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Mattei fascista? Il fango della Cia e il falso scoop di Repubblica

di Alessandro Smerilli


Il quotidiano la Repubblica nella sua prima pagina di ieri ha annunciato un clamoroso scoop: dai documenti appena desecretati della Cia emergerebbe che Enrico Mattei fu un fascista fino al 1945 per poi fingersi partigiano e  intrufolarsi nella dirigenza pagando 5 milioni di lire dell'epoca per acquistare dai democristiani il grado di generale. Lo scrive un agente della Cia, tale Lester Simpson, in un rapporto inoltrato l’11 agosto 1955 e desecretato due giorni fa.  Il tutto condito dell’episodio piccante della moglie che sarebbe divenuta amante (mistress)  di un ufficiale austriaco che lavorava nell’intelligence delle SS. In realtà questo documento è stato desecretato quattro anni fa, l'unica novità è che tre giorni fa hanno levato la pecetta sulle sedi, Milano che invia a Roma. Lo scoop ha 4 anni di ritardo. 

Qui i file desecretati nel 2018. Tra essi il rapporto Simpson

Questo invece quello desecretato il 15 dicembre 2022

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Ma scrive davvero così lo spione della Cia?  Se si esamina con attenzione il documento desecretato, dopo averlo ripulito dal fango gentilmente fornito dai servizi italiani (chissà chi è quel Montecchi citato in fondo del quale si intuisce lo zampino) ci si accorge facilmente che il presunto scoop di Repubblica trae origine da un refuso piuttosto evidente nel rapporto che nella sua parte finale recita: “ MATTEI himself was a fascist until 1945. He began to work into the Resistance after september 8 of that year, being careful at the same time to “keep in” with the Germans”.  È evidente che l’anno 1945 scritto nel rapporto è sbagliato. Se fosse corretto vorrebbe dire che Mattei rimase fascista fino all’8 settembre 1945, quando la guerra era finita da un pezzo e i fascisti temporaneamente spariti. Con ogni evidenza si riferisce all’8 settembre 1943 data spartiacque che segnò il repentino spostamento della maggioranza degli italiani dal fascismo all’antifascismo. Tra essi anche Mattei che si unì alle formazioni partigiane bianche . 


In questa famosa fotografia scattata il 6 Maggio 1945 a Milano, il primo a sinistra è il magg.Argenton (Pli e formazioni autonome)  che insieme al gen.Cadorna (comandante militare del.C.V.L) il quarto da sinistra, avrebbe dato l’ok alla nomina di generale acquistata da Mattei. Gli altri della prima fila sono Giovanni Battista Stucchi (Psiup); Ferruccio Parri (Partito d’Azione); Luigi Longo (Pci); Enrico Mattei (Dc); l’ultimo a destra è il gen. Bortolo Zambon. L’ultimo a destra della seconda è Walter Audisio, il fucilatore di Mussolini.

PS: Chissà dopo quale tempesta redazionale oggi la Repubblica prova a ristabilire la verità storica:

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