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Riecco Emanuele Campanile ...

Il signor Emanuele Campanile ha imparato la formula magica per "squattare" il mio blog:
PS Non credo avra' il coraggio di pubblicare questa e-mail
Stia tranquillo, signor Emanuele. Non ci vuole nessun coraggio. Soltanto che stavolta, per comodità dei lettori, e anche un po' mia, interpolerò il suo testo rispondendo di volta in volta. E cominciamo dall'inizio
Sa che le dico? Mettete Adriano Sofri sull'altare cosi' ogni giorno i suoi fedeli potranno accendergli un cero votivo e recitargli gradite giaculatorie.La mia lettera del 20 agosto intendeva provare la matrice rossa dell'uccisione di Alceste tramite la documentazione attestata da uomini di sinistra, quali Boato, lo stesso Sofri, Mughini, Vignali, i pochi da me scelti, tutti di sinistra ed attendibili. C'e' da pensare che le loro dichiarazioni erano false o pura fantasia? Non credo.
Purtroppo né lei né nessun altro è riuscito a provare la matrice di sinistra del delitto. Le dichiarazioni delle rispettabili persone da lei menzionate sono sicuramente sincere ma sono soltanto congetture. L'unico fatto vero che innesca le affabulazioni a sinistra che mettono capo alla pista rossa è la circostanza che Carlo Fioroni aveva coinvolto, ex post, nel suo atroce delitto (il sequestro omicida per sbaglio del compagno che lo aveva aiutato nella latitanza) una coppia di giovani reggiani. Di qui l'idea che Alceste avesse saputo (o detto) qualcosa che non doveva sapere (o dire). Alcuni militanti della ormai ex Lotta continua si sono esposti anche a qualche rischio personale per verificare quest'ipotesi ma non hanno messo capo a niente.
Tale prova era necessaria per validare la giusta dichiarazione di Mario Tuti che, nel caso di Alceste, la verita' giudiziaria non corrisponde alla verita' storica e che il processo Bellini fu solo opera di disinformazione.
Mario Tuti, che è un assassino e non una stragista, è persona seria e rispettabile. Sono stato ben lieto quindi di ospitare le sue ipotesi: ma anche in questo caso siamo sul terreno scivoloso di indizi non convergenti, per restare sul terreno strettamente giudiziario.
Non ho "tirato per i capelli" Adriano Sofri ne' gli ho posto alcuna questione "sul grumo avvelenato della vicenda di Alceste", come lei erroneamente scrive. Adriano Sofri si e' intromesso da solo e cosa ha fatto? Ha riattizzato il fuoco acceso dal suo compagno di Lotta continua Alessandro Smerilli con vituperi e calunnie sul conto di mio fratello Vittorio, che qui non ripeto per rispetto di me stesso.
A tirare per i capelli non è stato lei, infatti, ma l'andamento di una discussione accessa e faziosa, in cui sono stati riesumati in maniera del tutto inappropriata fatti gravemente lesivi della reputazione di Sofri (la presunta condiscenza a un piano di omicidi di massa contro i suoi ex compagni). E' stato invece proprio lei a esprimere il desiderio di leggere la confutazione di Sofri, che era già stata pubblicata e quindi a riproporre la questionre. Quanto alle calunnie, con tutto il rispetto del dolore di un padre, e il conseguente accecamento, ma devo obiettare che suo fratello è stato il primo ad andare giù duro con accuse, insulti e sospetti che si sono rivelati privi di fondamento
E poi? Come Pilato ha affermato: "Quod scripsi, scripsi". Avrebbe dovuto e potuto spiegare cosa dobbiamo intenndere quando dice: "Nell'assassinio di Alceste cose torbide ce ne furono pur troppe".Non l'ha fatto....e cosi' sia.  Per quanto riguarda la sua osservazione su Sofri che trova "il modo di consegnarci parole di grande tenerezza per la vittima...." Beh, sorvoliamo.
