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Donne che lavoravano per le SS: 200 biografie online

 

DAGONEWS

Le biografie di oltre 200 donne delle SS che prestano servizio nel campo di sterminio di Auschwitz e delle loro "feste dopo il lavoro" sono state pubblicate online nel tentativo di mostrare al mondo che non erano coinvolti solo gli uomini.

Intitolato "Donne che lavorano per le SS", il progetto del Museo statale di Auschwitz-Birkenau documenta la vita delle donne al servizio di Adolf Hitler. Una di loro era Maria Mandl, un'alta guardia delle SS ad Auschwitz dall'ottobre 1942 all'ottobre 1944, e soprannominata "La Bestia" dai prigionieri.

Nata nel 1912, figlia di un calzolaio, iniziò a lavorare nel campo di concentramento nazista a Lichtenburg in Germania nel 1938 prima di essere trasferita al campo femminile di Ravensbruk, sempre in Germania. Nel 1942 fu mandata ad Auschwitz dove divenne famosa per il suo sadismo e per aver mandato "circa mezzo milione di donne e bambini a morire nelle camere a gas".

Dopo il 1945, Mandl fuggì sulle montagne della Baviera meridionale, ma fu catturata e detenuta a Dachau. Fu poi consegnata alla Polonia nel novembre 1946 e successivamente condannata a morte per impiccagione a 36 anni.

Ma, oltre all’orrore, le immagini mostrano anche come queste donne si divertissero con le guardie delle SS. Sylwia Wysinska del dipartimento dell'istruzione del Museo di Auschwitz racconta: «Alcune guardie delle SS che lavoravano nel campo trascorrevano il loro tempo libero incontrando gli uomini delle SS dopo il lavoro. Le visite notturne degli ufficiali delle SS devono essere state piuttosto rumorose visto che nel marzo 1943 il comandante proibì loro di entrare negli alloggi femminili. Ma questo non ha impedito alle donne di intrattenere stretti rapporti con gli uomini delle SS. Di conseguenza, dozzine di coppie si sono formate ad Auschwitz e alcune di loro si sono sposate».

Una di loro era Luise Viktoria Rust. Nata il 14 gennaio 1915 a Varel in Bassa Sassonia, nel novembre 1940 iniziò a lavorare come guardia delle SS nel campo di concentramento femminile di Ravensbrück. Nella sua autobiografia si legge: «Lavorò ad Auschwitz dall'aprile 1942 al gennaio 1945. In questo periodo, ha incontrato SS Rottenführer Heinz Schulz, che ha sposato nel luglio 1943. Durante i preparativi per il suo matrimonio, ha ordinato che il suo abito da sposa fosse confezionato nel laboratorio di sartoria del campo».

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