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Saverio Ferrari su Caratossidis e la crisi di Forza Nuova

Ha ragione Saverio Ferrari: il mio blog (e non forum) è sempre disponibile, anche se uno sbaglia il link e fa confusione sulle fonti, e quindi ospito subito il suo articolo dell'Osservatorio democratico sulla crisi di Forza nuova. Comunque se si prende la briga di dedicare un po' di tempo a Fascinazione, potrà rendersi conto che la polemica comincia qui e che nessuno ha chiuso un confronto, tant'è che che sono più di dieci i post da me dedicati al caso Caratossidis, dal primo sugli scontri di Roma, alla replica al brigatista che lo attaccava sulla mia bacheca di facebook, e poi via via, passando per il precedente della posizione pro Battisti, la presa di distanza di Fiore e altri dirigenti, il primo intervento organico di Caratossidis, la decisione di cancellare l'unico post in cui la discussione era degenerata, le obiezioni politiche di Saletnich, l'annuncio delle dimissioni di Caratossidis, il cambio di nome del forum della base militante, la mia lettera aperta a un simpatizzante forzanovista preoccupato della mia eccessiva attenzione per una piccola cosa come le dimissioni di Caratossidis. Almeno su questo, invece, con Ferrari siamo d'accordo. Capita. Caspita.


In occasione del tentativo, il 18 dicembre scorso, di apertura della nuova sede di Forza nuova in corso Buenos Aires si sono consumati ulteriori e significativi strappi nell’estrema destra milanese.
Come noto, utilizzando l’esposizione mediatica attorno a questa vicenda, Roberto Fiore ha pensato bene di annunciare che nelle prossime elezioni amministrative Forza nuova correrà con proprie liste. Un passo che ha spiazzato sia i “padrini” del Popolo della libertà accorsi a sostenere i suoi “diritti” (Roberta Capotosti e Marco Osnato), sia i dirigenti delle altre formazioni neofasciste milanesi venuti a manifestare la propria solidarietà.
Da qui l’invio, già il giorno dopo, di una lettera “riservata” a Forza nuova, firmata dal Coordinamento dei camerati, una specie di asse trasversale neofascista fra tutte le destre, in cui, dopo aver sottolineato come “dirigenti e militanti del Popolo della libertà, della Lega nord, de La Destra, della Fiamma tricolore, di Destra per Milano, di Fiamma futura, di Lealtà e azione e di Casa Pound”, proprio nel momento in cui si erano posti “al fianco di Forza nuova per difendere il suo sacrosanto diritto ad avere legalmente pacificamente una sede”, Roberto Fiore e Forza nuova avessero “strumentalizzato questa mobilitazione (e la nostra presenza) per propagandare la propria lista alle prossime elezioni comunali di Milano. Lista che, nessuna delle sigle sopraccitate, ha intenzione di sostenere e di votare”. A firmare la lettera, a nome del Coordinamento, Vincenzo Forte (La Destra), Domenico Leccisi (il figlio del trafugatore della salma di Mussolini nel 1946 dal cimitero Maggiore, ora nella Fiamma tricolore) e Piero Porciani (Pdl).
Roberto Fiore già in precedenza non godeva di grande considerazione nell’estrema destra milanese, uno dei motivi della mancata partecipazione il maggio scorso delle altre sigle al comizio di Forza nuova in piazza Aspromonte, ora, dopo questa uscita, la sua credibilità è decisamente precipitata. Forza nuova, dal canto suo, è attanagliata da una crisi profonda che cerca in ogni modo, anche goffamente, di nascondere. Le divisioni covano da tempo e riguardano principalmente il rapporto con Silvio Berlusconi in vista di possibili elezioni anticipate. Un nodo che ha già portato a fuoriuscite dal partito, in dissenso con l’intenzione di Fiore di raggiungere un accordo di desistenza con il Pdl: un eletto in cambio della non presentazione (si è fatto il nome del fratello di Roberto Fiore, l’avvocato Stefano).
Pochi giorni fa una sezione di Roma è ufficialmente uscita costituendosi in “Comunità militante autonoma”. A ciò si è aggiunga la ben più grave scissione operata dall’ex coordinatore della segreteria nazionale Paolo Caratossidis a seguito di una feroce polemica interna, condotta attraverso alcuni blog, che ha letteralmente scosso i vertici di Forza nuova. A iniziarla su Vivamafarka e altri siti lo stesso Paolo Caratossidis che prendendo spunto dalle manifestazioni studentesche contro la riforma Gelmini, così si esprimeva: “Il 14 dicembre a Roma non ci sono stati quattro teppisti dei centri sociali ad assediare il centro storico per ore. No, non ci sono stati violenti autonomi… a fare gli scontri con le forze dell’ordine si sono visti ragazzini incensurati di 18 anni, ricercatori universitari, ragazze, metalmeccanici in cassaintegrazione con tuta da lavoro, ed anche molti figli di papà candidati figli di nessuno… Si prospetta una sfida interessante. C’è una scelta di campo da fare, è inequivoca, evidente. Bisogna stare con chi lotta, perché chi lotta oggi può avere l’obiettivo di fondo che ha un potenziale rivoluzionario. Abbattere il sistema capitalistico… È importante ora capire con chi dobbiamo stare, uscire dalla gabbia per nulla dorata in cui ci autoemarginiamo”.
La discussione è subito degenerata, due gruppi di forzanovisti, pro e contro Caratossidis, si sono ripetutamente insultati e minacciati (Duilio Canu ha anche accusato Caratossidis di comportamenti “femminei”), al punto che alcuni forum hanno deciso di chiudere un confronto così duro. Tra gli altri quello sempre così disponibile di Ugo Maria Tassinari (http://fascinazione.blospot.com/). Con uscita del gruppo di Caratossidis se ne andrebbe gran parte della base militante del Triveneto. Un duro colpo. 

