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La California degli antisemiti

Nei giorni scorsi la stampa ha dedicato  spazio alla vicenda di Omar Casspi, la stella del basket israeliano che gioca nei Sacramento kings e che ha visto per la seconda volta sfregiare con una svastica il murale a lui dedicato. Dopo aver ricostruito la storia dei due fratelli di Sacramento, apparentemente tranquilli, che una decina di anni fa si resero protagonisti di una campagna di delitti dell'odio (con bersagli ebrei, gay e abortisti) "veloce e furiosa", oggi vi racconto il raid solitario di un nazi-nerd


Un mese dopo i raid dei fratelli Matthews la California è nuovamente scossa dalla violenza antisemita. Un 40enne “con la faccia da scemo”, vestito con pantaloni militari verdi irrompe nell’asilo ebraico di un sobborgo di Los Angeles, spara 74 colpi con una mitraglietta Uzi (israeliana) e ferisce la telefonista, un’insegnante e tre bambini (uno è gravissimo: operato per sei ore perde un terzo del sangue) e scappa. Per una circostanza fortunata la scuola è semideserta: i più grandi sono stati portati al Museo della Tolleranza, in città; per gli esclusi dalla gita sono organizzati giochi in giardino. Buford O’ Neal Furrow si allontana su un minivan comprato usato per l’occasione, dove lascia munizioni, esplosivo, giubbotto antiproiettile, pubblicazioni naziste e antisemite. 
Il giustiziere solitario rapina un automobilista e si dilegua con la sua vettura. Ammazza un postino filippino di passaggio, si ferma in un motel, poi, a bordo di un taxi percorre 500 chilometri per costituirsi allo FBI di Las Vegas. Il giustiziere spiega l'attacco: “Volevo dare la sveglia all’America perché fossero uccisi gli ebrei”. Buford Furrow vive in campagna nello stato di Washing ton, nel Nord Ovest povero e contadino ma la sua missione la compie nella ricca California[i], bersaglio privilegiato dell’odio antisemita per il peso della comunità ebraica nell’industria dello spettacolo. Le vittime lo descrivono come “un uomo cattivo” ma è il prototipo del tipo tranquillo. Famiglia middle class mai divorziata, niente traumi infantili da giustificazionismo socio-psicologico. Il padre è un sottufficiale di Marina in pensione, la madre un’impie gata. Abitano in un prefabbricato leggero, in una valle bellissima ai piedi delle Montagne Rocciose, su un terreno di proprietà, grande molti ettari, confinante con un negozio di armi all’ingrosso. 
Da quelle parti è ancora un po’ frontiera e Furrow, “un tipo silenzioso, un po’ solitario” impara presto a sparare. Dopo il liceo si arruo la nell’Esercito dove è destinato alla ma nutenzione degli automezzi mili tari. Così al ritorno trova lavoro come addetto alla riparazio ne di macchine agricole. Quando la ditta fallisce re sta disoccupato. Conosce Debbie Mathews[ii], la vedova di Bob, il fondatore della Fratellanza silenziosa: vivranno insieme meno di due anni, uniti da un matrimonio ariano, senza certificati[iii]. Lui si fa fotografare in divisa davanti ad Hayden Lake, dove presta per qualche tempo servizio di vigilanza. Butler, solitamente prudente, ne legittimerà lake lo scellerato raid: “C’è una guerra di sterminio contro la razza”. Un ex skin, impegnato come consulente del Centro Wiesenthal, Tom Leyden, testimonia: Furrow insegnava combattimento corpo a corpo nei festival della gioventù ariana. Lei lo scarica (“è pazzo”, si giustificherà) e lo rimanda da papà e mamma dove non fa altro che leggere paccottiglia nazista e aiutare i vi cini. Negli scarsi discorsi tracima una sola ossessione: i guai dell’America sono colpa dei negri, degli ebrei, degli “altri”. In segreto, si iscrive all'ANP (American nazi party) ma tenta di curarsi dal can cro dell’odio, che sente travolgerlo. Si fa ricoverare in ospedale psichiatrico, ma non resiste: dopo qualche giorno tira fuori un coltello e scappa. Condannato a 5 mesi per tentate lesioni esce in libertà condizionata, il 21 maggio 1999. Pronto per la missione speciale. 
All’ultimo momento non se la sente di fare strage di innocenti: solo così si spiega come un esperto tiratore sparando decine di proiettili nel mucchio, in uno spazio chiuso, abbia fatto solo 5 feriti. Il ritrovamento nella sua vettura di un libro di Hoskins, Cicli di guerra, cicli di pace, spinge ad attribuire il raid ai Sacerdoti di Fineas (PP), la sigla usata da fedeli di Identità cristiana[iv], singoli individui e piccoli gruppi che nobilitano le proprie azioni proclamandosi diretti discendenti dell’eroe biblico ossessionato dalla purezza della stirpe. Questi paladini della razza si sentono chiamati a restaurare la legge di Dio. La setta si fonda sul capitolo 25 dei Numeri. E proprio il 25 è usato come simbolo. 
Una sigla nota nello Stato di Washington: una banda di quattro fedeli dell'APM di Sandpoint (Idaho) aveva scatenato il terrore a Spokane. Il loro modello operativo prevedeva di colpire in contemporanea un obiettivo politico (il quotidiano locale difensore del diritto di scelta ad aprile, una clinica abortista a luglio) e l’agenzia dell’US bank. Nel corso della prima rapina tengono un comizio in favore dei Freemen. Li arrestano a ottobre dopo un mancato colpo alla filiale di Portland, in Oregon, dell’agenzia di credito federale. Li aspettano su una soffiata, fanno trovare la banca chiusa ma, per evitare rogne sull’estradizione, aspettano che rientrino nello Stato di Washington per catturarli. La sentenza è pesantissima: due ergastoli al leader, Verne Jay Merrell, uno ai due coimputati accusati di tutte le attività, 55 anni a un complice che aveva partecipato solo alla seconda doppietta. La vicenda di questa piccola cellula integralista è sintomatica della frequente sottovalutazione del pericolo da parte dei poteri pubblici. Nel corso del 1995 Charles Barbee aveva dichiarato in un’intervista: “Dobbiamo essere pronti a condurre una guerra di guerriglia. Così vinceremo”.  A maggio è arrestato con il terzo uomo della banda, in un motel, con un’arma rapinata a uno sceriffo. Li condannano a una pena pari al carcere scontato e li rimettono in libertà.

[i] In California negli ultimi anni si concentra l’offensiva dell’armata antiaborto: 30 episodi di violenza su 224 nazionali (minacce, violenze, blocchi, assalti, altri crimini). Il 30% delle cliniche riferisce che il suo personale è stato bersaglio a caso o al lavoro delle violenze degli antiabortisti.
[ii] Debbie Mathews e il figlio Clint partecipano nel 1986 al Congresso Ariano organizzato da Butler, dove si vendono per sette dollari medaglioni commemorativi dei primi martiri.
[iii] Organizzazioni come la Scuola del diritto consuetudinario di George Gordon danno un minimo di parvenza giuridica all’illegalità di massa dei miliziani: ogni cittadino ha il diritto di rifiutarsi di essere schedato dal governo (sotto forma di codice fiscale o patente), non c’è obbligo a procurarsi certificati di matrimonio o di divorzio, si può fare a meno del denaro usando l’oro.
[iv] Anche il pastore Paul Hill, rivendica l’omicidio di un medico abortista e della guardia del corpo invocando Fineas ma, cristianamente, prende le distanze dal razzismo suprematista. 

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