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Strage di Bologna, Bellini: al procuratore Bevilacqua portai i saluti del "fratello" Calvi



"Io il dottor Elio Bevilacqua sapevo che era massone da una vita, dagli anni ’80. Quello con il Procuratore di Reggio Emilia Bevilacqua non è stato un incontro fraterno, anzi. Gli andai incontro, era il 1986, in uno dei permessi che ebbi dal carcere di Forlì. E’ vero che mi avvicinai fraternamente con il sorriso per tranquillizzare il procuratore, ma poi l’ho stretto e in un orecchio gli ho sussurrato: ’Ti porto i saluti del fratello Calvi’, poi me ne sono andato".
Lo ha dichiarato Paolo Bellini, considerato ex militante di Avanguardia Nazionale, sotto processo davanti alla Corte d'Assise di Bologna per concorso nella strage del 2 agosto 1980 nel corso di una lunga dichiarazione spontanea rese al termine dell'udienza odierna.
Bellini è intervenuto per controbattere alle dichiarazioni rese dall'ex moglie Maurizia Bonini in una delle ultime udienze. La donna, aveva raccontato di aversi assistito a distanza a quell'incontro, ma lo colloca in anni differenti. Bellini, però non ha spiegato il senso della frase rivolta al Procuratore.




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