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Tessera del tifoso? Uno strumento di controllo sociale -1

Maroni canta vittoria, ma la tessera del tifoso, necessaria per comprare abbonamenti e biglietti per le trasferte non è stato il successo millantato. Delle 520mila tessere vendute ben 220mila sono quelle del Milan, che l'ha attivata già da due anni (mi segnala freedomforfans che la tessera Milan è stata offerta dalla società e con modalità diverse e forse inadeguate alla normativa vigente, ndb). Se ci si aggiunge che la curva interista l'ha accettata, con ben 50mila adesioni, è evidenteche ci sono buchi consistenti in numerose tifoserie organizzate: spiccano in particolare tra le grandi tifoserie Juve (solo 12mila tessere), Napoli, Roma e Lazio.

Il ministro degli Interni comunque ha propositi bellicosi: "Gli atti di violenza commessi dagli ultrà romanisti in occasione della Supercoppa sono frutto di una concezione criminosa dello sport. Contro questi gruppi violenti useremo tutta la fermezza che sarà necessaria. In questo momento gli individui sottoposti a Daspo sono 4000, metà dei quali sanzionati nell’ultima stagione. E’ un dato importante. Continueremo in questa direzione, obiettivo estirpare la violenza non solo dentro ma anche intorno agli stadi. Siamo i soli ad avere ancora le reti di recinzione tra spalti e campo: entro il 2013 devono scomparire. Qualche gruppo politicizzato c’è ancora, come c’è qualche gruppo ultra collegato alla criminalità organizzata. Ma sono situazioni tenute sotto controllo. Intanto intensificheremo le attività di controllo. "La norma del cosiddetto "arresto in flagranza" esteso alle 48 ore successive ai fatti, che era in scadenza lo scorso 30 giugno, è stata prorogata. Ed è in itinere la trasformazione degli steward in sorta di "pubblici ufficiali" quando sono nell’esercizio delle loro funzioni. Questo per dare loro maggiore forza e renderli meno vulnerabili. Per ora mi fermo qui".
Alle origini della contestazione di numerose tifoserie organizzate (l'ultima netta condanna è dei Bravi ragazzi della Juventus) la consapevolezza che i motivi adotti sono aleatori. Dal punto di vista della sicurezza, che è l'emergenza sventolata a ogni piè sospinto, infatti, anche gli esponenti più istituzionali delle tifoserie principali sono convinti che la tessera del tifoso non sarà sufficiente a limitare la violenza negli stadi. I tifosi ne sono convinti. Secondo l'associazione italiana Roma Club, la Nuova associazione Napoli Club e l'associazione Club Genoani, interpellate dall'ADNKRONOS, «non c'è differenza tra il biglietto nominale e la nuova tessera del tifoso». «Non so quanto sarà utile - ha detto Francesco Lotito, presidente dell'Associazione italiana Roma Club - è una misura preventiva ma è un pò come il biglietto nominativo: di per sè non è sufficiente a evitare il verificarsi di episodi di violenza. Di fatto il biglietto nominativo cosa ha cambiato? Bisognerebbe lavorare per cambiare la cultura dei tifosi. Noi del club per esempio abbiamo ottimi rapporti con gli altri coordinamenti. Purtroppo chi commette atti violenti finisce per penalizzare tutta la tifoseria. Lo sport è uno spettacolo e tale deve restare». Della stessa idea anche dall'associazione Club Genoani. «La tessera del tifoso - hanno detto - non risolve il problema, quando noi facevamo i biglietti o l'abbonamento c'era già bisogno di un documento, non vedo cosa cambi ora. La tessera del tifoso è solo una 'finanziaria voluta dal governo».
Anche secondo Antonio Caruso, presidente della Nuova Associazione Napoli Club, la tessera del tifoso non risolverà il problema della tifoseria violenta. «La tessera del tifoso è la stessa cosa del biglietto nominale - ha sottolineato - chiedo al ministro Maroni qual è la differenza? Ci vuole durezza contro chi commette reati ma non contro quelli che vanno a seguire la squadra del cuore. Diciamo sempre le stesse cose ma ci vogliono stadi più sicuri. L'Italia è la patria delle parole e i fatti non si fanno proprio, così stanno distruggendo il calcio. Non devono colpire le società ma i violenti».
Ovviamente la tessera piace ai funzionari di polizia perché rafforza il rapporto tra le società di calcio e i suoi sostenitori che così vengono responsabilizzati ed è percio uno strumento utile e un passo avanti per migliorare la sicurezza negli stadi. Ne sono convinti il segretario nazionale dell'Associazione nazionale funzionari di polizia, Enzo Marco Letizia e il segretario generale del Silp Cgil, Claudio Giardullo. «La tessera è sicuramente un utile strumento che permetterà di prevenire atti violenti e di isolare i facinorosi dal resto del gruppo di tutti coloro che vanno allo stadio - dice all'ADNKRONOS il segretario nazionale dell'associazione nazionale funzionari di polizia - Si persegue lo scopo di allontanare dagli stadi i violenti in modo tale da riportare serenità sugli spalti e quando ci si reca allo stadio o al termine delle partite». «È comunque un primo passo - aggiunge - che dovrà condurre, in un processo a medio termine, a favorire l'applicazione e la realizzazione della carta d'identità elettronica che rappresenterebbe un mezzo di identificazione di tutti coloro che si recano allo stadio, certo, diffuso su tutto il territorio nazionale e che consentirebbe in tempo reale di far conoscere agli operatori di polizia e all'intero sistema di sicurezza intorno allo stadio la storia di qualsiasi tifoso».
Letizia non è d'accordo sul fatto che la tessera sia come il biglietto nominale, come sostengono invece molte associazioni di tifosi. «C'è differenza - sottolinea - poichè con la tessera del tifoso si crea un rapporto virtuoso e più stretto tra la società di calcio e i suoi tifosi poichè induce entrambi i soggetti a essere gli uni, ovvero le società, più attenti e gli altri più leali, senza più ricorrere a quei mezzi di elusione che abbiamo già sperimentato con il biglietto nominativo. Infine soprattutto c'è la foto elemento che non c'è nel biglietto nominativo». Anche per Giardullo «la tessera del tifoso è uno strumento che avvicina il tifoso alla società di calcio». (1-continua)
Ps: Questa nota è stata scritta utilizzando i materiali di Ultrasblog, il blog di Vincenzo Abbatantuono, un'autentica miniera di informazioni sul tema.

