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Dallo stadio allo Stato di Polizia

«Tra tutti i modi per sponsorizzare al meglio questa iniziativa dello Stato che di fatto si tradurrà in un netto giro di vite che dovrebbe limitare l'afflusso all'interno degli stadi di questi "tifosi non-graditi" (anche se ci rendiamo conto che il termine "tifoso" è ormai un termine troppo nobile per queste persone) - sottolinea entusiasta una nota del Silp-Cgil, il sindacato di sinistra nella polizia di stato - non c'era sicuramente pubblicità migliore che devastare una piccola cittadina della bergamasca, dare a fuoco quattro o cinque auto (un paio delle forze dell'ordine), ferire un paio di poliziotti, premeditare agguati alle stesse forze dell'ordine con tecniche di guerriglia urbana, lanciare lacrimogeni e scagliare oggetti verso Polizia e Carabinieri, ma quel che più conta fare tutto ciò di fronte al responsabile nazionale dell'Ordine Pubblico, appunto il citato ministro varesino». 

Il Silp chiede perciò  «venga tolta ogni forma di tifo organizzato all'interno degli stadi: inutile continuare a procrastinare questa soluzione, continuamente distinguendo chi si comporta bene e chi no. Proprio per salvaguardare questa distinzione troppe persone hanno perso la vita o sono finite all'ospedale. Noi proponiamo quindi un ulteriore inasprimento delle pene di chi commette violenze da stadio, l'introduzione del reato di "associazione a delinquere" finalizzata al turbamento dell'ordine pubblico durante le manifestazioni sportive. L'interdizione perpetua dagli stadi di chi commette reati legati alle medesime manifestazioni. E poi che gli stadi divengano patrimonio delle società di calcio, che i loro costi di gestione non gravino più sulla collettività». 
E poi ce la prendiamo con Berlusconi che attacca i capisaldi della Costituzione quando questa è la sinistra che ha il compito professionale di tutelare la legalità? 
A questo punto, trovandovi facendo, per analogia, quando chiederete l'introduzione del Dalsba (divieto di accesso ai locali con somministrazione di bevande alcoliche) per gli ubriachi che uccidono mettendosi al volante cotti (misura che si potrebbe estendere ai denunciati per risse da bar)? 
Poi vogliamo deciderci a interdire le aree prospicienti le scuole ai denunciati (non serve la condanna) per spaccio con un bel Dasss (divieto di accesso alle scuole per spacciatori di stupefacenti)? 
Si può, infine, continuare a permettere ai (presunti) pedofili di andare ai giardinetti? E quindi via con il Dag(p)p. 
Vai così: dallo stadio allo Stato di polizia. 

2 commenti:

  1. Purtroppo le nostre sono voces clamantes in deserto, specie a sinistra....

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  2. "Tra tutti i modi per sponsorizzare al meglio questa iniziativa... non c'era sicuramente pubblicità migliore che devastare una piccola cittadina della bergamasca"

    Purtroppo, però, su questo hanno assolutamente ragione. Lo scorso 14 novembre ero al corteo di Roma contro la tessera del tifoso: buona l'idea, soddisfacente la partecipazione, pessima la realizzazione. Un corteo per le vie di Roma con cori anti-sbirri e bombe carta non può certo aver fatto una grande impressione su chi osservava il tutto, e buon per noi che a. nessuno è stato così stronzo da cercare scontri con i blu, o peggio tra noi e b. i mezzi d'informazione, per ragioni imperscrutabili, non hanno dato troppo risalto a queste note di colore.
    Aldilà di tutte le obiezioni sensate o meno che si possono fare ("gli ultras non sono un movimento" etc) resto dell'idea che o queste proteste si organizzano in modo comunicativamente intelligente (e la prima regola della comunicazione è: evita di dire quello che il tuo avversario si aspetta che/vorrebbe che tu dicessi), oppure è meglio lasciar perdere e far la fine degli indiani.

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