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Nasce a Milano una lista civica islamica

di Antonio Torre
E' nato in viale Jenner, si chiamerà "Milano Nuova" e correrà per le amministrative del capoluogo lombardo. Si tratta di una lista "laica e aperta anche agli italiani" ma è stata promossa dal leader del centro islamico al centro delle polemiche, quello di viale Jenner, appunto. L'annuncio è arrivato dal promotore, Abdel Hamid Shaari, che da anni è a capo del centro culturale islamico.

"La religione non c'entra nulla", spiega Shaari nell'articolo di "Cronaca qui". Ma ci sono molti, a destra a sinistra, che non riescono a credere al responsabile di viale Jenner, soprattutto dopo tutti i problemi che quel centro ha creato alla città. Sono storia recente le prediche estremiste e i "tentativi" per convincere giovani aspiranti martiri, e poi le preghiere del venerdì sui marciapiedi.
Sul programma non ci si sbilancia. Si sapeva comunque da tempo che il libico aveva in programma di creare una lista civica pro stranieri. Ma, alla notizia che quell'idea potrebbe davvero diventare realtà, tutto il centrodestra ha dato il via alle sue critiche, arrivate però anche dal centrosinistra e dal comitato di viale Jenner. Che ha diffuso un comunicato in cui si legge: "La scelta di organizzare una lista civica non contribuirà a trovare una soluzione alla questione Jenner, anzi concorrerà ad esasperare ancora di più i toni perché da oggi il responsabile del centro islamico assume un ruolo prettamente politico".
Soltanto il candidato sindaco per il centrosinistra Giuliano Pisapia appoggia l'iniziativa, dicendo che quella lista sarebbe "utile alla costruzione di una Milano più accogliente e più democratica, sicuramente meno discriminatoria". Roberto Caputo (Pd) mette invece l'accendo sul pericolo di mettere in campo "una lista che abbia connotazioni unicamente religiose. Questo non serve all'integrazione, anzi a crea steccati profondi e risulterebbe quindi controproducente".

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