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L'attentato di Gemonio e la cantonata di Bossi

Aveva cianciato, con i suoi soliti toni da ganassa, di responsabilità della palude romana, di chi rifiutava il voto. Ora scopre con amarezza che il santuario leghista è stato profanato, con ogni probabilità, dal "fuoco amico" o comunque da appartenenti alla grande famiglia e alla comunità padanista. E non può neanche prendersela con il Viminale, retto dal suo braccio destro. Capodanno imbarazzante per Umberto Bossi



IL CASO

Bossi: "I sospettati di Gemonio
sono figli di militanti leghisti"

Il leader del Carroccio rivela che gli uomini accusati dell'attentato contro la sede della Lega Nord
vengono da famiglie "padane". Poi aggiunge: "Mia moglie pensa che abbiano voluto chiudere il caso

Gli uomini sospettati di essere i responsabili dell'attentato contro la sede leghista di Gemonio sono figli di militanti padani. Lo ha rivelato Umberto Bossi, parlando con i giornalisti a Ponte di Legno. Il leader leghista si è mostrato scettico sul fermo e la denuncia.

La sede della Lega a Gemonio

"Mia moglie pensa che abbiano voluto chiudere subito il caso", ha spiegato. "Gli uomini coinvolti - ha aggiunto - "vengono da famiglie leghiste: i miei figli li conoscono". "La cosa non era tanto grave - ha concluso - quanto il messaggio inaccettabile". Il senatùr mostra quindi molte perplessità sul fatto che le persone fermate e denunciate siano effettivamente gli autori dell'attacco alla sede del Carroccio a Gemonio.

Gli elementi a carico dei due sono i materiali ritrovati nelle loro abitazioni. Materiali adatti a fabbricare esplosivi, armi da taglio e una pistola elettrica. E' comunque ancora da chiarire se siano effettivamente loro gli esecutori materiali dell'attentato e se vi siano altre persone coinvolte.Elementi utili potrebbero emergere dalle analisi delle impronte digitali sui resti dei petardi artigianali, dai filmati delle telecamere di videosorveglianza in paese e dalle analisi del materiale esplosivo sequestrato durante la notte.
 
(01 gennaio 2011)

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