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Le coordinate dei "padovani": fuori dall'estrema destra, per una prospettiva rivoluzionaria anticapitalista

Il manifesto di Padova, presentato ieri da Paolo Caratossidis, Anna Lami e gli altri militanti fuoriusciti da Forza nuova, in gran parte veneti, annuncia la formazione di un coordinamento informale, il rifiuto di dar vita a un nuovo microgruppo settario, l'impegno a spostare i luoghi e le pratiche della militanza sul terreno delle lotte sociali.  Tra gli intervenuti anche il romagnolo Claudio Marconi, presidente del circolo Clemente Graziani, una delle strutture impegnate nel percorso di costruzione del Fronte di liberazione nazionale. La montagna ha partorito il topolino? No, è semplicemente la presa d'atto di una realtà che vede una spaventosa forbice tra il dilagare delle ragioni della rivolta sociale, la crisi terribile del regime e l'assoluta inadeguatezza delle soggettività antagoniste. Questo comunque il testo integrale.


 NUOVA ERA
LA CRISI E LE PRIME MANIFESTAZIONI DI RABBIA POPOLARE.
Mentre procede la crisi del capitalismo, una crisi strutturale e tutt'altro che in procinto di risolversi, iniziano a vedersi anche i primi segni di ribellione popolare. La virulenza della crisi economica sta inducendo i governi europei d’ogni colore ad aumentare l’intensità degli attacchi contro i lavoratori e le masse popolari. Spinti dalla necessità di reperire ad ogni costo ingenti risorse economiche per far fronte agli effetti della crisi e per pagare i conti di banche e imprese, i governanti europei non si fanno scrupolo di mettere mano ai bilanci della previdenza e dell’istruzione pubblica, nel contempo puntando ad abbattere i diritti lavorativi per favorire sempre di più il padronato internazionale.
Ma ci sono incoraggianti segnali provenienti dai settori popolari, sia pure ancora in maniera non omogenea nei diversi Paesi europei, che iniziano a contrastare con la lotta questa offensiva antisociale. In alcuni casi questi segnali di isofferenza popolare sono stati particolarmente acuti, come in Grecia, come gli studenti a Londra, come negli scioperi generali in Francia contro la riforma delle pensioni.
Anche in Italia finalmente inizia a vedersi qualche confortante segnale di ripresa del conflitto sociale. Pensiamo al movimento degli studenti e dei precari del settore istruzione culminato con la giornata del 14 dicembre, pensiamo alla lotta dei metalmecannici contro l'offensiva di Marchionne (supportata da governo e Confindustria) che ha avuto un momento particolarmente significativo con l'imponente manifestazione della FIOM il 16 ottobre, pensiamo alla battaglia dei pastori sardi, e alle resistenze popolari delle comunità locali da Terzigno a l'Aquila. E' assai probabile che, con il procedere della crisi, i fronti di malcontento siano destinati a moltiplicarsi.
Certo, questo non significa che un cambiamento rivoluzionario sia dietro l'angolo. Tutt'altro: probabilmente per molto tempo ancora le varie proteste resteranno scollegate e spesso estemporanee, si alterneranno esplosioni di rabbia a periodi di rassegnazione e riflusso, non sarà chiaro ai più l'obbiettivo politico da perseguire. E tutto ciò è inevitabile in assenza di un soggetto politico all'altezza dei tempi. Ma noi crediamo che per creare il soggetto politico in grado di rappresentare i ceti popolari, di unificare i vari fronti di lotta e porre chiarmente l'obbiettivo del superamento del sistema capitalistico non si possa che partire da quei settori sociali sopraelencati che già oggi iniziano a dare i primi segnali di insofferenza e, in certi casi, di ribellione. In quegli ambiti ci dobbiamo radicare, con quelle persone dobbiamo costruire l'unità di popolo per un processo di liberazione nazionale e sociale.

