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Paolo, non ti piacerà ma ho il magone

di Adriano Tilgher
Oggi sono triste. So che queste cose non Ti fanno piacere, ma non riesco a vincere la tristezza. Un pezzo della nostra storia si chiude con Te,con la Tua persona, con la Tua figura.
In questi ultimi anni, hai saputo costruire un riferimento culturale e politico per tanti e soprattutto hai saputo mostrare il Tuo vero volto: schiena dritta, sguardo sicuro e scanzonato, atteggiamento un po’ guascone ed un po’ strafottente per dire al mondo intero “nonostante tutto sono ancora qua”.
Nella vita non ci siamo mai amati, stimati forse, rispettati sicuramente. Eppure ho il magone, come se un pezzo della mia carne si fosse staccata, come se finisse qualcosa di cui non ci siamo mai resi conto: quel cordone ombelicale invisibile che ci lega a prescindere da tutto. E’ lo stesso cordone che negli anni bui della persecuzione e della repressione ci ha fatto trovare fianco a fianco, negli scontri di piazza per riaffermare il nostro diritto ad essere presenti, nelle carceri per rivendicare la nostra volontà di uomini liberi, nei tribunali per ritrovare il perduto senso della Giustizia.
Anche se il più delle volte da posizioni differenti, ci siamo sempre ritrovati quando la situazione lo richiedeva, quando l’interesse delle nostre idee lo imponeva.
Sei un GRANDE Paolo, per la dignità con cui hai saputo affrontare le avversità, per l’esempio di coerenza e continuità che, in modo particolare in questi ultimi anni, ci hai dato. Per questo sei sempre stato amato dai giovani e lo sarai ancora di più negli anni a venire.
Di te mi piace ricordare una pagina gioiosa, quando neoeletto consigliere comunale a Roma celebrasti il mio matrimonio: il tutto iniziò, alla vista della fascia tricolore che Ti cingeva, con l’esclamazione di Walter “A Paolo me pari un uovo di Pasqua” e finì con una furibonda battaglia con le bucce del cocomero cui prendemmo parte tutti quanti.
Tu hai saputo essere serio ed ironico, professionale e scherzoso, provocatorio ed al contempo accattivante, hai saputo lasciare un segno indelebile nel cuore e, permettimi, nello spirito di molti. Domani sarò al rito che vogliono attribuirti, questa sera però cercherò di starti vicino a modo nostro bevendo un bicchiere di buon vino come ai bei tempi quando, nascosti in stanze fumose, studiavamo come si poteva rendere migliore il mondo.
Che dire! Se avessi fatto parte di coloro che si sono venduti oggi tutti direbbero che il mondo ha avuto una grande perdita, ma siccome non hai mai piegato il capo noi soli possiamo dire che tutti insieme, i caduti per le idee e coloro che non si sono arresi, continueremo a marciare per donare al mondo civiltà e speranza.
In alto i cuori.

3 commenti:

  1. Scusate la polemica, non sarebbe la situazione nè l'articolo adatto ma...Tilgher, ne "LA DESTRA" di Storace, alleata e parte integrante del PDL, non si è mai piegato?
    Il Professore saprebbe dove mandarti, caro Adriano!

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  2. Sono diversi anni che cerca una sistemazione in qualche " angiporto parlamentare". Povero uomo.
    Che tristezza.
    Circolo Culturale Clemente Graziani

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  3. comunque il pezzo di adriano ha esaltato giustamente la figura del Professore

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