Sono d'accordo: sorvoliamo. Ma del resto suo fratello è stato il primo a delineare scenari torbidi per il delitto. Certo, ci sarebbe da capire quali sono...
Lei e' stato magnanimo, benigno, comprensivo verso il povero Sofri ma, nel suo grande cuore di napoletano, non ha trovato una sola parola di pieta' verso mio fratello Vittorio, un padre che non solo perse un figlio a Lotta Continua, ma mori di crepacuore, dopo una lunga e coraggiosa battaglia, non sapendo i chi ed il perche'.Mi auguro lei non abbia mai un figlio o nipote ucciso cosi' barbaramente come lo fu Alceste. Non ha avuto una sola parola di biasimo per gli strali avvelenati di Sofri contro una inerme vittima. Pazienza, diremo che non li ha visti!
A onor del vero, sono un accanito sostenitore dell'assioma Wittgenstein: meglio tacere di quello su cui non si ha nulla da dire. Di fronte a tanta tragedia, non credo che valgano parole di circostanze o un pensiero benintenzionato. Di una cosa, però, sono convinto. Il lutto non è una proprietà privata: so per esperienza diretta che se ti ammazzano un compagno di lotta e di vita il dolore può essere assai intenso. La morte di suo nipote ha diminuito non solo la vostra ma anche la vita di quanti con Alceste condividevano idee, passioni, progetti.
Scrive bellissime cose sul mio conto: sono affetto da paranoia, antipatia, risentimento, uso termini duri e brutali contro Sofri etc..in piu'. ho accoltellato Sofri alla schiena.  Congratulazioni! Mamma mia che dramma!! Piuttosto, per me e' una commedia napoletana.. Son convinto che, sotto sotto, l'e' piaciuto quello che ho scritto su Sofri.  Guaglio', ca nesciun e' fesse!Ha scritto sul blog: "Anche io ho forti dubbi sulla colpevolezza di Bellini ma SONO CERTO (davvero?) che Alceste non e' stato ucciso dai compagni di Lotta Continua".
L'antipatia no, è un attributo intrinseco di Sofri. E' stato bravo ad accorgersene: ammetto che mi è sempre stato antipatico per l'insopportabile saccenteria. Ma rispetto il rigore e la dignità con cui ha vissuto il processo e la galera. Lei, invece, è un po' paranoico (pensava che avessi censurato la sua lettera e mi ha svillaneggiato mentre continuo a darle ampio spazio), è sicuramente risentito (che bel gesto se avesse scritto: su una cosa sono d'accordo con Sofri, Alceste era una splendida persona). No, non mi è piaciuto quello che ha scritto, ma sicuramente la sua cocciutaggine, sì ...  Quanto alla certezza e ai dubbi su colpevoli e non, senza scomodare Montale, posso spiegarle su che fondo la mia convizione: nell'estate 1975 erano già fuoriusciti da Lotta continua i numerosi soggetti vocati a questo tipo di attività militante (cosa che non è da tutti, converrà). Un problema non di astratta virtù, quindi, ma di comprovata imperizia delle membra. 
Guarda un po': Alceste non fu ucciso da Bellini; Alceste non fu ucciso dai compagni di Lotta Continua. Chi uccise Alceste? Va a finire che furono i marziani.E' confortevole sapere che due giorni prima di essere ucciso, Alceste aveva bocciato Sofri, il maestro, e Lotta continua, la sua scuola, avendovi riscontrato "l'assoluta mancanza di ogni valore umano". E' chiaro, compagni?
Emanuele Campanile
Neanche le Brigate rosse, che erano quelle che erano, hanno ucciso militanti transfughi per il solo fatto che avevano abbandonato l'organizzazione. Quanto alla prima domanda, non sono in grado di rispondere, ma su una cosa mi sono fatto un'opinione, sulla base della dinamica del delitto. Era qualcuno che lo conosceva.
umt

