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Igor Colombo ricorda Tonino Torre: un vero capo di Cuib

Oggi ricorre il decennale della prematura scomparsa di Tonini Torre, indiscusso keader della destra radicale campana. Igor Colombo,  già dirigente calabro di Forza Nuova, ora scrittore e collaboratori di diversi giornali on line di diffusione nazionale, ci ha inviato un suo ricordo che pubblichiamo volentieri. 

L’alba fin da quando Dio ha creato il mondo, rappresenta l’inizio di una nuova giornata. La sua bellezza, il suo risplendere nel cielo ci illumina, ci inspira e ci dona la fiducia necessaria per affrontare quotidianamente la nostra vita con uno sguardo rivolto all’orizzonte. E’ una forma iconica di speranza, di forza e di coraggio, le stesse qualità che possono infonderci alcune persone che fanno parte della nostra vita ed esistenza. Quell’ultima alba che vide un grande personaggio che al secolo si chiamava Tonino Torre, era quella del 16 dicembre di dieci anni. Tonino Torre prima che un infarto fulminante lo strappasse all’affetto dei suoi cari e della sua comunità militante, aveva scelto fin da giovanissimo il proprio destino: quello di combattere! Militante di Terza Posizione , poi aderì molti anni dopo, dove proprio iniziai a sentire parlare di lui nella sua terra campana, in Fiamma Tricolore, era il 1996. Durò poco quella esperienza perché il camerata Tonino lo troviamo attivissimo in Forza Nuova all’atto della sua fondazione fino a ricoprire il ruolo di vice-segretario nazionale con  accanto  altri importanti esponenti e  come Alessandro Ambrosini, Marzio Gozzoli, Pierangelo Vassallo. Tonino Torre era un uomo di cultura, un brillante pensatore. Fu  l’ideatore delle colonie estive Evita Peron  le quali  consentivano vacanze per famiglie e bambini disagiati. Per chi magari si troverà a leggere questo articolo penserà che queste riflessioni rappresentano le solite parole di circostanza che si riservano a chi non è più tra di noi. Questo può valere per molti di noi, ma di certo non per Tonino. Ebbi una sola occasione di conoscerlo nel corso di un evento del 2009 se non ricordo male tenutosi in quel di Chieti e già mi bastò per capirne la caratura e la mistica del capo, del vero capo, quello che sa ascoltare e quello che sa guidare ed essere esempio. Di lui conservo i ricordi delle sue ultime lotte. Quella voglia di divulgare e di far conoscere il pensiero militante e la lotta di popolo attraverso i suoi ultimi scritti che lanciava tramite gli organi del movimento, non prima di farli arrivare a noi tramite quei messaggi unificati che un tempo si inviavano nella casella di posta di facebook. Soffermarsi sulla dottrina legionaria del sacrificio , era sempre un passaggio obbligato per Tonino nei confronti dei suoi militanti del Cuib. Insegnamenti che rimandava allo spirito del combattente non solo politico ma anche e soprattutto religioso. Questo decennale della nascita in Cielo del nostro Tonino Torre, cade drammaticamente, mi si passi l’esasperazione del sentimento descritto, in un momento di profonda crisi militante e politica di quelli che dovrebbero essere i vari Cuib, le comunità militanti nazional-popolari, anch’esse colpite in alcuni aspetti dalla crisi morale della società decadente e dei giorni che stiamo vivendo. L’Incapacità di alcuni di essere guide e riferimenti, perchè troppo presi forse dall’ambizione personale che spesso si sforza e si abusa di tradurla  nella forma più utopica che mai di rivoluzione, o meglio di contro-rivoluzione , allo stato attuale assolutamente lontana ed impossibile  dal verificarsi ed attuare per le condotte in più parti distaccate e lontane dai riferimenti culturali, militanti e politici che lo stesso Tonino Torre ed altri,  si preoccupavano di insegnare e spiegare.  Contro  quel sentimento anti-ideologico del mondo, dissolutore e distruttore di epoche storiche e tradizioni, è d’uopo frapporsi e combattere con le visioni che grandi maestri come Tonino Torre  e di altri come lui che nel solco della militanza  ci hanno preceduto , i quali  si sono preoccupati di infondere valori, idee e coraggio,  affinché noi tutti non restassimo indifferenti al corso della vita che si condensa nell’amore e nella difesa della Patria. Horia Sima per il suo tempo e per i secoli che verranno ha affermato: “ Fino a che il cielo romeno non si oscurerà sopra gli spiriti nostri, il Capitano non può morire”.  Tonino Torre , quale vero capo del vecchio Cuib, continua a vivere attraverso i suoi insegnamenti.  La sua figura  è presente per i suoi camerati e questi lo urlano sempre , scandendo il suo nome e la sua presenza per tre volte!!!

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