PER UNA PROSPETTIVA RIVOLUZIONARIA ANTICAPITALISTA.
Tutte le ingiustizie e i problemi che da anni combattiamo hanno la matrice originiaria nell'attuale sistema economico e di potere: il capitalismo. Un sistema finalizzato alla continua tendenza all'accumulazione di capitale, che, sull'altare del profitto e delle "logiche di mercato" ha sacrificato popoli, culture, equilibrio naturale e l'essenza stessa dell'Uomo. Conseguentemente, per noi, l'unica "area" a cui possiamo appartenere è quella che si oppone all'attuale stato di cose, l'"area" anticapitalista. In quell'"area" dobbiamo saper portare anche le idealità del nostro socialismo identitario. Dobbiamo saper forgiare una nuova sintesi, calata nella realtà e forgiata nel vivo del conflitto sociale, tra le istanze di appartenenza nazionale e di autodeterminazione dei popoli con un socialismo fondato sull'emancipazione dei lavoratori e di tutti gli oppressi da ogni forma di ingiustizia e sfruttamento.
La crisi economica attuale e le frizioni che genera e genererà a tutti i livelli (sociali, economiche, politiche e nei rapporti di forza internazionali) può rappresentare un'opportunità per le avanguardie politiche più dinamiche.

FUORI DALL'ESTREMA DESTRA. GUARDARE AVANTI.
Dopo anni di sterili avventure politiche, di velleitarismi nostalgici e di partitini inconcludenti è ora di collocare le idee a posto.
Dopo un percorso sofferto siamo stati costretti a fare i conti con la realtà: gli ambienti di estrema destra, nei quali tanti di noi hanno militato fin dai primissimi anni della loro adolescenza, non sono nè mai saranno portatori di un cambiamento emancipativo della società e del popolo. Ancorati a nostalgismi ormai fuori dal tempo, a visioni ideologiche regressive e oggettivamente reazionarie, privi di una qualunque strategia che non sia la testimonianza residuale o l'entrismo (più o meno mascherato) nelle forze di centrodestra, i partitini di estrema destra non saranno MAI soggetti rivoluzionari.
C'erano dei nodi da sciogliere e noi li stiamo sciogliendo, per evitare che giovani militanti in buona fede ripercorrano strade errate e fuorvianti che li portino all'isolamento politico e a combattere battaglie di retroguardia favorite dalla nefasta collocazione a destra.
E' tempo di chiudere definitivamente i conti con il passato e iniziare a lavorare per favorire l'emersione di un'alternativa rivoluzionaria concreta e calata nelle dinamiche attuali. Sia chiaro comunque che non siamo interessati a creare l'ennesimo microgruppo settario. A noi interessa collocarci nel vivo della realtà sociale. D'ora in poi ci troverete in prima fila nelle lotte nei luoghi di lavoro, nelle scuole e nelle università, nei quartieri popolari, nelle comunità locali in rivolta: quelli sono i nostri naturali ambiti di militanza. Daremo vita ad un coordinamento informale per tutti i militanti che si riconoscono nel nostro percorso. Per iniziare, ci doteremo nel prossimo futuro di strumenti (partendo da una rete .internet) che possano servire da laboratorio di idee, di analisi e di reale confronto politico teorico e pratico, affinchè la rabbia rivoluzionaria che ci accomuna possa essere guidata da riflessioni puntuali e sorretta da metodologie opportune e coordinate.

24 commenti:

  1. Uscire da Forza Nuova per parlare di conflitto di classe e di lotta al padrone da abbattere. Hanno svenduto il concetto di unità della Nazione per aderire a quello più vetusto di proletariato in rivolta. Lunga vita al compagno Caratossidis.

    Amico degli Amici

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  2. Per parlare di proletariato in rivolta non c'era bisogno di uscire da Forza Nuova. I "compagni" di Forza Nuova (quelli che si sono davvero vissuti i centri sociali e le rivolte di piazza e che sono e saranno ostili al fascismo ed ai destrismi in genere) sono rimasti. Comunque, non pare che vi sia nulla di nuovo nel progetto "Caratossidis", anzi. Sarà comunque il tempo a dar ragione o torto ai fuoriusciti.