11 commenti:

  1. E' pesante ripetersi ma conviene farlo! Resta il fatto esplicito, che a cadavere ancora caldo, stampa, televisioni, partiti politici del centro sinistra,culturame sinistroide, Lotta Continua sissignore Lotta Continua, non facciamo gli struzzi caro UMT, magistratura,polizia,puntarono subito su di un estremista di destra di Parma Donatello Ballabeni. Un innocente dato subito in pasto alla bestia ottusa (l'opinione pubblica) Per capire da chi e perché fu orchestrata questo depistaggio, potrebbe essere un cuneo per far crollare la diga di omertà mafiosa sull'uccisione di Alceste che ancora permane.Tale depistaggio fa venire alla mente un altro celebre, depistaggio che riguarda il commissario Calabresi. Anche in questo caso Lotta Continua c'entra fino al collo, (la confessioni di Marino, avrà pure un valore?)e come per Alceste anche in questo omicidio, venne indicato il neofascista Gianni Nardi latitante in Spagna quale killer. Non trovi UMT strane questi ricorrenti depistaggi di Lotta Continua?

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  2. In entrambi i casi è improprio parlare di depistaggi. Entrambi i soggetti finiscono nel mirino degli inquirenti (e ne escono relativamente presto) per proprie condotte criminose.
    Donatello Ballabeni non è vittima di un depistaggio ma della sua mitomania. E' infatti arrestato, otto mesi dopo, per il volantino di rivendicazione firmato Legione Europa per cui sarà condannato per apologia di reato. Ma per sua fortuna gli stessi magistrati escludono ben presto la sua responsabilità dell'omicidio
    All'epoca dei fatti Nardi non era latitante in Spagna ma trafficava armi con la Svizzera e sarà perciò arrestato al valico di frontiera.
    Le confessioni di Marino hanno per me la stessa validità di quelle di Bellini: sono entrambe discutibili come fonte di verità storica e hanno entrambe messo capo a una verità giudiziaria.
    Le quali dicono che Calabresi l'ha ucciso un commando del servizio d'ordine di Lotta continua mentre Campanile l'ha ucciso il neofascista, trafficante d'opere d'arte, killer malavitoso e infiltrato dei servizi in Cosa nostra Paolo Bellini.

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  3. Nossignore la validità di Marino è inoppugnabile, perché fatta da uno che non era né ricercato, né sospettato e a distanza di decenni dall'omicidio, quando si accorse che i vari boss di Lotta Continua erano saliti ai vertici del sistema borghese, occupando posti in prima fila nel mondo della politica e dell'informazione. Mentre lui costretto dal falso idolo nel quale credeva, si era reso complice di un orrendo omicidio di una degnissima persona. Nessuno, avrebbe mai cercato Marino per quel omicidio.Fu vero, sofferto e cristiano pentimento, di uno insospettabile, al cospetto di un falso intellettualoide, che ancora imperversa sui mass media. UMT non facciamo il giochetto delle tre carte per favore. Ballabeni è vero era un avvinazzato un po fanfarone, però era un editore di una minuscola casa editrice di Parma denominata "La Sfinge" la quale aveva dato alle stampe per prima in Italia,una ricerca storica di Dietlieb Felderer basato su di uno studio scientifico sul Diario di Anna Frank, nel quale l'autore sostenne che il vero autore del celebre diario era il padre (un vero e proprio affare economico uno dei libri più venduti al mondo)essendo stato scritto con la penna biro,era impossibile che lo avesse stilato la giovinetta in quanto la pena biro nel 1944 non era ancora stata inventata. Sarà stato pure un avvinazzato un po fanfarone, ma era anche un uomo che per le proprie si batteva. Onore a Ballabeni e alla sua minuscola casa editrice!

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  4. Questa volta sul delitto Calabresi, caro ugo, devo convenire con Ephinius. Marino era libero, NOn aveva alcun interesse a confessare un delitto di cui era partecipe e comunque ha pur sempre scontato un anno di galera ( poco rispetto a d un omicidio, ma l'ha fato....). NOn era piu' conveniente per lui starsene fuori a respirere l'aria fresca (...anzi era calda in quell'agosto 1988........) e starsene zitto zitto con la bocca cucita ??
    E poi tutte quelle maldicenze e volgarita' su Marino dei suoi compagni di strada ( e di altri gravi delitti........) mi hanno tanto ricordato l'immedita levata di scudi per gli arrestati del caso Ramelli nel 1985 che erano rei confessi, ma ovviamnte NOn potevano e non dovevano essere loro
    Abbiamo visto poi com'e' andata a finire e la figuraccia orrenda di Capanna che ne chiedeva l'immedita scarcerazione, in quanto a suo dire " NOn vi erano sufficienti indizi". infatti, NOn vi erano indizi: vi erano confessioni prima, riscontri poi e prove dopo. Oltre che condanne definitive.
    Cmq tornando a bomba sul caso del povero Alceste campanile, su Bellini torno a ribadire di non poter esprimere un'opinione certa ( sia in un senso che nell'altro, quindi potrebbe anche essere colpevole ma NOn lo so con certezza) sull'estraneita' di Lotta continua anche qui cosi' come NOn si puo' dire con certezza sia stato uno di loro, nOn capisco pero' questa alzata di scudi per dichiararne la certezza di estraneita'.........o no???



