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Gli anniversari, segni dei tempi

In questi giorni di vacanza in campagna sto poco e male su Internet (il digital divide pesa e navigare in modalità Edge è un autentico sfrantecamento). Così, impegnato a seguire l'Odissea del Greco, in viaggio verso lidi tutt'ora ignoti, mi sono un po' distratto, lasciandomi sfuggire tre anniversari tre, tutti degni di qualche rilievo. Rimedio sinteticamente qui e ora.

21 dicembre. Solstizio d'Inverno/Natale del Sol Invictis. Massima festa religiosa della Tradizione italica, ha un forte valore simbolico per tutta la componente tradizionalista e pagana. Ho appreso soltanto oggi che la data è in realtà mobile, oscillando nella notte tra il 21 e il 22 (e in effetti quest'anno era già da poco il 22 quando è scoccata l'ora esatta) ma nell'uso comune il riferimento è al 21 dicembre. Tanto che è stata scelta come data per la fondazione dei due maggiori sodalizi tradizionalisti romani: il Movimento politico Ordine nuovo di Clemente Graziani, alla fine degli anni 60; il Fronte nazionale di F.Giorgio Freda all'inizio degli anni 90. Sono bastati tre anni perché finissero entrambi sotto lo schiacciasassi giudiziario. Erano controtempo: frutti decisamente prematuri e indigesti.
Oggi l'intellettuale ingaggiato per eccellenza, Roberto "Gomorra" Saviano rivendica senza infingimenti che le sue lettura preferite sono i maestri della Rivoluzione conservatrice. Ammettiamolo: la sua amicizia con il "fascista" Taricone era autentica, quindi ...  Quanto alle proposte programmatiche del Fronte di Freda, sono tutte iscritte nella pratica di governo e di amministrazione della Lega (e più di un militante ha trovo naturale alloggio nei ranghi dell'organizzazione identitaria).
22 dicembre. Dieci anni fa, a mezzogiorno, Andrea Insabato, il fascista più mite e buono tra i tanti che ne ho conosciuto, si fa scoppiare tra i piedi un petardone mentre lo sta collocando sulla porta del "Manifesto". Un gesto apparentemente dissennato: perché a scatenare il gesto rabbioso era la strage di bambini palestinesi nella seconda Intifada e il quotidiano comunista, con il compianto Stefano Chiarini, era l'unica testata giornalistica dichiaratamente antisionista. Ma con una sua interna razionalità: il Manifesto era il quotidiano meno "blindato"...
Oggi la questione palestinese è ancora tutta aperta. Alla guerra frontale è subentrato lo stillicidio dello stato d'assedio. Ma la pace è ancora lontana.
23 dicembre. In tarda serata, nel 1984, ancora una volta, come nell'agosto di dieci anni prima, esplode una bomba su un treno che attraversa la lunga galleria della val di Sambro, alle porte di Bologna. Una delle poche stragi giunta a sentenza, sia pure perdendo un pezzo (lo spezzone napoletano costituito dal camorrista Misso e dal deputato missino Abbatangelo, assolti nel corso del procedimento): strage mafiosa, diversivo a pochi mesi dalle torrenziali e micidiali confessioni di don Masino Buscetta. In queste settimane si discute molto di un'altra trattativa Stato-mafia, quella ingaggiata in margine alla ancor più spaventosa campagna stragista del 1992-93, che ha segnato sicuramente una svolta strategica di Cosa nostra, dal terrorismo all'immersione.

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