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Gli eletti del Pdl condannano il pestaggio di Antolini

Dell'aggressione ai danni di Nicola Antolini, scrittore di sinistra colpevole di dialogare con Casapound, si è parlato poco sui giornali. Giusto in Umbria e a Modena, la sua città.  Il Giornale se l'è cavata con una breve in cultura . Così assordante è stata la mancanza di reazioni politiche. Fanno eccezione i due esponenti del Pdl perugino.

Un episodio inaudito di violenza politica che deve essere condannato con assoluta determinazione anche dalle istituzioni. Sabato pomeriggio,un gruppo di persone, con il volto coperto,  sarebbe entrato in un locale comunale  in cui  era in programma la presentazione di un libro sull'associazione culturale "casa pound", aggredendo l'autore (modenese e non riconducibile tra l'altro ad ambienti vicini alla destra). Perugia è una città civile e libera che deve ribellarsi a questi episodi di violenza che appartengono ad altri tempi e non certo alla cultura di questa città. Chiedo  anche al  Sindaco di Perugia di  prendere una chiara posizione di condanna, a nome della città tutta,  di questo grave episodio di violenza, in un periodo in cui in italia le cronache purtroppo tornano a raccontare fatti del genere (vedasi anche  la recente  aggressione al direttore di Libero Belpietro).
         Emanuele Prisco (Consigliere comunale del Pdl)

Quanto accaduto nel pomeriggio di Sabato a Perugia, con lo scrittore Nicola Antolini aggredito in una sala comunale da un gruppo di persone a viso coperto durante la presentazione al pubblico del suo libro di ricerca storica - organizzata dall’associazione “Casa Pound” - non deve passare sotto silenzio e deve essere tutt’altro che sottovalutato. Grazie a nuovi “cattivi maestri” e a quanti demagogicamente instillano gocce di odio e di violenza nella società civile, ci troviamo – ancora nel 2010! - a dover  commentare episodi gravissimi, che fanno tornare alla mente quanto accadeva 30 o 40 anni fa, quando la violenza era l’arma preferita di chi non aveva argomentazioni per convincere della bontà delle proprie idee. Dai tanti segnali che giungono ogni giorno – culminati con il vero e proprio attentato al direttore di “Libero” – sembra che qualcuno tenti di far rivivere al nostro Paese il clima degli anni ‘70, ricercando una contrapposizione che travalichi la polemica politica e cada invece nella violenza. In questo senso l’episodio di Sabato, preordinato e vigliacco, non è assolutamente da sottovalutare: bisogna anzi fare di tutto per individuare i responsabili e bloccare sul nascere i violenti antidemocratici. Le Istituzioni regionali, nessuna esclusa, devono stigmatizzare l’accaduto e denunciare ad alta voce questo clima, per cui anche il promuovere semplicemente incontri di cultura “alternativa” diviene per qualcuno una “provocazione” con ciò che ne consegue. In circostanze similari, magari coinvolgenti altre parti dello schieramento politico, ci sarebbe stata una levata di scudi di istituzioni e partiti. Non pretendiamo che movimenti di estrema sinistra condannino l’accaduto, ma lo esigiamo dalla Regione e dalla Provincia. Non bastano poche e generiche parole di circostanza, come quelle del Sindaco di Perugia: bisogna isolare da subito i violenti e tornare a “combattere” solo con la forze delle idee.
Andrea Lignani Marchesani Vice Presidente del consiglio regionale

1 commento:

  1. per completezza dell'informazione aggiungo anche la presa di posizione del PD di Perugia: un comunicato di condanna ripreso anche dai giornali di Perugia. Su indymedia invece ho trovato questa "discussione" che parte dal post iniziale di Ugo di solidarietà a Nicola e per il momento si conclude con qualcuno che ha messo su il mio articolo di solidarietà a Nicola apparso anche qui su Fascinazione (e non sono stato io!!!)

    http://toscana.indymedia.org/article/10188?&condense_comments=false#comment7519

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