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Napoli punto e a capo, dopo le primarie pezzottate, fallisce il blitz anti-Iervolino

(umt) La catastrofe ecologica tracima a Napoli dalle strade alla testa degli eletti. Dopo le primarie del Pd con i cinesi in fila per il voto (5 euro a testa, dicono) il centrodestra si mette alla pari. Organizza il blitz per mandare a casa in anticipo la Iervolino (che non lascia comunque rimpianti) con una massiccia campagna acquisti (sette consiglieri ex pd) ma uno sbaglia la procedura e quattro, non fidandosi troppo, sottopongono le proprie dimissioni alla condizioni che sia raggiunta la quota 31, necessaria per lo scioglimento. Un atto che evidentemente non può essere vincolato ad alcunché e quindi il prefetto manda tutte le carte al Viminale e reinsedia la brava Rosetta.
Ecco la cronaca del nostro Giuseppe Parente.



Clamoroso al San Giacomo di Giuseppe Parente
Il comune di Napoli non si scioglie più. Il prefetto blocca tutto per un vizio di forma nelle dimissioni del consigliere Benincasa. Intanto Berlusconi cerca il candidato sindaco giusto per la coalizione di governo.

Sono passati quasi 40 giorni dal fatidico 26 gennaio, giorno in cui si sono svolte le strane primarie per la scelta del candidato sindaco di Napoli per la coalizione di centro sinistra e ancora l’opinione pubblica e gli oltre 44 mila napoletani accorsi alle urne, non conoscono il vincitore di questa competizione, che hanno messo in ridicolo la politica napoletana.
Ma al peggio, non c’è mai fine. Infatti dopo queste strane primarie del centro sinistra, senza vincitori e senza vinti, nella giornata di giovedì 5 marzo, per la prima volta nella storia politica della terza città di Italia, c’è stato lo scioglimento del consiglio comunale taroccato.
Le dimissioni di massa di 31 consiglieri su 60, aderenti ai partiti politici che si riconoscono nell’opposizione di centro destra, ai quali si sono aggregati, risultando decisivi, i consiglieri comunali dell’Unione di centro e di Futuro e libertà, hanno reso inutile la strenua difesa della prima cittadina e della sua giunta che non ha più i numeri per governare la terza città di Italia.
Il capo gruppo in consiglio del popolo delle libertà, Carlo La Mura nel presentare la mozione di sfiducia, diventata inutile al seguito delle dimissioni di massa dei consiglieri ha dichiarato, entusiasta :”riteniamo l’esperienza di governo del centro sinistra e del sindaco Rosa Russo Jervolino ormai conclusa e fallimentare. Ad onor del vero, al sindaco Jervolino, come amara consolazione, resta la soddisfazione personale di aver battuto il record di longevità istituzionale a palazzo San Giacomo. Il centro destra napoletano, dopo aver festeggiato la fine dell’esperienza di governo del centro sinistra e del sindaco Jervolino, era impegnato alla ricerca di un candidato unitario che potesse allargare gli orizzonti politico culturale della compagine governative, aprendosi anche alle forze politiche che attualmente compongono il terzo polo, con anche il premier Berlusconi impegnato in prima persona nella scelta dell’uomo giusto da proporre al corpo elettorale.
Ma nella tarda serata, arriva una notizia da clamoroso al Cibali, come dichiarava il noto radiocronista sportivo Sandro Ciotti, il prefetto di Napoli, Andrea De Martino, blocca tutto, avverte il ministro degli interni, telefona al sindaco Rosa Russo Jervolino dicendole di rimanere al suo posto, in quanto il prefetto non firma lo scioglimento del consiglio comunale perché non c’è coerenza tra le modalità di presentazione delle dimissioni e il quadro normativo di legge.
La procedura di scioglimento del consiglio comunale è stata annullata perché nella documentazione consegnata nella serata di mercoledì dal notaio Elio Bellecca alla segreteria generale del comune è stata riscontrata una irregolarità nella firma del consigliere comunale ora dell’Unione di centro, ma eletto nelle file del partito democratico, Fabio Benincasa, in quanto sarebbe stato violato l’articolo 38 della legge 167 del 2000.
Il prefetto di Napoli, inoltre ha eccepito anomalie nelle dimissioni di quattro consiglieri del popolo delle libertà, Carbone, Lanzotti, Lucci, Vitobello, che avevano vincolato la loro scelte alle dimissioni contestuali di altri 31 consiglieri, condizioni che poi non si è verificata.
Per questi motivi, il prefetto De Martino ha fermato lo scioglimento del consiglio comunale di Napoli, inviando comunicazione al ministro dell’Interno, motivando anche le ragioni a sostegno di questa sua decisione.
Dopo le strane primarie del centro sinistra senza vincitore, ora le dimissioni taroccate dei consiglieri comunali di opposizione, una altra brutta pagina su Napoli è stata scritta.