19 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. Cit."Roberto Fiore ha pensato bene di annunciare che nelle prossime elezioni amministrative Forza nuova correrà con proprie liste. Un passo che ha spiazzato sia i “padrini” del Popolo della libertà accorsi a sostenere i suoi “diritti” (Roberta Capotosti e Marco Osnato), sia i dirigenti delle altre formazioni neofasciste milanesi venuti a manifestare la propria solidarietà."

    -Spiazzato? FN ha sempre ostentato la sua posizione AntiPDL e ha sempre
    sottolineato che alle elezioni sarebbe andata SOLA.
    Non è che se un Pidiellino ti esprime solidarietà scatta automaticamente l'accordo con il nano...
    Quindi la famosa lettera delle destre è stata tanto inutile quanto furiluogo.
    E' noto che, non R.Fiore, ma FN non ha mai goduto ne gode dell'alleanza o anche dell'approvazione delle destre, "un eletto in cambio della non presentazione" della lista di FN credo avrebbe generato la fuoriuscita del 100% dei militanti, un suicidio politico per Fiore, insomma una cazzata immonda inventata adhoc.

    Cit."Pochi giorni fa una sezione di Roma è ufficialmente uscita costituendosi in “Comunità militante autonoma”"

    -Falso, non è uscito nessuno a Roma.
    In realtà la fuoriuscita del greco è una grave perdita in quanto abbiamo perso LUI Caratossidis, ma non ha provocato scissioni o spaccature di rilievo.
    In sintesi "l'osservatorio democratico" è una cava di cazzate.

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  3. questi articoli (per modo di dire ) di Saverio Ferrari dimostrano piuttosto la crisi dell'estrema sinistra che a Milan ooramai non raccoglie più di 300 persone ed è costretta a spiare dal buco dlla serratura... a volte (poche ) ferrari scrive qualcosa di vero o verosimiel ma la maggior parte delle volte inventa di sana pianta , per mettere zizzania. I Fascisti caro ferrari se ne fregano dei vostri problemi interni , tanto ormai non contate nulla.

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  4. FORZA NUOVA....e alternativa sociale ?

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  5. Vi prego fermate Saverio Ferrari!!!!
    Mai lette tante cavolate in una sola volta!

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  6. le persone che sono andate via da forza nuova,veneto compreso,sono oggettivamente pochissime.

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  7. Le persone che sono andate e venute da forza nuova, nel corso degli anni, sono tantissime

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  8. Forza Nuova è da quando il suo capo Robertino si è fatto dire impresentabile, e ha cercato di fare solo ed esclusivamente soldi.... distruggendo tutto quello che di fantastico aveva creato Massimino. Ormai FN è identica ad Alleanza Nazionale quello che posso dire ai giovani state attenti Roberto vi usa e neanche vi difende. Basta ipocrisia Fn è morta con il nostro amatissimo Massimo Morsello.

