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Tucson: le ossessioni del killer e quelle del deskista

Lo stragista di Tucson ha idee politiche confuse, per lo più deliranti e comunque non classificabili secondo la dicotomia europea destra-sinistra. Lo sottolinea in un bel pezzo sul Corriere Guido Olimpo. Perché allora enfatizzare nel titolo il manuale di battaglia hitleriano e non il pamphlet rivoluzionario di Marx ed Engels, pure presente tra i livres de chevet? Perché è talmente obsoleto che si sbaglia finanche il nome (che è "Il manifesto del partito comunista" e non "Il manifesto comunista")? Io, avrei titolato sul killer nazicomunista ...

La frontiera e «Mein Kampf»,
le ossessioni del killer

L'assassino aveva diffuso su YouTube i suoi deliranti messaggi. Anche sulla violenza della sua terra

Questo comunque il testo di Olimpo:


WASHINGTON – La frontiera dell’Arizona è violenta. Uccide, scatena passioni. E può nascondere un killer capace di sparare su un deputato. O un folle come l’attentatore, il ventiduenne Jared Loughner. I suoi proclami sono su Youtube e MySpace. Infuriato «con i governanti», il killer ha proposto «l’introduzione di una nuova moneta» ed ha denunciato «il lavaggio del cervello attraverso la modifica della grammatica inglese». Nei suoi discorsi senza senso ne ha per tutti: «Nessuno qui nel distretto 8 parla bene la nostra lingua…Bisogna leggere la costituzione e conoscere la Legge…Gli umani devono dormire e sognare. E io sono un sognatore cosciente».
LETTURE CONFUSE - A tratti liberal, a tratti su posizione dell’ultradestra, sicuramente molto confuso. Basta guardare l’elenco delle sue letture preferite. Il manifesto comunista, il Mein Kampf di Hitler, Alice nel paese delle meraviglie, il Mago di OzGulliver, l’Odissea, Il Vecchio e il mare. Come altri “mutanti”, le persone che un giorno decidono di eliminare i nemici veri o presunti, era convinto di non sopravvivere al suo gesto. Nell’ultimo messaggio, affidato sempre a Internet, ha scritto: «Addio, amici. Non siate arrabbiati con me». Una compagna di liceo ha raccontato che Loughner, in passato, aveva simpatie di sinistra ed era ossessionato con la profezia della fine nel mondo nel 2012.
LOOK ALLA COLUMBINE - Ma altri hanno notato che la sua ostilità verso l’apparato ricorda certi gruppi dell’estrema destra. A scuola – aggiungono - era anche un “bastian contrario” e non aveva molte amicizie. Frequentava un gruppo di ragazzi che indossavano spesso un trench – come gli sparatori di Columbine –, pantaloni larghi e stavano in disparte. «Un solitario che faceva della filosofia», ha aggiunto la ragazza. Poi una serie di fallimenti personali hanno forse inciso sulla sua mente disturbata. Cinque anni fa ha avuto dei problemi di alcolismo che lo hanno costretto ad abbandonare gli studi. Non è andata bene neppure quando ha cercato di arruolarsi. La sua domanda è stata respinta perché giudicato non adatto al servizio militare. Jared viveva a cinque miglia dal luogo dell’agguato, insieme ai genitori. E non si faceva troppo notare. Era quasi sempre da solo. Anche se l’Fbi non esclude che nell’assalto di sabato mattina abbia avuto un complice, un uomo sulla cinquantina ora ricercato.
CLIMA D'ODIO - Jared Loughner è cresciuto in uno scenario politico che si è imbarbarito. Con repubblicani e Tea Party protagonisti di eccessi verbali e comportamenti che possono avere conseguenze imprevedibili. E la sua città - Tucson - è come un avamposto. In uno scenario desertico si incrociano i passi stanchi dei clandestini, quelli dei Samaritani che per compassione gli lasciano borracce d’acqua lungo i tracciati, le orme di quanti sono impegnati nella caccia all’alieno – ossia l’immigrato -, le tracce dei narcos che inondano il mercato americano. Buoni e cattivi. Saggi e psicopatici. Lungo canyon, che una volta appartenevano agli Apaches, si muovono neonazisti, Border Patrol, Guardia Nazionale e trafficanti. Ti imbatti in pacifici pensionati venuti in cerca del Sole e fuori di testa in cerca di una ragione. E’ facile vedere cartelli stradali che avvertono il viaggiatore: «Attenti. Contrabbandieri e clandestini possono essere incontrati in questa zona». Dall’aborto all’immigrazione non mancano le cause per cui battersi.
ARMI - C’è chi sostiene le proprie idee con la dialettica ma altri sono pronti alla violenza. Come ha fatto Jared. Di armi ce ne sono tante. Le compri nei negozi o ancora meglio alle fiere. In certi angoli dell’Arizona sono una necessità. Ma il pericolo diventa anche un pretesto per andare in giro come all’epoca dell’Ok Corral. E’ terra magnifica dove convivono quiete e violenza. A volte è questione di metri. In altre di chilometri. Basta scendere verso sud, lungo la I-19, e a venti minuti di auto da Tucson si arriva a Rio Rico. Complessi residenziali, campi da golf, un hotel. Un buen retiro. Ma che può celare la trappole dietro la prima curva. Se fai pochi chilometri all’interno devi tenere gli occhi aperti. Lungo questi canaloni ci sono stati diversi agguati ai danni degli immigrati. Li hanno organizzati i bajaderos, i banditi della frontiera. Durante uno scontro è rimasto ucciso, alla fine di dicembre, un agente della Border Patrol. E’ una zona militarizzata. Vedi elicotteri appollaiati su una collina e grossi fuoristrada con il lampeggiatore. Nelle zone più impervie non è inusuale scorgere i poliziotti a cavallo. Chi fa politica non può far finta di niente. Una parola di troppo può scatenare polemiche o qualcosa di peggio. Odio. Disprezzo.
«LA GIFFORDS? STUPIDA» - Jared, dopo aver incontrato una volta il suo bersaglio, Gabrielle Giffords, l’aveva definita “stupida e poco intelligente”. Atmosfere che non scoraggiano i vecchietti che calano dal Nord a svernare ma che riscaldano, inevitabilmente, quanti pensano che l’Arizona sia “invasa” dallo straniero con lo stato federale dormiente. O che la violenza criminale dei narcos messicani sia inarrestabile. Così i rancheros non hanno escluso di creare un corpo di vigilantes. E il duro sceriffo Joe Arpaio, cavalcando la stretta sull’immigrazione del governatore, ha formato la sua “posse” – un gruppo di volontari – reclutando Lou Ferrigno, meglio noto come l’Incredibile Hulk. Alcune iniziative sembrano carnevalate o nostalgie del Far West, ma sarebbe un errore sottovalutarle. Umori che neppure Gabrielle Giffords ha ignorato. E, dopo un incidente ad un suo comizio, aveva risposto così: «Quando rappresenti un distretto che include Tombstone, “la città dove è troppo duro morire”, non ti sorprende più nulla».