    Agostino

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  5. Marino non è stato folgorato sulla via di Damasco. Ci sono notevoli incongruenze nella ricostruzione del suo percorso e sulle modalità di raccolta delle sue confessioni, tra il suo avvocato senatore del Pci e i carabinieri.
    Epifanio, il gioco delle tre carte caso mai lo fai tu che prima parli di Ballabeni come vittima di una persecuzione infame e poi ammetti che effettivamente ... E comunque non mi sono permesso di mancargli di rispetto: ho solo usato un termine tecnico pertinente nel suo caso giudiziario.
    Confessioni gratuite e senza fondamento hanno segnato numerose vicende giudiziarie nella zona grigia tra terrorismo, criminalità e servizi: si bensi alla subornazione dei testi che accusano i catanesi per le rapine della coop e poi i pilastrini per i delitti politici della banda della uno bianca.

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  6. Voglio ribadire assieme ad Agostino che ogni qualvolta che si è di fronte ad un grave delitto, scatta un riflesso condizionato, scatta come una molla,un meccanismo perverso per cui sia nel caso Ramelli, sia nel caso Calabresi, sia nel caso Campanile,sia nel caso Pasolini la giaculatoria, il mantra è sempre lo stesso "un compagno non può averlo fatto, sono stati i fascisti".Marino è un autentico pentito, poteva stare zitto nessuno sapeva niente di lui, ha denunciato Sofri e Lotta continua, quando lui da quella storia ha avuto ed ebbe solo guai giudiziari. Ripeto ed è fondamentale che di lui non si sospettava, non era ricercato,non era in galera e non si pentì per uscirne, come la maggior parte dei sedicenti pentiti fanno. L'omertà di stile mafioso instaurata da Lotta Continua era uguale come nel caso di Alceste, senza Marino, si sarebbe insistito nell'attribuire l'omicidio al neofascista Gianni Nardi, il cui cadavere venne perfino riesumato, perché si disse che non era morto in un incidente, ma che era vivo vegeto.UMT il riflesso condizionato mentale segue un percorso collaudato si ripete, uno sorta di corto circuito mentale fisso e paranoico, ed eccolo: siccome i nazifascisti hanno gassato sei milioni di ebrei, ergo tutti i nazifascisti sono dei criminali a prescindere, mentre gli antifascisti non possono aver commesso dei crimini, perché sono i buoni e i giusti.

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  7. Condivido l'argomento di fondo, Epifanio. Sul caso Pasolini, come su Feltrinelli, scatta un riflesso di casta, oltre al pregiudizio "Un compagno non può averlo fatto" (che ha prodotto deliri infami come: l'autorogo di Primavale, Cremino vittima dei biscazzieri, Mantakas di una faida, i due uccisi dalle Br a Padova messi a tacere custodivano segreti su piazza Fontana) quando la verità è semplice. La raccontano il cugino Nardini ("Pierpaolo inseguiva quella morte") e il giornale di Potere operaio diretto dal mio amico e maestro Oreste Scalzone ("E' morto un rivoluzionario"), mentre a Padova ci pensano le Br a riportare le anime belle alla realtà. E si beccano di essere sedicenti. Ma Il pentimento di Marino resta torbido.

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  8. Per me Marino resta sincero. Era libero e ripeto comunque per quanto poco in galera c'e' stato ( circa un anno, poca roba per un delitto, ma l'ha scontata e NOn aveva nessunissimo interesse personale a farsela....). Sul delitto di Padova dei due missini anche qui Ugo hai fato benissimo a ricordare come ovviamente la sinistra insegui' per anni la famosa pista della faida interna fino al titolo allucinante e squalido de Il manifesto. "uccisi due missini a Padova. Pare si siano ammazzati tra loro". TESTUALE E LETTERALE, riprenderlo quando si vuole.
    Sul delitto Ramelli si continuo' a chiedere la scarcerazione quando tutti i principali imputati ( tranne uno, Antonio Belpiede, il quale essendo gia' avviato a carriera ovviamente ha smentito, ma e' stato l'unico a farlo.....) erano rei confessi e la ricostruzione era perfettamente compatibile con quel che accadde.
    Un certo "innocentismo di bassissimo rango c'e' l' ha pure qualcuno dell'area Neofascista sino a negare le cose piu' ovvie e incontrovertibile e risulta fastidioso pure a me, ma il garantismo e il giustificazionismo della sinistra e' spocchia unita a saccenza, con la certezza che in ogni caso si troveranno ' pur sempre magistrati , televisioni e carta stampata compiacente per avallare le aberranti versioni dei compagni di merende.
    Questo senza togliere nulla per carita' a certi paraocchi di taluni esponenti della Destra Radicale, fastidiosi pure a me che pure sono dichiaratamente schierato e non facio misteri della mia fede politica.


