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Freda il rivoluzionario 3 - Giannettini, l'Oas e una questione di metodo

Prima di addentrarci sulla figura del miliziano Ventura, impegnato in missione trans lineam, come figura chiave del gruppo rivoluzionario di Freda, può essere utile prendere spunto dalla vicenda del controinfiltrato Giannettini, un'altra personalità chiave della cellula nera veneta, per una riflessione di metodo


Alla natura ambigua di Guido Giannettini, un sovversivo con libero accesso agli uffici degli Stati maggiori, ha dedicato molto pagine del suo fondamentale "Piazza Fontana", Giorgio Boatti, il saggista ed editor grande esperto di trame bianconere e servizi segreti. La sua figura paradossale di spia che comincia la carriera da spiato emerge nel dibattimento di Catanzaro:
"Il 26 settembre 1961 viene disposto che sia sottoposto a vigilanza speciale [in particolare nei suoi spostamenti in tutta Italia] perché risulta in contatto con elementi dell'Oas. Misura che viene poi revocata nel tardo 1968 perché, nel frattempo, l'Oas ha cessato di esistere". 
Nell'arco di questi lunghi anni Giannettini, figlio di un ufficiale di carriera, si è dato molto da fare, conquistando ampi spazi di collaborazione in ambito militare. Ha scritto per le testate ufficiali di Difesa e Marina, ha collaborato con il generale Aloja nello scontro frontale con De Lorenzo, elaborando insieme a Pino Rauti il materiale di sostegno alla campagna per una svolta professionale dell'Esercito, e soprattutto, essendo uno dei massimi esperti italiani della guerra controrivoluzionaria, ha elaborato le tre dispense dottrinarie per la formazione dei quadri di Gladio-Stay behind, poi pubblicate in un unico volume, nel 1964, dall'Ufficio Guerra non ortodossa e Difesa psicologica del Sifar.
E' naturale che nelle ricostruzioni storiche e ancor più giornalistiche (e nelle storie raccontate dai giornalisti) sia ammesso e anche utile un tasso di semplificazione didascalica. Così, ad esempio, lo schema tipo della vulgata pistarola sulle trame nere vede una contrapposizione frontale tra i due gruppi storici della destra radicale e le loro filiere:
Avanguardia vs Ordine nuovo
Affari riservati vs Sid
Apparati atlantisti vs Militari interventisti
Golpe Borghese vs No al golpe
Miceli vs Maletti
Paesi Arabi vs Israele.
Già soltanto a infilare di seguito queste coppie oppositive ci si rende conto che le articolazioni delle maglie non sono tutte strettissime e cogenti. Tanto per tornare all'Oas, l'esercito clandestino francese che si oppone alla liberazione dell'Algeria, tutti i riferimenti italiani noti, all'epoca, sono quadri ordinovisti: da Clemente Graziani, uno dei primi iscritti, a Paolo Signorelli, che si fa apprezzare dagli esperti terroristi d'Oltrealpe per il coraggio e la freddezza dimostrati in qualche situazione pericolosa. Circostanza riconosciuta dallo stesso Rauti che ricorda la latitanza di un giovanissimo Alain de Benoist in Alto Adige. Ma l'Oas, nel grande gioco dello scacchiere geopolitico europeo, pur essendo composta da cattolici tradizionalisti fascistizzanti (e con la sezione di Orano ben radicata nella comunità isreaelitica locale), aveva il suo principale bersaglio in De Gaulle e quindi, per la brutale logica del beduino, si collocava su posizioni oggettivamente filoamericane. Così è per Giannettini, che si trova a lavorare, a breve distanza di tempo, per frazioni contrapposte degli apparati di sicurezza italiani. Sarà quindi opportuno ricordare che queste realtà, in cui la materia è spesso melmosa, sono molto più intricate e quindi bisogna sempre ricordarsi di tarare le semplificazioni didascaliche che io stesso continuerò a fare. (3-continua)

2 commenti:

  1. La cattiva abitudine di scrivere in semioscurità. Ho corretto, Stefano, e ti ringrazio ancora per il prezioso servizio di correzione.
    Alla terza, comunque, scatta il premio ...

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