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  3. infatti com'è successo a Treviso: quando i ragazzi sono andati fuori dalla gatorade a solidarizzare, gli operai si sono barricati dentro per paura di FN.
    Questo è il punto.
    Per parlare di qualsiasi cosa al di là delle solite 100persone bisogna uscire da Fn.dura lex sed lex

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  4. Certo! Passate tutti con il Partito Comunista dei Lavoratori di Marco Ferrando. Dall'estrema destra all'estrema sinistra,un bel modo per uscire dal ghetto. Complimenti allo stratega Caratossidis.

    Amico degli amici

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  5. Interessante se non si butta insieme all' "acqua sporca" anche il....bambino. Esiste di fatto la dottrina anticapitalista non marxista e non é "estrema destra" o "estrema sinistra". E' la corretta interpretazione di porsi al di fuori del partitismo e quindi della partitocrazia operando per Comunità di Popolo nella visione organica della collaborazione di competenze e categorie recuperando la Sovranità monetaria, politica, militare di Nazione EVADENDO dalla "colonia eurolandia" per arrivare all'Europa dei Popoli. Senza "nostalgismi" ma nemmeno perdendo l'"Identità".

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  6. Si,il tutto condito dall'aspirazione verso il mondo dei Balocchi.

    Amico degli amici.

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  7. Forza Nuova deve ringraziare Dio se finalmente queste persone,peraltro pochissime, sono andate via.

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  8. Canosci, credimi, non ho proprio capito quello che hai scritto, credo tu voglia sostituire la "cassetta degli attrezzi" che ci ha dotato Marx, certamente da riorientare, con quelle 4 frasi fatte che hai scritto, ma fammi il favore, il capitalismo è una cosa seria e per contrastarlo e abbatterlo occorre un altrettanto strumento teorico serio, no bei slogans.
    Buona notizia l'intenzione dei "padovani" di "uscire" dall'estrema destra e guardare avanti, ma una vera uscita non può prescindere da un'approdo nel vasto mare del Socialismo e Comunismo.

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  9. Faranno la fine dei soliti inconcludenti.

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  10. dato che forza nuova ormai esiste solo nei sogni di qualche psicotico la vedo dura poter fare peggio,anzi impossibile

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  11. Si ma di tutto quello che di buono poteva fare Caratossidis ha preferito diventare comunista. A questo punto è meglio un pò di cattolicesimo tradizionalista,che una vaneggiante proposta rivoluzionaria del proletariato che non avverrà mai.

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  12. ma cosa c'entra comunismo o altro..uno dice le sue idee e se vi piacciono le seguite..basta ragionare con destra ..comunisti etcetc..

    se si e' rotto le palle di fn ha fatto bene..nella vita si puo' anche cambiare.non e' il primo ne sara' l'ultimo...

    avanti PAOLO e auguri agli altri rimasti di FN

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  13. Forza Nuova ormai è diventata una setta e come tutte le sette a forza di potare i rami dell'albero va a finire che non rimane più neanche uno stuzzicadenti.
    ma gli 8 punti li avete letti? Roba da scompisciarsi dalle risa nel 2011.
    Caratossidis ha fatto una scelta coraggiosa, prima che fosse troppo tardi

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  14. che e' una setta lo avevo visto diversi anni fa...sono un ex simpatizzante in standby..ho avuto anche il modo di vedere anche il leader bob fiore che una volta come invasato parlava di Cristo che aiutava ForzaNuova o roba del genere all'apertura di una sede (di pochi metri quadrati)cui andai a vedere...parlava anzi URLAVA !! della vittoria del bene contro il male etcetc..cose che non avevo mai visto..altro che padre tam..