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  9. Dal Veneto,Triveneto e tutta Italia molti sono già usciti.Moltissimi usciranno ancora.
    Come è giusto e naturale

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  10. a FIORE non gliene frega una mazza dei militanti e di cio' che fanno...

    sveglia

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  11. l'unica cosa che si puo' rimproverare a Fiore è quella di non avere rimosso prima il coordinatore nazionale dal suo incarico.Troppa enfasi per pochi che vanno via quando alla convention nazionale di Roma erano presenti circa 700 militanti da tutta Italia.

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  12. a Roma 300 spaesati e addormentati a dormire sentendo le solite cazzate.Un flop pauroso.Diciamo le cose come stanno.

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  13. certo che caratossidis ha fatto un bel percorso contorto..da militante anticomunista a comunista forzanovista..

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  14. secondo me caratossidis c'è rimasto male per l'ennesimo flop elettorale veneto e l'insuccesso della sua candidatura contro zaia.ripensando alla sua campagna elettorale, rileggendo il programma, riscopro d'aver pensato che era una campagna troppo poco di destra.sentire un ex picchiatore di comunisti (me la ricordo padova ai tempi della guerra coi compagni delle sedi bruciate degli assalti e degli agguati) fare una campagna elettorale da simil comunista è stato molto strano.

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  15. ormai FN è una casa disabitata prossima al crollo...

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  16. non smetterò mai di ringraziare ferrari per le esilaranti cazzate che scrive in giro, senza di lui sarebbe tutto più noioso.

    a giudicare da alcuni commenti altrettanto esilaranti, mi sa che poi sotto anonimato commenta se stesso!

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  17. dal minuto 2.15 in poi sentite il VECCHIO CARATOSSIDIS cosa ne dice dei compagni che ora AMA

    http://www.youtube.com/watch?v=E5rjycM41YQ

    NON SCORDO

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  18. i compagni che ama?
    Almeno lui si è messo sempre in discussione,sempre in prima fila. La sua è stata sempre buona fede a differenza dei 4 vigliacchi paladini del nulla che non sanno nemmeno come sono fatti i compagni.
    Tutti questi sciacalli non si sono mai fatti un processo,mai fatto mezzo scontro.Meglio certi nemici leali che i falsi amici del cazzo buoni solo a piangere in commissariato.
    Acab

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  19. Caro Saverio, invece di scrivere su Almirante eccetera: rifletti e scrivi su quanto segue.

    Il comunismo non è solo vecchiume: è defunto.

    Perché fu un colossale inganno.

    La comunanza dei beni?

    Nelle chiacchiere: sì. Nella realtà: l’esatto contrario.

    Un potere barbarico e le ricchezze ai pochi burocrati di uno Stato oligarchico e feroce.

    La miseria e la povertà, le torture e la morte ai popoli soggiogati: gulag, decapitazioni e foibe.

    Russia: venti milioni.

    Cina: sessantacinque milioni.

    Vietnam: un milione.

    Corea del Nord: due milioni.

    Cambogia: due milioni.

    Europa dell’est: un milione.

    America latina: centocinquantamila.

    Africa: un milione e settecentomila.

    Afghanistan: un milione e cinquecentomila.

    Fucilazioni e massacro di operai e contadini insorti fra il 1918 e il 1922.

    Deportazione con eliminazione dei cosacchi del Don nel 1920.

    Carestia del 1921 e 1923 che provoca la morte a 5 milioni.

    Assassinio dopo torture nei campi di concentramento fra il 1918 e il 1930.

    Deportazione di 2 milioni di kulaki (o presunti tali) nel 1930 e1932.

    Sterminio di 6 milioni di ucraini nel 1932 e 1933 per carestia indotta e non soccorsa (Holodomor).

    Eliminazione di 690 mila durante la grandi purghe del 1937 e 1938.

    Deportazione di polacchi e ucraini, baltici e moldavi, bessarabi e tedeschi, tartari, ceceni e ingusci negli anni fra il 1939 e il 1945.

    95 milioni di vittime innocenti (torturate, massacrate e assassinate con la crudeltà più inaudita).

    Il comunismo poggia sopra una montagna di ossa umane.

    La miserabile fine dimostra che tutto è ormai rivelato e rimangono solo pochi imbecilli oppiati.

    SE VUOI SAPERE CHI ERA ALMIRANTE (a parte la brillante inimitabile grandezza oratoria): giovane volontario che a Salò affronta la morte per fedeltà a una grande idea: non consegnare mai l’Italia al capitalismo plutocratico americano e al CAPITALISMO OLIGARGHICO BOLSCEVICO ancora più feroce nel e per il suo bruto materialismo.

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