5 commenti:

  1. In che modo la tessera del tifoso è uno strumento di controllo? Se uno non la utilizza come carta di credito, quindi con relativa tracciabilità, cosa c'è di diverso e di più poliziesco rispetto al biglietto nominale?

    Sandro

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  2. Le 220 mila tessere del Milan sono sprovviste di chip rfid, foto e non sono state emesse previo nulla osta delle questure. Due anni fa non era ancora chiaro cosa e come dovesse essere la tessera e il Milan Ac la invio a oltre 200mila persone che non ne avevano fatto la richiesta. Con tutta probabilità tali tessere NON SONO VALIDE e pertanto non annoverabili nelle 500mila e più millantate dal ministro. In questo modo siamo di fronte a circa 300 mila tessere emesse. Il dato è a dir poco sconfortante, se si pensa che i soli abbonati della scorsa stagione in serie A erano quasi 400 mila. In questi 300 mila infatti sono compresi tutti gli abbonati di A, B, C1 e C2. A cui vanno aggiunte le tessere emesse svincolate da un abbonamento. Mi pare che la situazione sia tutt'altro che rosea.

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  3. Senti UMT, io personalmente manderei i giocatori di calcio a lavorare in miniera e la domenica allo stadio, assisteremo ad uno spettacolo agonistico e a delle performance ineguagliabili, come quando giocavo io da ragazzino in parrocchia, l'unico calcio onesto e pulito e non quello professionale,fatto di veline e contratti milionari....Ricordo ciò che diceva Pietro Secchia, il capo dell'apparato militare del defunto P.C.I.che il gioco del calcio con le relative masse di tifosi domenicali è un metodo per rendere più stupida la gente, e soprattutto di distoglierla dall'unica cosa che valeva fare:la rivoluzione! Viva Secchia abbasso Gauci!

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  4. Sandro, perché tanto per fare un esempio ti dà la tracciabilità sulla tua presenza allo stadio ...
    Comunque più tardi pubblicherò un post più dettagliato proprio sulle questioni di merito

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  5. Epifanio, c'è del metodo nella tua follia. Il tuo apprezzamento di Secchia conferma la validità del ragionamento di Bobbio che proponeva di intersecare alla tradizionale opposizione dx-sx anche quella tra libertà e autorità. E su questo terreno io mi pongo agli antipodi di Secchia e di tutti i suoi supporter ...

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