    simon lik

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  15. C'è poco da fare ironia sui richiami alla spiritualità cristiana da parte di Fiore e in genere di FN. Il loro punto di riferimento è Corneliu Zelea Codreanu e le Camicie Verdi della Guardia di Ferro della Romania(non padane).Chi ironizza su FN e su Fiore è un emerito ignorante, prima di scrivere e criticare dovrebbe trascorre un lungo periodo di tempo sui libri, in specie quelli dedicati alla Guardia di Ferro e al suo Capo Codreanu.Comunque esiste anche un comunismo non strettamente marxista;quello dell'antica Sparta,di Platone, di Tommaso Campanella e della sua Città del sole;è esistito il socialismo della RSI, con la sua socializzazione delle aziende e ultimo, ma non per importanza, esiste la elaborazione politica di Freda, il quale auspicava nel suo celeberrimo pamphlet, non solo un fronte unico di tutti gli antagonisti, ma anche la formulazione di un comunismo aristocratico da realizzarsi in un futuro stato dell'Ordine Nuovo, in una ottica non solo antiborghese che già era presente nell'estrema destra, ma anche anticapitalista.Concludo rammentando che esiste in Sicilia una microrealtà che si chiama Avanguardia di Leonardo Fonte, che da sempre si caratterizza per il suo forte antagonismo politico e anticapitalismo.Documentarsi,leggere,approfondire prima di scrivere no vero? T.V.

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  16. Concordo con T.V. sulla difesa che fa, a beneficio di chi ignora, di Fiore e di FN. Altro punto di riferimento è senz'altro costituito dall'esperienza della Falange di José Antonio Primo de Rivera. Nella recente manifestazione romana di FN, Marzio Gozzoli ha opportunamente ricordato, parafrasando José Antonio, che FN fa politica in linea con quella "mistica dell'irrinunciabile" che pare sia stata accantonata, quando mai seguita, da alcuni patavini. Inoltre, nessuno ha mai ritenuto in FN, in linea con i riferimenti a cui si accenna, che la lotta anticapitalista non sia fondamentale; il problema è che una lotta simile sarebbe nulla senza una dottrina che le conferisca la necessaria forma. Verso questo nulla, fatto di agitazione inconvulsa, si avvia, a mio modesto avviso, l'operazione Caratossidis.

    Un forzanovista

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  17. @ Flavio Viriato; in un commento su un post non credo si possa occupare spazio per trattati di filosofia (tantomeno quella marxista che é oltre che monumentale pure molto logorroica e comunque morta miseramente sui propri fallimenti realizzativi). Se va a diversi siti a noi collegati (tra cui segnalo giovinezza.eu che é un laboratorio di tecnica sociale e politica aperta agli interventi a 360° senza pregiudiziali) forse potrà leggere argomenti più completi e compiuti per comprendere ciò che intendiamo al di là dei soliti luoghi comuni di cui, mi pare, anche lei intenderebbe avvalersi per minimizzarci anziché comprenderci.
    Saluti

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  18. si vabbe'..pregate pure chierichetti il mondo va avanti intanto


    miki

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  19. Arnaldo Mussolini, Niccolò Giani, José Antonio, Codreanu, Degrelle, Morsello... mi pare che i chierichetti siano in ottima compagnia...

    Un forzanovista

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  20. ma è lo stesso Caratossidis che si faceva riprendere da anno zero orgoglioso alla messa tridentina?
    quello che inneggiava a lepanto contro i musulmani ai tempi di adel smith?
    curioso...

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  21. QUESTO QUI' E' IL GRECO

    http://www.youtube.com/watch?v=r6MC-EWEGZ8

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  22. Paolo Caratossidis - Governatore per un'ora

    video youtube

    http://www.youtube.com/watch?v=tTKqvhcsT9w

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  23. Sinceramente pensavo che caratossidis si sarebbe legato al fenomeno degli Autonomi Nazionalisti che, con l'iniziativa di StopCapitalismo (erroneamente definita da alcuni come imitazione dell'antagonismo di sx), stanno cercando di portare avanti, in un'ottica in linea con quanto stanno facendo in Germania ma non solo, un nuovo tipo di anticapitalismo, strettamente legato alla questione del mondialismo e quindi coerente con la visione nazionalista.
    Anticapitalisti e Antimondialisti. Ma non come Avanguardia, che flirtava con gli arabi e l'Islam. Poi però parla di Fiom, che con l'anticapitalismo degli AN c'entra ben poco, e, nonostante la dichiarazione di non voler creare un altro microgruppo, mi sa che darà vita alla solita inconcludente base militante locale.
    Un'altra occasione sprecata.

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