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Croppi, la bufala di Lama e il movimento del '77

Riprendiamo a pubblicare i materiali sulla figura di Umberto Croppi ,  il compianto assessore alla cultura della prima giunta Alemanno, come leader della fascisteria romana negli anni di piombo e in particolare di quella frangia che dall'esperienza dei campi Hobbit metterà capo al progetto della "Nuova destra". Il testo è tratto da Fascisteria 2 (Sperling & Kupfer, 2008). Qui puoi leggere la seconda parte.
In Cla è forte il tributo politico a Freda: l’appello ossessivo all’unità rivoluzionaria, al fronte unico antisistema attraverserà tutta l’esperienza di Costruiamo l’azione. Anche se i tempi sono mutati (ora per la sinistra radicale il nemico principale è il Pci) non esistono le condizioni neanche per un’alleanza tattica. Perché una “puttanata fantasiosa” come la partecipazione di neofascisti ribelli alla cacciata di Lama dall’Università (occupata proprio a partire da un raid fascista che aveva mandato un compagno in rianimazione per una pistolettata alla testa) prenda piede, non basta la geniale intuizione dei leader romani di Fuan e Fronte della gioventù, Biagio Cacciola e Umberto Croppi, gli autori del falso, ma occorre l’esigenza politica del Pci di avvalorare la tesi che “quello strano movimento di strani studenti” non esprima una critica radicale e da sinistra del sistema da parte di un soggetto sociale emergente ma sia una versione riveduta e corretta del movimentismo sovversivo della piccola borghesia italiana, diciannovista e prefascista. E quindi perfettamente compatibile con la partecipazione di quadri neofascisti. In quella fortunata cialtroneria c’è però in nuce già un intero nuovo mondo. Perché dall’adesione al sogno movimentista maturerà l’esperienza dei campi Hobbit, una rottura radicale dell’ambiente sul piano umano prima che politico. Riciclando un fortunato aforisma sessantottino, la fantasy al potere. Del ’77 vissuto a destra in genere si sa poco. Certo, dopo la sparatoria che dà il là al movimento romano,  anche tra i “fascisti” si diffonde lo spirito dei tempi, in cui desideri e creatività fanno da contraltare a una militanza politica vissuta sempre più come frustrante e impotente ritualità. Così, dopo il colpo di genio sulla “cacciata di Lama” si moltiplicano le radio libere (arriveranno a essere 60), nascono cantautori e gruppi musicali che svariano dal folk e rock, fioriscono molte riviste. E’ una di queste, la satirica “Voce della fogna”, promossa dal fiorentino Marco Tarchi – che vince le votazioni per la leadership del Fronte della Gioventù ma Almirante gli preferisce il più affidabile Gianfranco Fini – a dar vita al primo festival musicale e culturale della giovane destra, che ha luogo a giugno a Montesarchio, provincia di Benevento. L’organizzatore è un operatore culturale sannita, fedelissimo di Rauti, che proprio in quei mesi, partendo dalla crisi del rapporto tra i giovani e il Pci “di lotta e di governo” comincia a parlare di sfondamento a sinistra.
Ancora una volta, nel segno dell’autoironia, dopo aver scelto come logo della testata quel “topo nero” evocato in tanti truculenti slogan dell’ultrasinistra, il Campo è dedicato agli Hobbit, i mezzi uomini della saga fantasy di J. R. R. Tolkien, oggi portata al successo universale da una fortunatissima trilogia cinematografica, dopo decine di milioni di libri venduti.
A lanciare lo scrittore britannico negli ambienti giovanili sono due intellettuali poco allineati, Gianfranco de Turris e Franco Cardini, ma è  la recensione del “Signore degli anelli” apparsa su “La Voce della Fogna” e firmata da Tarchi – spiega proprio Croppi – a funzionare da collante per quelle centinaia di militanti che avevano scoperto la vitalità e la portata innovativa di Tolkien, “un narratore puro che nulla aveva a che vedere con i testi sacri del fascismo, che non scriveva saggi politici, che non proponeva riletture storiografiche”.
I segni del tempo sono ancora forti: tra la bocciatura di Fini e Almirante e l’assedio imposto dalle forze dell’ordine, 7-800 giovani trascorrono tre giorni torridi in un campo sportivo tra concerti, giochi goliardici e momenti che sfiorano le forme un po’ demenziali di autocoscienza immortalate dal primo Moretti. Nel richiamo alla mitologia tolkeniana s’affastellano istanze politiche culturali ed esistenziali assai variegate: dalla voglia di ricomporre la rottura generazionale, o quanto meno rientrare in sintonia con le tendenze prevalenti (che coniugano ancora impegno e piacere) all’attenzione a nuove tematiche che offrono più ricche chiavi di interpretazione del mondo (dall’ecologia all’etologia, dal femminismo ai nuovi linguaggi della comunicazione). (1-continua)

5 commenti:

  1. La bufala è la partecipazione di Croppi, Cacciola e camerati, ma ti posso assicurare che l'area che ruotava attorno a CLA era presente, come era presente in tutte le manifestazioni di quegli anni.

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  2. Ti posso assicurare che l'area che ruotava attorno a Cla non esisteva ancora. E' una delle tante cose non vere che ha detto Calore. Il giorno dell'assalto a Lama Calore e C. avevano ben altro a cui pensare essendo fuggiaschi per la recentissima cattura di Concutelli...

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  3. Non la chiamare area, simpatizzanti,bene,ti posso assicurare che i più giovani c'erano eccome, non pensare che tutto quello che ti riportano e scrivi sia la verità vera.

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  4. chi era dentro l'università il 17 febbraio 1977 non era riconosciuto o riconoscibile come fascista
    e non è una cosa che mi hanno riportato ma so per conoscenza diretta

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  5. Su questo hai perfettamente ragione(poi nessuno di loro si diceva fascista),anche se chi ci è andato è andato con dei compagni.

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