    Agostino

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  9. Le contro inchieste delle brigate rosse, che per carità erano dei terroristi, ma pur sempre gente seria, non sempre venivano divulgate dalle stesse per motivi di opportunità politica. Mi riferisco al duplice omicidio dei due missini di Padova,e per finire ma non per importanza quella sulla contro inchiesta sulla strage alla BNA di piazza Fontana.Ti lancio una sfida caro UMT prova a divulgarla, prova a dire che il macellaio di piazza Fontana, stante alla inchiesta delle BR è stato l'anarchico Valpreda, anche se manipolato da altri.Verrai lapidato dai pennivendoli,dai gazzettieri, dagli storici ufficiali, ( alla Tranfaglia, Franzinelli,ecc.ecc.) dalle toghe rosse, dagli avvocati democratici, dai "fontanologhi" dai "pistaroli neri" i quali all'unisono grideranno"un compagno non può averlo fatto sono stati i fascisti"!

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  10. Io credo che sulla faccenda una parola definitiva l'abbia detta Renato Curcio, ai tempi del delitto Rostagno, un suo fraterno compagno ai bei tempi di Trento, parlando di un patto di indicibilità. Spero, scavando, di ritrovare la citazione completa.

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  11. ....in verita' ad accreditare l'ipotesi Valpreda con poi una seconda bomba messa da un sosia e sodale di Freda e' sufficiente leggersi un libro uscito proprio lo scorso anno per accreditare tale ipotesi. Ma ovviamente per la sinistra radical chic mentre puo' sicuramente essere vera la seconda bomba ( quella messa dal sodale di freda e sosia di Valpreda, tal Claudio orsi) ovviamente NOn puo' essere assolutamente valida l'ipotesi Valpreda. Sulla base di quali elementi Nemmeno i sedicenti "giornalisti" progressisti lo sanno minimamente e logicamente spiegare. Pero' cosi' deve essere. La bomba neofascista senz'altro, la prima messa da Valpreda (magari col timer modificato....) assolutamente NOn puo' essere". E te pareva!..................
    Comunque io a priori che sia stato qualcuno della nostra area, non posso esluderlo. NOn escludo sia stato Zorzi, NOn escludo Ventura e ovviamente NOn escludo minimamente possa averla messa Claudio Orsi. NON ho prove, taccio. NON COSI' L'Intellighentia giornalistica ( escluso pochi soggeti seri, rigorosi e preparati, tra cui appunto il creatore di questo Blog che sempre sta mantenendo un contegno basato su oggettivita' e riscontri mi sembra, salvo a mio modesto avviso scartare per partito preso la serieta' del reo confesso Leonardo Marino, unico suo neo a mio giudizio)
    Avrei pero' da dire qualcosa su pentiti Digilio e Siciliano pero': l'uno agente della Cia (reo confesso di esserlo , NOn semplici sospetti qui.....) e l'altro (Martino Siciliano) che incassa somme dal solito capitano dei carabinieri ( non e' la prima volta e questa figura di pagatore risulta spesso anche in altri processi, guardarsi le carte per scoprilo), accusa, smentisce, riaccusa e poi ritrae tutto ovviamnete sempre alzando al rialzo la posta in gioco su cui speculare salvo godersi laute periodi di riposo in Sud America da cui ritorna a corrente alternata .
    Tra parentesi non escludo nemmeno qui a priori al 100% si stato Delfo Zorzi l'esucuore ( lo dicono anche altri testimoni, nON so se attendibili o meno). Pero'....che diamine verifichiamo un secondino l'attendibilita' di questi due, cribbio! e non mi sembra affato lo siano!!!
    Ricordo inoltre che Siciliano prima del 1995 era indagato da Salvini quale essere proprio lui il confezionatore della Bomba. questo spiegherebbe anche questa voglia smisurata di cantare.........., dietro compenso, s'intende!!
    Comunque consiglio ad Ugo di NOn fare ipotesi valpreda. Sarebbe linciato all'istante e NOn gli toglierebbero piu' il saluto ( come gran parte della sinistra fece a gianpaolo Pansa).
    Garantito.
    Alla faccia dei pesanti indizi che comunque potrebbero portare a lui ( Nessuno ha prove certe, ma ci sono, eccome!)




    Agostino

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