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Dodici anni fa l'ultimo volo di Pietro Taricone


Pietro Taricone, il giovane casertano divenuto famoso con la prima edizione del grande Fratello è morto dodici anni fa. Appassionato di paracadutismo, la mattina del 28 giugno 2010, è precipitato al suolo durante un lancio nei pressi dell'aviosuperficie Alvaro Leonardi di Terni per un errore nel calcolo dei tempi di apertura del paracadute, come stabilito dall'inchiesta del giudice per le indagini preliminari Maurizio Santoloci. Ricoverato in condizioni critiche all'ospedale locale a causa di un arresto cardiaco, fratture multiple e di un'emorragia interna, è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico, durato oltre nove ore, che tuttavia non è riuscito a salvargli la vita .Pietro Taricone è morto poco dopo le 2:30 del 29 giugno 2010 presso l'ospedale Santa Maria di Terni a 35 anni.È stato cremato a San Benedetto del Tronto e le ceneri deposte nella tomba di famiglia a Trasacco. Ha lasciato la compagna Kasia Smutniak, conosciuta sul set di Radio West, e la figlia Sophie, nata il 4 settembre 2004. Il clamore seguito alla morte di Taricone ha costituito anche un fenomeno mediatico in Italia, con speciali in televisione, analisi sui principali quotidiani, attestazioni di cordoglio nonché dibattiti sulle sue simpatie politiche per CasaPound.

Due testimonianze di giornalisti su Taricone a CasaPound

"Si era presentato nello stabile occupato di via Napoleone III per la conferenza 'Nicola Bombacci e la sinistra fascista', un incontro con Francesco Mancinelli, di 'laboratorio Perimetro' e il rettore della Libera Universita' 'San Pio V' di Roma, lo storico Giuseppe Parlato, tra i maggiori esperti dell'argomento. Vederlo nella gremita sala conferenze di CasaPound fu una sorpresa anche per gli organizzatori".
Mia Grassi è una collega napoletana, a cui sono legato da antichi legami familiari, con cui ci sentiamo qualche volta all'anno per le mie storie di "fascisteria". Lavora con talento e brillantezza all'Adnkronos e sul caso Morucci, giusto per fare un esempio, ha fatto un lavoro eccellente.
Lei la sera dello sbarco del marziano Taricone c'era a Casapound che, "proprio contro quel 'Grande Fratello' che nel 2000 gli aveva dato notorietà avevano messo a segno una clamorosa azione nel 2008, assaltando, al grido di 'La casa non è un gioco la 'bolla', la tensostruttura costruita a Ponte Milvio per ospitare gli aspiranti concorrenti, per rivendicare il diritto alla proprietà della casa e chiedere l'introduzione del 'mutuo sociale'.
"Pietro - prosegue Mia - mi spiegò che CasaPound gli piaceva moltissimo, gli piaceva il mutuo sociale, era affascinato dall'idea del 'fare' a prescindere dalle ideologie. Era convinto che in questo sarebbe stato il futuro della politica, in una società in cui i partiti sembrano sempre più scatole vuote, scollegate dalla realtà. Era curioso. Seguiva CasaPound da tempo e così gli era piaciuta l'iniziativa del tavolo sull'omofobia che Cpi ha promosso con Paola Concia e alcune componenti del movimento glbt, così come l'impegno nei confronti della popolazione abruzzese colpita dal terremoto".
Con questo spirito fattivo era nata la divisione di paracadutismo sportivo di Casa Pound, 'Istinto rapace', che Taricone aveva contribuito a fondare. ‘’Quando ho cominciato a ‘lanciarmi’ mi sono innamorato di questo sport. ‘Saltare’ da 4.500 metri con un paracadute a profilo alare è un’esperienza unica, che vorrei potessero conoscere anche altri. Lo sport ci aiuta a crescere, a incanalare le energie nel giusto modo, a stare lontani da quelle derive nichiliste che continuano a cercare di imporci come modelli culturali. Avvicinare i ragazzi allo sport, dargli una mano a comprendere e amare anche quelle discipline che finora sono rimaste privilegio di pochi è il mio modo di fare volontariato. E con CasaPound Italia su questo siamo in totale sintonia: l’incontro con Cpi è stato fortuito, ma ho capito subito di aver trovato l’interlocutore giusto, per concretezza, pulizia e voglia di fare’’. Così Pietro Taricone raccontava la sua esperienza da paracadutista, in occasione della presentazione di ''Istinto rapace’’, nel febbraio scorso. Proprio Taricone infatti, si era fatto promotore dell’incontro tra Cpi e ‘The zoo’, l’aviosuperficie di Terni dove l’attore si lanciava abitualmente e dove ieri è avvenuto il tragico incidente nel quale ha perso la vita.
Un ritratto a tutto tondo lo offre Antonio Rapisarda, che ho avuto il piacere di avere come allievo nella scuola di giornalismo di Potenza: ''Il gesto di sfida, l'ultimo è stato avvicinarsi ai ragazzi di CasaPound. E non per motivi strettamente politici ma perché in questi aveva riconosciuto degli interlocutori per intraprendere una battaglia superiore: 'Lo sport - diceva presentando la sua collaborazione - ci aiuta a crescere, a incanalare le energie nel giusto modo, a stare lontani da quelle derive nichiliste che continuano a cercare di imporci come modelli culturali'. Ecco, da un po' di tempo mi aveva incuriosito molto tutto questo. Sulle sue esperienze, sui suoi progetti, ci eravamo parlati, avevamo discusso poco tempo fa su un incontro da fare per raccontare il suo percorso, la sua risalita. Be', prima o poi accadrà''.

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