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Convalidati gli arresti di Rieti: Pellecchia, intercettato, ammette poi scarica sugli amici


    AGGIORNAMENTO 23 OTTOBRE

Piove a dirotto quando Alessandro Barberini, Manuel Fortuna e Kevin Pellecchia scendono in manette dal cellulare della Penitenziaria e si infilano rapidamente dentro il Tribunale di Rieti dove li attende il gip Giorgia Bova per la convalida dei loro arresti.

I tre ultrà della Sebastiani basket Rieti, accusati di omicidio volontario aggravato - per l'agguato di domenica scorsa al pullman dei tifosi del Pistoia basket costato la vita all'autista Raffaele Marianella, colpito in pieno volto da una pietra - scelgono di rimanere in silenzio davanti al giudice.

Autista ucciso a Rieti: altri 6 esami del Dna e primi daspo severi

Nove sono i Daspo per gli ultrà coinvolti nell'assalto al pullman di domenica scorsa per cui è morto uno degli autisti, il 65enne Raffaele Marianella. Il questore Pasquale Fiocco "valutati gli elementi raccolti dal personale della polizia di stato impegnato nei relativi servizi di ordine e sicurezza pubblica, ha emesso, nei confronti di alcuni tifosi ultras della compagine reatina, il provvedimento di Divieto di Accesso ai luoghi dove si svolgono le manifestazioni sportive (Daspo)". La durata del Daspo sarà per cinque anni per otto tifosi; per un tifoso, recidivo, è di otto anni. Intanto si allarga l'inchiesta. Il pm Lorenzo Francia ha infatti conferito l'incarico per eseguire test sui Dna di altri sei ultrà coinvolti nella vicenda che sono tra i nove raggiunti da Daspo.


Ad accusare i tre ultras  è un ragazzino


E' una "curva nera" quella degli ultras del Sebastiani Rieti, squadra di basket di serie A2. Secondo l'Ansa, hanno evidenti legami con l'estrema destra due delle tre persone fermate per l’assalto al bus dei tifosi del Pistoia avvenuto ieri sera a Rieti, nel corso del quale è morto uno dei due autisti, Raffaele Marianella, 65 anni. L’accusa è di omicidio volontario in concorso. Ad accusarli un minorenne che era dietro il guardrail della superstrada quando è stato lanciato il sasso mortale. Un quarto ultrà è indagato in stato di libertà, per il reato di favoreggiamento. Almeno due dei fermati hanno legami con movimenti di estrema destra. La procura di Rieti ha disposto l’analisi del Dna sul sasso che ha causato la morte dell’autista, con l’obiettivo di identificare chi lo abbia lanciato. Dai primi esami esterni sul corpo di Marianella, emerge che l’uomo sarebbe deceduto sul colpo a causa di un trauma facciale provocato dall’impatto diretto del sasso.


Chi sono i tre ultras

Si chiamano Manuel Fortuna e Kevin Pellecchia, entrambi di 20 anni e Alessandro Barberini, di 53 anni, i tre ultras fermati. La questura di Rieti fa sapere che nei loro confronti sono emersi gravi indizi di colpevolezza nel corso delle indagini che sono andate avanti tutta la notte. Secondo quanto ricostruito dalla polizia, il personale che era di scorta al pullman aveva «notato alcune persone travisate allontanarsi velocemente, utilizzando le auto parcheggiate sotto il cavalcavia». E una di queste persone è stata «prontamente bloccata dagli agenti», mentre gli altri sono stati portati in questura per ulteriori accertamenti.

Nei profili social di Barberini e Fortuna sono presenti immagini di Mussolini e iconografie legate al mondo del fascismo, video e brani musicali di gruppo riconducibili alla galassia dell’ultradestra. Sulle pagine Facebook, inoltre, uno dei fermati ha rilanciato post che riprendono appuntamenti di Casapound e un post che celebra la morte di Ettore Muti.

Secondo il sito Rietinvetrina Manuel Fortuna è membro della Comunità La Roccaforte, un'associazione di volontariato attiva da più di un anno sul fronte della raccolta alimentare per le famiglie più bisognose. Dal gruppo fa parte anche Alessandro Barberini, come si evince dalla copertina della sua pagina facebook. L'ultima iniziativa pubblica risale al 5 ottobre scorso, con la deposizione, insieme al Comitato 10 febbraio, di una rosa in acqua per commemorare una vittima delle foibe, Norma Crosetto, insignita della medaglia d'oro al valore civile. Allo scorso inverno risale invece un'iniziativa (fiaccolata con striscione) contro il degrado urbano e la microcriminalità. 

Ho scelto di non pubblicare la foto di questi eventi perché sono riconoscibili molti partecipanti.

 La condanna degli ultras del calcio



Rieti in silenzio stampa

Intanto, è in silenzio stampa la Sebastiani Basket Rieti che ha annullato per lutto tutti gli impegni in programma per oggi. "Il trascorrere delle ore rende tutto ancora più amaro e inspiegabile", spiega la Sebastiani in una nota, "ore in cui come club abbiamo portato avanti delle riflessioni. In attesa del progredire delle indagini che, ci auguriamo, possano far luce in maniera chiara e definitiva su quanto accaduto, abbiamo deciso che in senso di rispetto verso la vittima e i suoi cari osserveremo un silenzio stampa che si protrarrà a tempo indeterminato". "Alla luce di questo - si legge ancora nella nota del club amarantoceleste - nessuno dei nostri tesserati è autorizzato a rilasciare alcuna dichiarazione. Sarà la società, una volta chiariti i fatti, a muoversi attraverso comunicazioni ufficiali. La richiesta è quindi di rispettare questa decisione, dopo fatti che ci sconvolgono e che lasciano un segno profondo dentro tutti noi".

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