lo attacca, basta guardare il filmato! T.V.

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  2. Tra l'altro scrive un impeccabile italiano

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  3. Sarei curioso di conoscere le motivazioni che hanno spinto il sig. Mathieu ad abbandonare gli studi revisionisti. Se è per la paura di aggressioni fisiche o del carcere, questo non gli rende onore.

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  4. C'è l'email. E' disposto al confronto con chiunque si approcci in modo civile e rispettoso

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