4 commenti:

  1. che diavolo centra inserire il collegamento dei neonazisti? se vivo in Vaticano e poi faccio una strage è colpa dei cattolici?

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  2. La disinformazione politicamente corretta

    Negli Usa si è da poco consumata l’ennesima strage, questa volta ad opera di un giovane reduce dall’Afghanistan che aveva dato “evidenti segni di squilibrio”.

    Cioè uno dei tanti giovani attratti dai premi d’ingaggio, partiti con lo zaino pieno di sigarette, razioni di superalcolici e di droga, per affrontare meglio il nemico e non temere il pericolo, salvo tornare appunto con “evidenti segni di squilibrio”.

    Ma detta così la cosa non è politicamente corretta ed ecco quindi che, sui giornaloni indipendenti italiani, appaiono le solite inchieste sui gruppi di estremisti bianchi, le solite foto d’archivio con l’immancabile bandiera con la svastica e tutto il solito repertorio sulle “milizie bianche”, sui “razzisti”, sui “suprematisti bianchi” ecc.

    Ancora più evidente il lavaggio del cervello fatto dai giornali di sinistra che, oltre al repertorio di cui sopra, tirano in ballo la cacciatrice Sara Pallin (la tosta concorrente repubblicana nella passata corsa alla Casa Bianca), il movimento conservatore dei Tea Party e, nella foga di presentare Gabrielle Giffords (il deputato gravemente ferito nella strage) come la perfetta eroina democratica, la descrivono come una fiera sostenitrice della libertà di abortire, della libertà di ricerca sulle cellule staminali e sulle fonti energetiche rinnovabili e, soprattutto, come FIERAMENTE CONTRARIA AL COMMERCIO DELLE ARMI.

    Invece le cose non stanno proprio come vorrebbero far credere i soliti commentatori in servizio permanente effettivo del politicamente corretto.

    La parlamentare Usa Gabrielle Giffords, infatti, oltre ad essere uno degli esponenti emergenti del Partito Democratico Usa, è decisamente schierata a favore delle GUERRE CONTRO IL TERRORISMO (cioè per il petrolio!), è l’unica parlamentare che ha un marito ancora MILITARE (è un pilota d’aviazione, veterano della Guerra del Golfo contro l’Iraq e prossimo astronauta) e, infine, si è sempre battuta PER LA DIFESA DEL DIRITTO DEL PORTO D’ARMI.

    E’ ora che i gazzettieri e commentatori delle umane vicende comincino a guardare in faccia la realtà e, anzichè dedicarsi ai soliti teoremi politicamente corretti sugli “effetti” causati da un determinato fatto, comincino ad analizzare le “cause” di quel fatto che, nel caso specifico, vanno ricercate nel perchè un giovanissimo soldato, perfettamente sano, è tornato dall’Afghanistan con “evidenti segni di squilibrio”:

    Adriano Rebecchi

    Ufficio Politico del MNP

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  3. Secondo le ultime indiscrezioni, nella casa di Loughner sarebbero stati rinvenuti, oltre al Mein Kampf ed al Manifesto del Partito Comunista, anche: una copia de"La Disintegrazione del Sistema; la serie completa delle "Librette di Controra"(con supporti audiovisivi inediti); i primi tre dvd della serie "Ci chiamavano Nazimao"....

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