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60 anni fa moriva Céline, uno dei più grandi scrittori di tutti i tempi

È un classico, tale deve essere ritenuto, uno scrittore immenso, quindi non esiste una legittimazione circa l’attualità. I temi dei suoi romanzi eterni e capitali: l’amore, l'odio, la morte, la paura, il coraggio, la malattia. Dal punto di vista letterario, il tema dell’odio è assai dominante in lui. All’inizio, riferito alla Natura, poi agli Ebrei, infine, quando non gli sarà più possibile scagliarsi su questi ultimi, sceglierà come oggetto delle sue contumelie i Cinesi. Lo scrittore Fulvio Abbate ci racconta Louis-Ferdinand Céline a 60 anni dalla morte
Fulvio Abbate davanti al Padiglione Céline. Correva l'anno 2004, a Meudon



Il primo luglio del 1961 sono morti due scrittori: Ernest Hemingway, che seppe divorare tutto lo spazio possibile, cominciando dalla prima, sui giornali, e Céline, cui venne riservata giusto una “breve” all’interno, in terza pagina.

Louis-Ferdinand Destouches, in arte Céline, è uno scrittore storicamente problematico: a un certo punto della sua vicenda umana, ancor più che politica, lega tragicamente il suo nome e se stesso al collaborazionismo, fuggirà durante la caduta del “Terzo Reich” in cerca di scampo, e su di lui rimarrà uno stigma incancellabile. In Francia, dove tutti gli scrittori vengono ricordati con apposite targhe nei luoghi in cui hanno vissuto, nel suo caso non è avvenuto: impossibile nonostante gli stessi francesi siano consapevoli sia stato uno dei più grandi scrittori di tutti i tempi. La cultura “repubblicana” impedisce che a Parigi, sia nella sua casa di Montmartre, sia nel pavillon di Meudon dove è morto, siano apposte lapidi onorifiche siglate dello Stato. LEGGI TUTTO

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