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L'8 marzo di una donna libera

di Silvia Signorelli
Da www.laboratorioforzauomo.it

Non ho mai sopportato le etichette, le classificazioni e le ideologie di moda.
Sono una donna non una femmina quindi non posso essere una femminista. Sono una Donna che vive, ama, soffre e gioisce esattamente come un Uomo, non sono di certo degli attributi sessuali che possono creare la “differenza”.
La “differenza” è tra un Uomo (e quindi una Donna) e un omino (una donnina), tra un eroe e uno schiavo.  Laddove lo schiavo è colui che si inchina e si assoggetta agli schemi ed agli imperativi di un occidente che ormai non sa più cosa sia l’essere, ma vive dell’apparire. È colui che ritiene di dover essere “conforme” a tutti i costi a scapito dell’essere “diverso”, che pensa di dover mantenere una linea comune invece di essere “unico”.
Premesso ciò ogni giorno sono fiera di essere una Donna. Una donna che riesce a far convivere il  proprio essere con le difficoltà quotidiane, che riesce a piangere ma anche a sorridere  delle tragedie che la attraversano, che riesce insomma ad essere disperatamente ma incredibilmente “viva”.

1 commento:

  1. No all'uomo zerbino; no al ruolo nefasto che il femminismo imperversante,nel occidente porcilaia,fatto di quote rosa,di rivendicazione, con l'assurda pretesa di avere sempre più aborti e divorzi frettolosi.Il femminismo è paragonabile ad un virus, ad un bacillo, ad un bacterio, pessime mogli, madri nefaste. Ovunque si vada si vedono donne al lavoro,nei supermercati,negli uffici,in fabbrica, perfino nelle caserme,mentre nelle scuole pubbliche il 90% delle insegnanti, sono femmine, in pratica l'uomo ha abdicato al suo ruolo.Il femminismo ha ridotto l'uomo ad essere un semplice "donatore di sperma" senza diritti senza ruolo alcuno! T.V.

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