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Il pre-testo, uno spazio per il metadiscorso

Tra i fili conduttori di questo blog c'è anche una riflessione sull'autore e i suoi dispositivi mentali e i meccanismi e le dinamiche della ricerca. Per differenziarlo dal flusso "informativo" del blog ho deciso di riservare a queso tema lo spazio sotto la testata. A futura memoria quando inserisco un pezzo nuovo sposto il vecchio nel rullo del blog. Questo è il primo, che ovviamente dato

Il pre-testo (2a edizione) - Quando ho cominciato la ricerca sulla fascisteria avevo un pc 8086 con drive da 5 e 1/4 e hd da 20 mega. L'accumulo dei dati e la conoscenza acquisita, pur notevoli, non hanno seguito la vertiginosa curva geometrica della potenza tecnologica.
Da qualche tempo, terminata una intensa fase di produzione editoriale (5 libri e un dvd dati alle stampe nell'arco di sette anni), ho avviato una fase di riflessione sulle dinamiche di una ricerca partecipata dalle fortissime implicazioni personali.
Tra le prime cose mi è sembrato di capire che la forma blog, per la dinamica incompiutezza, la natura aperta, la modalità interattiva, è lo strumento più adatto per chi, scendendo dal piedistallo, decide di mettersi nel gioco.
Fascinazione volutamente tiene assieme l'oggetto della ricerca (il fascismo come azione: io non ho mai avuto un approccio dottrinario o ideologico ma sempre rigorosamente empirico e fenomenologico) e la compulsione del soggetto, attratto in una vertiginosa discesa agli inferi.
Ovviamente, tra la presa di coscienza e il passaggio all'atto se ne sono andati un paio di anni. Un'accelerazione, si fa per dire, l'ha data, sei mesi fa, la lettura di "Eretici digitali", manuale del giornalismo nel nuovo decennio.
L'accidia non è un alibi, ma sicuramente è un'attenuante, davanti al tribunale dei luminosi giorni futuri.
Pozzuoli, 21 giugno 2010

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