5 commenti:

  1. Peggio dell'armata brancaleone! Le firme le avrà raccolte Alfredo Milioni...

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  2. Mi meraviglio della meraviglia dell'ottimo Parente, il quale titola "Clamoroso..." il fatto che è una continua, sfacciata presa in giro delle persone!
    Imbarazzante davvero!

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  3. L'"ottimo" Parente si è dimenticato di dire che questi delinquenti sono anni che distruggono questa città e al nord (da dove ci hanno mandato di tutto) si permettono anche di dire che non abbiamo la "cultura" del rispetto per l'ambiente, come se loro l'immondizia se la mangiassero e non la gettassero come noi!
    Sono tutti dei vigliacchi, questa è la verità!!
    Perché noi tutti non insorgiamo e circondiamo palazzo S.Giacomo. Altro che clamore, qui nessuno fiata!
    Gianni, Napoletano d'adozione.

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  4. Ancora una volta il teatrino politico Napoletano finisce con la mazzata in testa a pulcinella e anche in questo caso pulcinella è il POPOLO...
    Napoli ha bisogno di veri politici e no di burattini al servizio delle aziende municipalizzate o di affaristi avventurieri e saccheggiatori...
    negli ultimi 40 anni ...ma potrei essere anche piu preciso...dal dopo terremoto degli anni 80 ..la nostra amata città ha subito quotidianamente scosse..la spazzatura è solo la ciliegina creditimi...perchè di MONNEZZA molto piu fetente ESISTE E scalda le poltrone del potere
    inutile pensare che le prossime elezioni serviranno a dare una svolta...SBAGLIATOOOOO
    NAPOLI per uscire da questo disastro non ha bisogno di consiglieri comunali o di un Sindaco
    NAPOLI HA BISOGNO DELL ESERCITO E DI UN COMMISSARIAMENTO DA PARTE DEL MINISTERO ..CON A CAPO UN COMMISSARIO CHE ABBIA PIENI POTERI...e preferibilmente che non sia amico dei soliti potentati politici
    sarebbe preferibile un colonnello della GDF ... CON QUESTO NON VOGLIO AFFATTO DIRE CHE SONO AMICO DELLE FORZE DELL'ORDINE ( CHE A NAPOLI IN CERTE OCCASIONI HANNO CREATO PIU DISORDINE CHE ALTRO ) MA SOLO CHE BISOGNA DARE LANCIARE UN SEGNALE DECISIVO E TIRARE FUORI I VERI PROGETTI CHE POSSONO RENDERE DI NUOVO UNICA QUESTA CITTA?
    E POI POTREBBE ESSERE ANCHE L'OCCASIONE PER RIEDUCARE I TANTI GIOVANI ORMAI ALLO SBANDO E SEMPRE PIU ATTRATTI DALLA MALIVITA PER TROVARSI LO STIPENDIO
    NAPOLI ( COME DICO SPESSO ) HA BISOGNO DI UNA SANA BONIFICA MORALE E POLITICA
    PERDONATEMI GLI ERRORI
    MASSIMO PERRONE

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