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Tre pensierini per Umberto Croppi ovvero Alemanno, ripigliati

Chi me lo doveva dire che un giorno mi sarebbe toccato di citare in positivo Italo Bocchino. O tempora, o mores ...
Pur non volendo entrare nel merito delle scelte del sindaco, da cittadina-utente, sapendo di interpretare il sentimento di molti, vorrei che Croppi continuasse a volgere il suo ruolo di assessore alla cultura e dunque spero che Alemanno voglia rivedere la sua decisione'. Nel totale disastro della giunta Alemanno uno dei pochi assessori, se non l'unico, che ha cercato di amministrare la cultura a Roma fuori dalle appartenenze e per il bene della citta' e' Umberto Croppi.
Anna Paola Concia, deputata del Pd

La giustificazione che il sindaco Alemanno ha fornito alla brutale improvvisa sostituzione di Umberto Croppi e' un'offesa alla citta' e una toppa peggiore del buco. La cultura nella capitale e' stata ridotta a una questione di numeri, altro che merito e competenza. L' esperienza ed il buongoverno di Croppi, l'unico vero punto di forza della debole giunta capitolina, sono stati sacrificati in nome della peggiore partitocrazia.
Adolfo Urso, coordinatore nazionale di Futuro e Libertà

La nuova giunta Alemanno anzichè rappresentare un cambio di passo come annunciato, è una giunta retromanno, per citare Dagospia, perchè non innova, così come annunciato, ed ha come unico elemento di novità la cacciata dell'assessore Croppi, riconosciuto come migliore assessore capitolino da tutto il mondo della cultura.
 Italo Bocchinocapogruppo alla Camera di Futuro e Libertà per l'Italia 
Fonte: La Repubblica

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