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Il Barone nero promette: controllerò io le liste elettorali. Mai più puttane e "nipoti"

Il Governo Berlusconi è riuscito, contro ogni previsione, ad ottenere la fiducia sia alla Camera che al Senato, nonostante la scissione e le trame degli infami traditori finiani. Mentre la maggioranza di centro-destra si stava allargando ai cosiddetti "responsabili" e, con il benestare vaticano, anche all'UDC di Casini, per poter governare, concludere la legislatura e realizzare, finalmente, le riforme promesse agli Italiani in campagna elettorale, ecco scoppiare l'ennesima bomba ad orologeria delle "toghe rosse" milanesi.
In pratica, senza alcuna prova materiale ma, spiando "sotto le lenzuola" e, come loro consuetudine, basandosi esclusivamente su intercettazioni e battute telefoniche e sulle deposizioni di alcune "puttanelle pentite”  in cerca di visibilità,  i compagni di “Magistratura Democratica” contestano al Presidente del Consiglio alcune vicende personali ed intime: le sue feste, le sue amicizie e le sue frequentazioni femminili. Non siamo ipocriti e nemmeno moralisti, non condividiamo affatto certi stili di vita esagerati e decisamente sopra le righe ma è del tutto evidente che si tratta di scelte personali, sicuramente discutibili quanto assolutamente libere e probabilmente legittime.
Anzi, semmai, le indagini sembrano dimostrare quanto Berlusconi sia paradossalmente una "vittima": circondato da una corte di adulatori incompetenti (sicuramente in materia di sicurezza e riservatezza), tampinato da una cerchia di parassiti ed approfittatori, ed assalito da centinaia di giovani  e spregiudicate "zoccole", disposte a tutte per guadagnare e fare carriera, magari nel mondo dello spettacolo e della televisione, spesso con il vomitevole sostegno di genitori e fidanzati-magnacci.
Berlusconi con tutti i suoi difetti, rimane, sempre e comunque, meglio di questa sinistra comunista e giacobina, ed ha, non solo il diritto, ma il preciso dovere di governare e di portare avanti il programma elettorale sottoscritto dagli Italiani. Ma il centro-destra deve pensare alla successione e scegliere un nuovo candidato per le prossime elezioni politiche che, per me lombardo, potrebbe benissimo essere il ministro Giulio Tremonti, il presidente Roberto Formigoni ma anche il leghista Roberto Maroni. Infine, il PDL deve rinnovarsi, fare chiarezza e pulizia e, soprattutto, in vista dei prossimi appuntamenti elettorali e congressuali, applicare veramente i principi di partecipazione, trasparenza e meritocrazia.
Altri episodi, scandalosi e tragicomici, come quello, oramai noto, di  Nicole Minetti, alla quale, senza alcun merito politico, è stato regalato un seggio in consiglio regionale, non saranno più tollerati dai militanti, dagli iscritti e dagli elettori del Popolo della Libertà.  Io personalmente vigilerò sulla composizione delle prossime liste elettorali del PDL a Milano ma anche sulle future nomine e consulenze politiche, denunciando qualsiasi caso di evidente nepotismo e raccomandazione, senza fare sconti a nessuno. “Basta puttanate e sputtanamenti”, servono dirigenti capaci e meritevoli, credibili e volenterosi. Nel PDL vi sono tantissime energie sane che vanno valorizzate, è il momento di farlo, altrimenti andranno definitivamente disperse.
Ricapitolando, questo è il mio pensiero: "Fini è una merda, la sinistra continua a farci schifo ma Berlusconi ed il PDL devono darsi una bella regolata!"

Roberto Jonghi Lavarini

2 commenti:

  1. oh Signore....adesso siamo proprio a posto!!

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  2. Bhe, almeno io ci provo, propongo e faccio qualcosa di concreto, tu "anonimo", invece, cosa fai? Dammi una mano, fai una proposta...

    :-)

    Roberto Jonghi Lavarini

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